Un dato allarmante rivela il dramma delle famiglie come mai prima

L’anno della pandemia ha peggiorato, ancora di più, la vita di chi viveva già in precarie condizioni economiche. L’aumento delle povertà fa segnare un innalzamento del numero delle persone che vivono “in povertà assoluta” nel corso del 2020. Le stime parlano di circa 2 milioni di famiglie in difficoltà, con dati peggiori rispetto al 2019. … Leggi tutto

Vangelo di sabato 6 marzo: riflessione di Paolo de La Luce di Maria – Video

Chiediamo al Signore di non essere più quell'”uomo vecchio”, che ci porta lontano da quello che invece potremmo diventare, nella grazia di Dio.

Riflessioni di Paolo de La Luce di Maria

Nel Vangelo di oggi possiamo osservare la figura del figlio “giusto”: lui si ritrova in un contesto dove, da una parte, è difficile dargli torto. Dice al padre infatti: Come, io mi sono sempre comportato bene, sono sempre stato obbediente e adesso mio fratello torna e riceve una grade festa che io non ho mai ricevuto?

L’importanza di un’anima

Sembrerebbe ingiusto! Gesù invece ci fa capire una cosa: quanto è importante salvare un’anima! L’anima del figliol prodigo in quel momento era destinata all’inferno e ora ha ritrovato la strada giusta, la strada per il paradiso, dove potrà riabbracciare Dio, Maria, i suoi cari… Allora pensiamo: quante volte mettiamo a repentaglio il nostro cammino di fede, il nostro destino eterno per delle stupidaggini, per delle abitudini superficiali che appartengono ad un mondo che ci porta sempre più lontano da Dio?

Una lettura diversa della vita

Capire questo ci aiuta e ci aiuterà ad avere una lettura totalmente diversa della vita, rispetto a quella che a volte noi abbiamo. Il figlio che si era smarrito, si è trovato ad un certo punto a pentirsi e a non sentirsi neanche più degno di stare davanti a suo padre. Infatti gli dice: “Non sono più degno di essere chiamato tuo figlio”. C’è proprio un pentimento profondo, e il padre gli fa una grande festa.

Il fratello, che si è comportato sempre in maniera impeccabile, paradossalmente resta fuori dalla festa: non c’è voluto andare! E vediamo come questa forma di perfezionismo, che a volte ci serve per dimostrare chi siamo o per sentirci appagati, ci porta ad un’insoddisfazione nei confronti dei rapporti con gli altri e di quello che non riusciamo ad ottenere.

Il proprio tornaconto

Il problema è che noi siamo portati spesso a guardare al nostro tornaconto! Infatti il figlio “giusto” si è in realtà soffermato su sé stesso senza per nulla pensare al fratello che era smarrito ed è stato ritrovato, ma ha detto al padre: “Perché a lui sì e a me no?” Una tipica voce del maligno, questa.

È un momento storico, questo, dove abbiamo la possibilità di essere informati su tutto: ci basta poco per capire, conoscere, sapere. Prima era molto più problematico condividere i propri pensieri, ma anche avere l’unità che possiamo avere ora nel far conoscere il messaggio cristiano che siamo chiamati a portare avanti.

Il rispetto che passa dall’amore

Oggi in questo Vangelo credo che Gesù ci dica di puntare in alto e di non essere schiavi di qualcosa che alla lunga non ci porta nessun beneficio: chiediamo quindi a Gesù di amare anche quel fratello che si è comportato male, e preghiamo che si penta e che rispetti ciò che Dio ci indica.

Pensiamo al semplice comandamento di onorare il padre e la madre: più passa il tempo e più viene deriso e considerato come una stupidaggine; invece è dal rispetto che si ha per i genitori che si riesce poi ad averne anche per gli amici, i fratelli, i parenti… Chiediamo al Signore il dono di essere come Lui ci chiede. Di non essere più quella persona non rinnovata da Lui, che ci porta a lontano da quello che invece potremmo diventare, nella grazia di Dio.

Sia lodato Gesù Cristo.

Redazione

Paolo è il fondatore della Luce di Maria, è un laico, padre di famiglia e sposato in chiesa.
Tutte le sere alle ore 00:00 recita in diretta Facebook e Youtube de La Luce di Maria, il Santo Rosario che accompagna con delle riflessioni spontanee sulla Parola del Vangelo del giorno a venire.

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Vangelo di venerdì 5 marzo: riflessione di Paolo de La Luce di Maria – Video

Oggi è il momento di cambiare e abbandonare le strade che non ci portano alla felicità e al vero incontro con Gesù.

Riflessioni di Paolo de La Luce di Maria

Il Vangelo di oggi è ricco di tantissimi spunti sui quali riflettere. In questa Parabola possiamo rintracciare ad esempio un fatto storico: Gesù, che era il Figlio di Dio, viene ucciso. Cercando di analizzare il messaggio di questo Vangelo ci viene da pensare: sembra quasi che questo Vangelo sia rivolto solo agli ebrei del tempo, che non hanno riconosciuto Gesù e che tutt’oggi lo rifiutano come Figlio di Dio.

Il dono della vita eterna

Gesù non è un semplice personaggio storico. Anche se non c’è nessun dubbio che lui sia nato e abbia vissuto proprio come noi su questa terra, più di 2000 anni fa, qualcuno però mette in dubbio quello che di grande lui ci ha donato, e cioè la vita eterna.

Proviamo a pensare: la nostra fede si radica sul Vangelo, sulla misericordia di Dio, sulla Santa Chiesa e sulla Parola, che ci illumina. Spesso noi valutiamo invece una persona in base a delle evidenze, alle cose che fa e alle parole che dice, e a volte lo facciamo a seconda di ciò che ci conviene. Proprio come succede quando diamo un voto a un politico in base ad una nostra convenienza, o a un ideale, in base a qualcosa quindi che riguarda noi.

C’è invece una cosa su cui il Vangelo ci fa riflettere: e cioè che il Vangelo non si rivolge a noi personalmente ma si rivolge a noi in base all’altro, alla nostra relazione con lui, nel perdonarlo, nell’aiutarlo…

E quindi la domanda che sorge spontanea è questa: come mai per il mondo l’altro è un problema? Perché tra di noi vale il detto che “chi fa da sé fa per tre”, o che più ci si fa gli affari propri meglio è? Gesù ci dice di preoccuparci del fratello, che da soli non possiamo fare nulla, quindi di aiutarci l’un l’altro e che chi si cura del fratello avrà in dono la vita eterna.

I proverbi di egoismo

Eppure quei “proverbi” di egoismo hanno fatto la nostra storia. Perché il Vangelo si scontra così tanto col linguaggio del mondo? Perché il mondo è così tanto lontano con quello che ci ha detto Gesù? C’è un altro proverbio che dice che chi colpisce per primo mena colpisc due volte; Gesù invece dice: “Porgi l’altra guancia”. Effettivamente questi codici sono totalmente diversi.

La rivoluzione di Gesù

Ancor più per questo, come si fa a mettere in dubbio Gesù e la straordinaria rivoluzione che lui ha portato con le sue parole, le sue azione, i suoi miracoli? Gesù ha costruito sempre sulle storie complicate, sui percorsi difficili, “in salita”. Si è preso come apostoli persone problematiche, ha consegnato il mandato di portare la fede in Occidente ad un uomo responsabile della morte di tanti cristiani, San Paolo.

E noi non riflettiamo, sembra che viviamo come vegetali, quasi per far passare il tempo. Molti di noi, dice don Fabio Rosini, “tirano a campare”, perché non sanno vivere. Oggi forse è il momento di cambiare e dirci la verità, di abbandonare quelle strade che non ci hanno portato alla felicità ma alla perdizione, che non ci hanno portato al vero incontro con Gesù. Chiediamo al Signore il dono di una fede autentica e di un’umiltà profonda, affinché possiamo trasmettere agli altri la dolcezza dell’amore di Gesù e di Maria.

Sia lodato Gesù Cristo.

Redazione

Paolo è il fondatore della Luce di Maria, è un laico, padre di famiglia e sposato in chiesa.
Tutte le sere alle ore 00:00 recita in diretta Facebook e Youtube de La Luce di Maria, il Santo Rosario che accompagna con delle riflessioni spontanee sulla Parola del Vangelo del giorno a venire.

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