Il Pensiero di San Filippo Neri per oggi 12 Gennaio 2022 – Video

Scopriamo cosa vuole dirci il santo di oggi, attraverso un suo insegnamento sempre attuale e utile per il nostro cammino quotidiano: L’obbedienza buona è quando si ubbidisce senza discorso“.

San Filippo, tu che amasti così tanto la preghiera e fosti in essa così favorito da Dio, ottienimi uno stabile affetto verso questo santo esercizio, perché non mi stanchi mai di rimanere unito al Signore.

pensiero San Filippo Neri
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Ascoltiamo questo pensiero da uno dei santi più amati anche dai nostri giovani San Filippo Neri. Una vera perla di saggezza.

L’obbedienza buona è quando si ubbidisce senza discorso e si tiene per certo quello che è comandato è la miglior cosa che si possa fare”.

Pensiero dei Santi: chi è San Filippo Neri?

Filippo Romolo Neri nacque a Firenze il 21 luglio del 1515. Si trasferì, ancora molto giovane, a Roma, e qui, in una città già corrotta e molto pericolosa, iniziò la sua missione di evangelizzazione conquistandosi il suo primo soprannome  «secondo apostolo di Roma».

Nella sua missione creò un gruppo fatto di ragazzi di strada, maschi e femmine senza distinzioni. Li avvicinò alla liturgia e, in tutta allegria, tra canti e gioco nacque quell’Oratorio, che papa Gregorio XIII avrebbe trasformato in una vera congregazione nel 1575.

Uomo colto e dedito alla contemplazione, predicava come resistere alle tentazioni. Amava leggere e cantare e, soprattutto, era molto paziente ed ironico tanto da venir definito il “Giullare di Dio” e il “Santo della Gioia”. Filippo Neri morì a Roma nel 1595 e venne canonizzato da Papa Gregorio XV nel 1622

Santi: Filippo Neri, canonizzato con nome e cognome

Filippo fu l’unico ad essere canonizzato col nome e cognome per intero. Nella sua vita incontrò e si confrontò con tanti uomini santi che avrebbero cambiato la storia della Chiesa. Da Ignazio di Loyola a Francesco di Sales a Carlo Borromeo, che a lui si affidava per molte questioni.

“State buoni, se potete!” e “Fratelli, state allegri, ridete pure, scherzate finché volete, ma non fate peccato!” sono due espressioni che si associano a Filippo Neri e ne connotano il carattere.

San Filippo Neri: la ferita al cuore

Nel giorno di Pentecoste del 1544, ci fu un fatto che avrebbe cambiato la sua vita per sempre. Filippo si trovava nelle catacombe di San Sebastiano, quando fu inondato di Spirito Santo. Lo straordinario evento gli procurò una dilatazione del cuore e delle costole (cosa riscontrata dai medici dopo la sua morte). Da quel giorno il suo “grande cuore” spesso gli tremava nel petto “riscaldandosi” a tal punto che anche potevano gli altri sentire potevano sentirne il calore.

Da questo cambiamento ebbe inizio la sua missione di andare in giro per l’Urbe a recuperare quei ragazzi di strada con cui sarebbe nato quell’Oratorio di cui sopra. Si adoperò anche dei malati presso gli ospedali di San Giovanni e Santo Spirito, dei poveri nella Confraternita della Carità e dell’oratorio del Divino Amore.

Ecco la potente preghiera a San Giuseppe | La cui protezione è una garanzia per le nostre famiglie

Non trascuriamo di affidare i nostri affetti più cari sotto la potente custodia del Padre putativo di Gesù, Patrono della Chiesa e Protettore della famiglia per eccellenza.

Innalziamo dunque con fiducia a San Giuseppe questa particolare orazione perché vegli sulle nostre famiglie, oggi così attaccate.

sacra famiglia
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Giuseppe protegge le famiglie

L’anno di San Giuseppe si è concluso da poco più di un mese. Ma non per questo, le preghiere che innalziamo al Patrono della Chiesa universale e della Famiglia devono cessare. In questi mesi così particolari, il Papa ha voluto che si meditasse su questa figura così importante per la Chiesa, tante sono le preghiere che a Lui abbiamo innalzato.

Il papà putativo di Gesù, siamo certi, che le ha accolte tutte e le ha presentate a Dio Padre accompagnandole anche con la sua di preghiera. Nessuna resterà inascoltata. Ma lo sappiamo la nostra preghiera è tanto più potente, quanto più la recitiamo con Fede.

Patrono delle famiglie, come quella di Nazareth che Giuseppe ha protetto sin da quando è nata, quella che lui, seguendo l’avvertimento dell’Angelo, ha portato in salvo in Egitto, quella che ha fatto sì che Gesù crescesse in forza e sapienza. Affinché tutte le nostre famiglie siano a immagine di quella di Nazareth, chiediamo a San Giuseppe, con questa speciale preghiera, protezione e guida.

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La potente preghiera a San Giuseppe per le famiglie

Glorioso San Giuseppe,

protettore, modello e guida delle famiglie cristiane:

ti prego di proteggere la mia famiglia.

Fai regnare in lei lo spirito di fede e di religione,

la fedeltà ai comandamenti di Dio e della Chiesa,

la pace e l’unione dei figli,

il distacco dai beni materiali e l’amore per gli affari del cielo.

Degnati di vegliare su tutti i nostri interessi.

Prega il Signore perchè benedica la nostra casa.

Garantisci la pace alla famiglia,

il successo ai figli.

Concedi a tutti i membri della nostra famiglia e di tutte le famiglie sulla terra,

la grazia di vivere e morire nell’amore di Gesù e Maria.

Dai mali che ci minacciano, libera le nostre famiglie.

Dalla discordia e dall’attrito, libera le nostre famiglie.

Dalle malattie e dalle afflizioni, libera le nostre famiglie.

Dalla tristezza e dalla disperazione, libera le nostre famiglie.

Dallo spirito mondano, libera le nostre famiglie.

Dai pericoli dei falsi valori di oggi, libera le nostre famiglie.

Dall’assenza e dall’abbandono dei genitori, libera le nostre famiglie.

Dall’immoralità coniugale, libera le nostre famiglie.

Dalle mode e dai costumi scandalosi, libera le nostre famiglie.

Dall’indifferenza e dalla ribellione religiosa, libera le nostre famiglie.

Dalla leggerezza e dalla disonestà, libera le nostre famiglie.

Dalle amicizie cattive e pericolose, libera le nostre famiglie.

Dalla mancanza di amore, libera le nostre famiglie.

Da incomprensioni e mancanza di dialogo, libera le nostre famiglie.

Dalla disunione e dalla separazione, libera le nostre famiglie.

Dagli aborti e dall’abbandono, libera le nostre famiglie.

Dalla mancanza di fede, libera le nostre famiglie.

Dalle difficoltà finanziarie, salva le nostre famiglie.

Dalla mancanza di pane e di casa, libera le nostre famiglie.

Dalla malattia e dalla sfortuna, libera le nostre famiglie.

Dalla morte eterna, libera le nostre famiglie.

San Giuseppe, prega per noi!

In modo che possiamo essere degni

di raggiungere le promesse di Nostro Signore Gesù Cristo.

Dio di bontà e di misericordia,

per intercessione di San Giuseppe,

salva le nostre famiglie, falle vivere unite e salde nell’amore.

Così come li univi nella vita mediante il sangue,

la tua bontà li unisce con la carità nel regno Eterno.

Amen”.

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Durante l’udienza generale il “j’accuse” del Papa contro un’ingiustizia vergognosa

Nel corso dell’abituale udienza del mercoledì, papa Francesco denuncia un male che dovrebbe indignare le coscienze di tutti gli uomini e nessuna autorità civile dovrebbe permettere. La dignità del lavoro va oltre il semplice guadagno: è un mezzo di umanizzazione. L’incarnazione di Gesù si esprime anche in questo aspetto: lui stesso eredita dal suo padre putativo … Leggi tutto

Papa Francesco ha veramente riabilitato la suora pro-lgbt?

La vicenda della suora definita pro-lgbt, dalla sospensione di Benedetto XVI alla riabilitazione di Francesco, sta facendo gran clamore mediatico. Si tratta dell’ennesima manipolazione dell’informazione? Cerchiamo di fare chiarezza e di ripercorrere la vicenda alla luce delle parole degli ultimi Pontefici. La suora in questione sarebbe Jeannine Gramick, co-fondatrice del Ministero delle Nuove Vie dell’Apostolato … Leggi tutto

Perché è così fondamentale insistere nella preghiera?

La preghiera è come l’ossigeno per la nostra vita. Questa è una delle frasi che il Santo Padre ama ripetere spesso, come a imprimere un sigillo sull’importanza di rivolgersi a Dio, perché nessuna preghiera resta inascoltata. Papa Francesco, in più occasioni, ha specificato la necessità di pregare. Questo fa bene sia alla nostra anima che … Leggi tutto

Il Pensiero di don Bosco per oggi 11 Gennaio 2022 – Video

Scopriamo cosa vuole dirci il santo di oggi, attraverso un suo insegnamento sempre attuale e utile per il nostro cammino quotidiano: “Tenaci nelle risoluzioni, rigidi verso di noi, amorevoli col prossimo, ed esatti in tutto”.

Caro Don Bosco, invoca anche per me luce, docilità e forza per seguire la chiamata del Signore, ed essere, con l’aiuto di Maria, tuo entusiasta collaboratore per il bene dei giovani.

Pensiero Don Bosco
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Oggi vi proponiamo un pensiero tratta dai tanti scritti di Don Bosco, il santo dei giovani.

“Una sincera, figliale, illimitata fiducia in Maria, una tenerezza singolare verso di Lei, una devozione costante ci renderanno superiori ad ogni ostacolo, tenaci nelle risoluzioni, rigidi verso di noi, amorevoli col prossimo, ed esatti in tutto“.

Pensiero dei Santi: chi è Don Bosco?

Giovanni Bosco (1815-1888, Piemonte), da tutti chiamato semplicemente don Bosco, aveva un sogno: dedicarsi ai giovani, specialmente a quelli che vagavano per strada, abbandonati a se stessi, facili prede di delinquenti e di cattive abitudini. Ma il suo progetto non si fermava all’accoglienza: sapeva bene, infatti, che quei giovani, per salvarsi, avevano bisogno di titoli di studio e di un mestiere, per inserirsi nella società.

Il suo progetto lo aveva visto realizzato in alcune visioni e, nel 1860, divenne una realtà, con l’approvazione della Santa Sede. A Santa Maria Ausiliatrice dei cristiani e a San Francesco di Sales (alla cui dottrina si ispirava; da questo il nome di “salesiani” per i seguaci di don Bosco), don Bosco chiese protezione e sostegno.

Col tempo, don Bosco ideò un Sistema Educativo-Preventivo vero e proprio, in cui diceva che “La punizione dovrebbe essere l’ultima scelta”, perché la pazienza deve sostituire le minacce, in nome della comprensione caritatevole delle persone che si hanno davanti, specie se minori. Oggi, l’opera di don Bosco è diffusa in molti Paesi nel mondo

Don Bosco sognò Roma divorata dalla corruzione

A don Bosco si attribuisce anche una catastrofica visione, riguardante l’Italia e in particolare Roma. Era il 5 Gennaio del 1870, quando si seppe della vicenda. In precedenza, aveva già visto in sogno eventi nefasti che si erano poi avverati, nel resto dell’Europa.
Quella visione catastrofica venne comunicata, poi, anche a Papa Pio IX e dunque se ne ha il testo.

L’ultima parte della profezia parlava proprio dell’Italia e di Roma, usando parole davvero inquietanti, che descrivevano l’ira di Dio per quelli che tradivano la Chiesa, prelati e laici, “ma la gran Regina sarà sempre il tuo aiuto e, come nei tempi passati, così per l’avvenire, sarà sempre magnum etsingulare in Ecclesiapraesidium (grande e singolare difesa nella Chiesa)”.

Medjugorje: sacerdote racconta il prodigio accaduto prima dell’apparizione – Video

Medjugorje lascia sempre un segno in chi ne ha fatto davvero esperienza. La storia che stiamo per raccontarvi ha qualcosa di veramente prodigioso e coinvolge un prete andato lì in pellegrinaggio.

A raccontarla è Don Marco che ci rivela ciò che è avvenuto prima dell’apparizione della Vergine.

eucarestia
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La fede a Medjugorje

È il 2 maggio del 2019 e la Madonna sta per apparire a Medjugorje. Tanti sono i fedeli che accorrono per poter assistere questo momento di grande fede e devozione. Fra questi vi è anche don Marco, un sacerdote: “La prima volta che venni in questo luogo era il 1994 e mi ha portato qui più la curiosità che la fede. E mi ricordo che, proprio nell’incertezza di quello che avrei trovato, portai con me la teca dell’Eucarestia per la comunione agli ammalati”.

Andare a Medjugorje per curiosità, ma restar colpiti da qualcosa di più grande ed intenso: “Con il pensiero del “se non trovo quello che cerco”, saranno comunque giorni di preghiera e mi apparterò in qualche angolo per raccogliermi in preghiera con l’Eucarestia” – ha raccontato il sacerdote.

Don Marco: “All’inizio, non ero convinto di ciò che accadesse lì”

Un sacerdote che arriva lì e che, all’inizio non sente ciò che sta accadendo intorno. Ma don Marco continua a raccontare: “In quei giorni, c’era pochissima gente a Medjugorje, erano ancora i tempi della guerra. Il 30 settembre, rimasi solo io come sacerdote italiano per celebrare la Santa Messa […] e mi invitarono all’incontro con Maria”.

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Cosa accadde all’Eucarestia he lui portava con se

Arrivati nel luogo dell’apparizione, don Marco si aggregò alla preghiera che precede sempre l’arrivo della Vergine, portando sempre con sé la teca dell’Eucarestia. Pochi attimi prima dell’apparizione, accadde qualcosa di straordinario: “L’Eucarestia ha cominciato a sobbalzare. Appoggiai una mano sulla teca che avevo nella giacca, pensando che anche gli altri sentissero questo rumore. Immediatamente dopo questo segno avvenuto, incominciò l’apparizione” – racconta don Marco.

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La Vergine lì apparsa durante la recita dell’Ave Maria, portò il sacerdote a guardare verso la veggente, che era in estasi: “Per me fu il segno importante in quel momento della mia vita e anche un segno che a Medjugorje c’era davvero la Madonna, c’era davvero la mano di Dio all’opera” – conclude il sacerdote.

Chi vuole ascoltare direttamente dalla sua voce, la sua testimonianza, può ascoltarla in questo video.

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Oggi 11 gennaio: Sant’Igino, il Papa che istituì padrini e madrine di Battesimo, e molto altro

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Lo scandalo di Madre Teresa | Ecco com’è finita con i conti bloccati

Ecco che giunge un’ultima notizia, dopo le misure a danno delle opere cristiane, nello specifico, della loro disponibilità primaria, senza nemmeno offrire una spiegazione, che è confermata dalla superiora generale delle Suore Missionarie della Carità.  La mattina di Natale era giunta la comunicazione drammatica del blocco dei loro fondi. L’attacco arrivato proprio il giorno di … Leggi tutto

Super Green pass: cortocircuito tra Vescovi e CEI | E a pagare le conseguenze sono i più fragili

Alcuni vescovi hanno deciso di loro iniziativa di spingersi oltre a quanto loro richiesto, escludendo così i fedeli dai Sacramenti. Nonostante la CEI non abbia emanato alcuna disposizione sull’obbligo di Green pass per i fedeli, e nemmeno lo Stato italiano. Sono sempre di più i casi analoghi e di conseguenza crescono anche i fedeli scontenti rispetto alle … Leggi tutto

Il Pensiero di Santa Rita da Cascia per oggi 10 Gennaio 2022 – Video

Scopriamo cosa vuole dirci il santo di oggi, attraverso un suo insegnamento sempre attuale e utile per il nostro cammino quotidiano: “La carità lega Dio nell’uomo, e l’uomo in Dio”.

“Sotto il peso del dolore, a te, cara Santa Rita, io ricorro fiducioso di essere esaudito. Libera, ti prego, il mio povero cuore dalle angustie che l’opprimono e ridona la calma al mio spirito, ricolmo di affanni”.

pensiero Santa Rita da Cascia
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Oggi, tra tutti i santi, vi proponiamo un pensiero di Santa Rita da Cascia. Raccogliamo e facciamo nostra questa perla di una delle sante più amate

La carità è quello dolce e santo legame, che lega l’anima col suo creatore: ella lega Dio nell’uomo, e l’uomo in Dio“.

Pensiero dei Santi: chi è Santa Rita?

Rita, si chiamava, in realtà, Margherita Lotti (1370ca.-1457ca., Umbria) e, nel trascorrere della sua vita, fu sposa, madre e poi Suora. Divenne moglie a 16 anni ed ebbe due figli, ma, a soli 30 anni, Rita aveva perso entrambi i genitori (non giovanissimi alla sua nascita); il marito, caduto in un agguato; i due figli, morti a causa della peste.

Aveva segnato -spiritualmente parlando- la vita del consorte (prima un combattente per la fazione dei ghibellini), avvicinandolo alla fede e alla pace del cuore, e quella dei figli, che convinse a non pensare mai di vendicare l’uccisione del loro padre.

Quando giunse a Cascia, chiese di essere ammessa al Monastero delle Suore Agostiniane di Santa Maria Maddalena. Le fu negato l’ingresso, perché le Sorelle temevano ritorsioni da parte dei nemici del marito di Rita. Un giorno, però, ella si trovò miracolosamente entro le mura del Monastero, da cui non uscì mai più.

Santa Rita è definita la Santa delle cause impossibili, per la vita difficile e dolorosa che ha condotto con esemplare spirito cristiano, di obbedienza alla volontà di Dio, e per le grazie che ha dispensato.

Santa Rita e la spina sulla fronte

Nel 1432, Rita si trovava inginocchiata davanti ad un crocifisso. Stava pregando di poter condividere le pene del Signore. Fu allora che una spina, staccatasi dalla corona di Cristo, le colpì la fronte, lasciandole una profonda ferita che, nonostante le cure e il passare del tempo, non si rimarginò, se non alla sua morte.

Le rose, che fioriscono proprio a Maggio, mese che la commemora, sono da sempre associate a Santa Rita, sia per le spine, che ricordano la sua stimmata, che per l’odore, che si sprigiona al verificarsi di un miracolo per sua intercessione.

Nel giardino del convento Agostiniano dove visse l’ultimo periodo della sua vita, si coltivano ancora le rose che -si dice- provengano da una pianta, fiorita in pieno inverno, nel luogo natio di Rita e che sbocciarono nel momento in cui la Santa, in fin di vita, espresse, ad una sua parente che si recava a trovarla, il desiderio di riceverne una. In quel luogo, si può vedere anche la dimora delle api di Santa Rita che, bianche e senza pungiglione, sciamano solo una volta all’anno, a Maggio appunto.

 

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