Vangelo di lunedì 8 marzo: riflessione di Paolo de La Luce di Maria – Video

Chiediamo a Dio il dono di accettare le nostre tribolazioni e di guardarle e comprenderle con con gli occhi della fede

Riflessioni di Paolo de La Luce di Maria

Il punto chiave di questo Vangelo è che nessun profeta è ben accetto nella sua patria: perché Gesù ci dice questo? Un profeta è un portatore di verità, che anticipa anche i fatti che avverranno, perché è guidato da Dio, l’unico che può farlo. Nel Vangelo ci sono circa trecento profezie che si ritrovano dal Vecchio Testamento, portate a compimento da Gesù nel Vangelo. Queste profezie sono state fatte da diversi profeti, e fanno parte del contenuto della Bibbia. Profeta vuol dire “uomo di Dio”, uomo mandato da Dio.

Posto questo, proviamo a immaginare di metterci anche noi a parlare di Dio con i nostri amici, i nostri vicini, con le persone che ci sono più vicine. Gesù ci dice che proprio queste persone sono quelle con le quali avremo maggiori difficoltà: Gesù dice questo più di 2000 anni fa. Nessun profeta è ben accetto tra i suoi, e le sue parole tra loro non hanno effetto; magari tutti gli altri le ascoltano con interesse, ma non i più vicini a lui.

L’identità di Gesù

Questo vale per tutti ed è una cosa particolare da considerare, perché potremmo dire: com’è possibile? A casa mia mi conoscono, dovrebbero fidarsi un po’ più di me! Invece al tempo non si fidavano nemmeno di Gesù! Gesù dice proprio questo, che non lo hanno accolto proprio i suoi, coloro che erano “in casa” sua. Questo perché non potevano che il Figlio di Dio potesse nascere lì da loro, era troppo bello per essere vero! Non possono credere che proprio che il figlio di Giuseppe il falegname fosse Figlio di Dio.

Facciamo un esempio: io stesso, che sono un peccatore qualsiasi, sento che le mie parole spesso arrivano e fanno del bene; quando invece parlo di Dio a casa mia è come se parlasse uno “scemo”. Anche se dicessi la cosa più profonda mi viene detto: “E che ti pensi che non lo sapevo?”. Io vedo questo. Magari ciò che ha coinvolto di più i miei cari è stato il mio cambiamento dopo la conversione, ma le parole sono totalmente senza effetto. In queste cose possiamo trovare la conferma di ciò che ci dice Gesù.

E proprio perché sappiamo questa cosa dobbiamo essere più vigili. Non è detto che se nessun profeta è ben accetto in patria, gli altri debbano credere a noi. Gesù ci dice inoltre che, forse, dentro casa nostra anche noi abbiamo un profeta. Cerchiamo di non trattarlo come non vorremmo essere trattati, come noi stessi siamo stati trattati in certe situazioni.

Cerchiamo di essere noi ad avere un occhio più aperto nei confronti di quelle persone che Dio ci ha messo vicino. Perché a volte anche dalla fede di un bambino possiamo crescere nella fede, e invece noi non lo ascoltiamo. Certe affermazioni inaspettate e ci cambiano, ci fanno riflettere. Quindi noi dobbiamo avere questa attenzione, per guardare con occhio libero da pregiudizi quel “profeta” che è in casa nostra, che Dio ci ha messo vicino.

Dio ha un piano di salvezza

Gesù dice anche: “In verità io vi dico: c’erano molte vedove in Israele al tempo di Elìa, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese”: riflettiamo su questo particolare. Per tre anni e sei mesi il cielo fui chiuso! Un vero flagello! E quello che viviamo noi oggi? Cerchiamo di comprendere che potrebbe essere un insegnamento. Che Gesù ci sta dando un’opportunità per crescere nella fede, un modo per considerare meglio come viviamo la nostra vita. Guardiamo quello che è successo a Sanremo: uno scempio contro Dio! Eppure tutto è stato permesso e concesso, addirittura in diretta internazionale.

Allora questo ci fa pensare: stiamo vivendo un altro flagello, nato dal nostro modo di vivere? Dio non manda castighi ma permette prove per un piano di salvezza, di redenzione.

Chiediamo a Dio il dono di accettare le nostre tribolazioni, cosicché, vedendole con gli occhi della fede, comprenderemmo il motivo per cui sono state concesse. Se noi capissimo che dietro ad ogni croce che viviamo c’è una grazia più grande avremmo tutti la forza per sostenerle e dare testimonianza che lui è il Signore di tutti e non solo di chi crede in Lui.

Sia lodato Gesù Cristo.

Redazione

Paolo è il fondatore della Luce di Maria, è un laico, padre di famiglia e sposato in chiesa.
Tutte le sere alle ore 00:00 recita in diretta Facebook e Youtube de La Luce di Maria, il Santo Rosario che accompagna con delle riflessioni spontanee sulla Parola del Vangelo del giorno a venire.

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Vangelo di domenica 7 marzo: riflessione di Paolo de La Luce di Maria – Video

Gesù dice che dobbiamo imparare ad aspettare, perché quello che dice si realizza. Ci dice che chi crede in lui si salverà. E noi ci crediamo?

Riflessioni di Paolo de La Luce di Maria

In questo Vangelo dobbiamo fare caso al fatto che Gesù si arrabbia: è forse l’unica volta nel Vangelo che sembra quasi che “perda le staffe”. Questo testimonia il fatto che quella che è successa è una cosa grave.

Non bisogna adattare il sacro ai nostri costumi

Capita che un po’ tutti noi speculiamo sulla Chiesa. Questo non vuol dire solo fare come i mercanti vicino al tempio, che si mettono lì a fare compravendita, ma è anche adattare la Chiesa a noi, ai nostri costumi, alle nostre debolezze, alle nostre convenienze e non a ciò che dice il Signore.

Leggendo questo Vangelo potremmo chiederci: non è che Gesù si arrabbierebbe anche con me in questo modo? Tante persone vanno a messa guardando a destra e a sinistra, parlando di questo o quell’altro, e sentendosi di star facendo quello che dice il Signore. Eppure la prima regola che ci dà il Signore è quella di avere una condotta umile, un rapporto fraterno con gli altri, non giudicante, non di convenienza.

Il seme della fede

Tornando al Vangelo Gesù ad un certo punto dice: distruggete questo tempio, ed in tre giorni lo farò risorgere. Usa un linguaggio che era evidente che i presenti allora non potessero comprendere. Allora ci si può chiedere: Gesù voleva o non voleva farsi capire? Lui sapeva che non lo avrebbero compreso, anzi che lo avrebbero ancor più messo all’angolo. Si capisce che c’è una provocazione nell’affermazione di Gesù.

Eppure in tutto ciò c’è il seme della fede. Proprio perché spesso noi uomini non ci fidiamo di Dio e vogliamo ottenere e capire tutto subito, Gesù dà una risposta che si capirà poi. Dopo la morte e risurrezione di Gesù, ci dice anche il Vangelo, gli apostoli infatti comprenderanno.

La pazienza di saper aspettare

Quante volte chiediamo a Gesù qualcosa ma nei tempi che vogliamo noi? Quante volte non sappiamo aspettare i suoi tempi? Questo è un punto importante su cui dobbiamo concentrarci. Sappiamo pazientare nell’aspettare che ciò che Gesù ci dice si realizzi nei suoi tempi?

Gesù ci dice che noi dobbiamo imparare ad aspettare, perché quello che ci dice si realizza. Ci dice ad esempio che chi crede in lui si salverà. E noi che facciamo? Ce la mettiamo tutta per questa salvezza o c’è ancora tanto da lavorare? Non rimandiamo.

L’obiettivo di questa Quaresima

C’è un sacerdote che conosco che ha detto che ogni quaresima bisogna darsi un obiettivo. Chiediamoci: dalla Quaresima dell’altro anno, mi ricordo di essere cambiato? Se la risposta è “no” vuol dire che non abbiamo vissuto la Quaresima.

Se dalla Quaresima di questo anno non usciamo cambiati vuol dire che non l’abbiamo vissuta. Noi dobbiamo darci questo tempo quaresimale per essere migliori, per cambiare rispetto alle nostre debolezze, alle nostre abitudini, alle relazioni con gli altri e per avere un rapporto più intimo con Gesù.

Se noi riusciamo a raggiungere questa meta allora veramente il nostro cammino diventa un cammino di grazia che porterà luce anche agli altri. Se invece chiediamo a Dio di esaudirci subito, nel momento che noi pensiamo sia giusto, allora siamo come i farisei che lo sfidavano continuamente e lo deridevano.

Loro avevano sì un timore nei suoi confronti, ma era limitato alla paura che lui rovinasse i loro piani, ed è per questo che l’hanno ucciso.

Chiediamogli invece di scompigliare i nostri piani, di diversificare il nostro modo di fare e ragionare, cosicché tutti possiamo vivere questa Quaresima come un dono acquisito e un cambiamento rivolto alla promessa che Gesù ci ha fatto, che è la vita eterna, per noi e per tutti i nostri cari.

Sia lodato Gesù Cristo.

Redazione

Paolo è il fondatore della Luce di Maria, è un laico, padre di famiglia e sposato in chiesa.
Tutte le sere alle ore 00:00 recita in diretta Facebook e Youtube de La Luce di Maria, il Santo Rosario che accompagna con delle riflessioni spontanee sulla Parola del Vangelo del giorno a venire.

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