Madonna di Piove di Sacco: Maria parla per bocca del bimbo

La Vergine col suo intervento mise fine a una aspra diatriba tra fratelli manifestandosi con un segno straordinario, per mezzo di un bimbo 

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In seguito alla drammatica morte dei propri genitori, due fratelli che di cognome facevano Sanguinazzi ricevettero una consistente eredità dai propri familiari. I due decidettero quindi, di comune accordo e come di solito si conviene, di dividerla in parti uguali.

La dura lite per la spartizione del quadro

Procedettero così alla fruttuosa spartizione dei beni ricevuti. Arrivarono però, a un certo punto, a un momento critico. Di fronte al un quadro della Madonna con il Bambino, di particolare bellezza, che i genitori possedevano, non riuscirono ad accordarsi su chi avrebbe dovuto riceverlo. Entrambi, infatti, erano molto affezionati a questa opera di grande fascino e pregio.

Così, nel discutere animatamente su chi avesse dovuto prendere il quadro, ben presto si passò anche alle offese, in un salendo di rabbia e conflittualità. Al culmine del quale, arrivano persino al punto di sfidarsi a duello, per decidere a chi tocchi portare a casa con sé la prestigiosa opera.

Mentre il duello sta per iniziare si manifesta l’inaspettato

Nel momento in cui questo drammatico e inatteso duello sta però per iniziare, si sente la voce di un bambino di un anno, in braccio alla mamma. Il piccolo, tra la meraviglia di tutti i presenti, grida. “Fermatevi, ve lo comanda Maria Vergine! Deponete le armi e portate questa Immagine alla Cappella poco lontana dove sono i frati di San Francesco, perché venga esposta alla venerazione dei fedeli”.

Il fatto fece subito saltare agli occhi il prodigio a cui tutti stavano assistendo. Maria si era servita di un innocente bimbo per manifestarsi ai due che stavano perseverando nel terribile errore. I due fratelli, ovviamente, furono assolutamente sconvolti dal prodigio. Così posero subito termine alla lite e trasportarono l’Immagine della Madonna nel luogo indicato dal giovane.

Tutti vennero a conoscenza del miracolo

In pochissimo tempo, la storia del miracolo si diffuse oltre i confini della cittadina. La devozione dei fedeli per questa splendida immagine crebbe di giorno in giorno. Arrivano offerte ed elemosine da ogni luogo e da parte di membri di ogni ceto sociale. Con queste, ben presto si decise di costruire, con grande rapidità, una chiesa sul terreno donato dagli stessi fratelli rappacificati.

Presto la chiesa venne anche abbellita con un altare per la Vergine. Quello che sarà il santuario della Madonna delle Grazie divenne in poco tempo la meta di popolazione vicine e lontane, che giungevano in questo luogo per onorarla e pregarla, al fine di ottenere favori per la propria vita e grazie ai quali superare le proprie difficoltà, che senza l’aiuto della Madre sembrano insormontabili.

Sorse il Santuario di Santa Maria delle Grazie

Così sorse il Santuario di Santa Maria delle Grazie che ancora oggi conserva al proprio interno il quadro della Madonna con il Bambino. L’evento miracoloso pare che si si verificò fra il 1470 e il 1480, in alcuni casi ricondotto alla data del 6 marzo, e fu riferito da diversi illustri scrittori del 1500, tra i quali il Padre Francesco Gonzaga e lo storico Alessandro Morosini.

Il santuario fu però anche al centro di un altro evento prodigioso, sempre attribuito alla Madonna delle Grazie. L’episodio è anch’esso narrato nei dipinti presenti all’interno del santuario, e riguarda a liberazione della Città dalla terribile peste del 1631, la stessa ricordata da Alessandro Manzoni ne I Promessi Sposi e che sconvolse le popolazioni europee. Di fronte al male che avanzava, la popolazione decise di recarsi con una processione fino al santuario.

Il secondo prodigio attribuito alla Madonna delle Grazie

L’intenzione era quella di implorare la Madonna di fargli superare il terribile flagello. Con un voto impegnarono loro stessi, e anche i successori, a recarsi in processione il 6 maggio di ogni anno al santuario della Madonna delle Grazie. In queste processioni, avrebbero dovuto anche offrire sull’altare un dono di cera.

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La prima di queste processioni ebbe luogo il 6 maggio 1631. La tradizione vuole che subito dopo la peste cominciò a diminuire d’intensità, come anche i registri parrocchiali confermarono. Anche le morti terminarono subito, e i contagiati vennero presto guariti. In poco tempo anche le botteghe riaprirono, si riavviarono i commerci e la malattia venne presto dimenticata. Ciò che restò fu la fede e la devozione dei cittadini, che al contrario aumentò giorno dopo giorno, giungendo fino ad oggi, come dimostra la processione che si svolge ancora regolarmente.

Giovanni Bernardi

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