David Sassoli: il ricordo di un uomo prima che politico | E la battaglia che ha combattuto

L’uomo, il giornalista e il politico cattolico che portava il nome di una grande figura del cattolicesimo del novecento. Il Papa, la CEI e altre personalità ecclesiali lo hanno ricordato con sentita stima e affetto. 

La sua lunga carriera giornalistica ha preceduto la militanza nel cattolicesimo di sinistra erede della Democrazia Cristiana, che lo ha portato fino alla guida del Parlamento europeo.

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David Sassoli è infatti scomparso a causa di una grave patologia che aveva compromesso il sistema immunitario. Presidente del Parlamento europeo, e prima giornalista, da dicembre era stato ricoverato a Strasburgo a causa della sua “Polmonite da legionella”, come lui stesso l’aveva definita. Sassoli era guarito ma prima di Natale aveva avuto una ricaduta, e ad essergli poi fatale è stata la disfunzione immunitaria.

Chi era David Sassoli

Per anni è stato il volto del Tg1, poi nel 2009 era sbarcato in politica con la candidatura alle europee, come capolista dell’Italia centrale del Pd. Dopo due mandati diventa presidente del Parlamento Europeo. Tutti lo ricordano come un “europeista gentile”, una figura nobile e di grande valore, per questa ragione i messaggi di cordoglio sono stati molti.

Sassoli si chiamava David Maria, un nome che aveva scelto suo padre, anche lui giornalista fiorentino ma trapiantato a Roma negli anni sessanta, per ammirazione verso David Maria Turoldo, il sacerdote, teologo e filosofo che prese parte attiva con la resistenza antifascista e che oggi è ricordato con il titolo di “coscienza inquieta della Chiesa”.

Nel ricordare la sua figura ed esprimere dolore per la sua scomparsa, sono stati molti i messaggi anche nella Chiesa. Uno su tutti, quello di Papa Francesco, che tramite il Segretario di Stato, il cardinale Pietro Parolin, ha inviato un telegramma di cordoglio alla moglie, Alessandra Vittorini.

Le parole del Papa

“Il Santo Padre, spiritualmente vicino in questo momento di dolore per la prematura scomparsa del caro consorte, Onorevole David Sassoli, Presidente del Parlamento Europeo, desidera porgere a lei e ai figli Livia e Giulio il suo cordoglio, assicurando sentita partecipazione al grave lutto che colpisce l’Italia e l’Unione europea”, si legge nel testo.

Il Papa nel telegramma afferma di ricordarlo “quale credente animato di speranza e di carità, competente giornalista e stimato uomo delle istituzioni che, in modo pacato e rispettoso, nelle pubbliche responsabilità ricoperte si è prodigato per il bene comune con rettitudine e generoso impegno, promuovendo con lucidità e passione una visione solidale della Comunità europea e dedicandosi con particolare cura agli ultimi”.

Lo stesso cordoglio è arrivato dai vescovi italiani, con un messaggio inviato dal presidente e dal segretario generale della Cei, il cardinale Gualtiero Bassetti e monsignor Stefano Russo, in cui ricordano le sue parole espresse nell’ultima Settimana Sociale dei cattolici italiani, lo scorso 23 ottobre a Taranto.

Il cordoglio dei vescovi italiani

La risposta è agire insieme, prendersi cura l’uno dell’altro e riscoprire l’importanza delle relazioni sociali nella comunità. Non è più accettabile uno sviluppo senza giustizia o una crescita senza diritti”, diceva Sassoli in quella occasione, parole fatte proprie dai vescovi italiani.

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Il mondo cattolico italiano perde un esponente di rilievo, un uomo gentile e fedele, un riferimento nella politica del Paese e dell’Europa“, afferma quindi la Cei. “Nell’impegno professionale come giornalista e poi come uomo delle Istituzioni, ha sempre lavorato per una società più solidale e attenta ai bisogni dei giovani e degli ultimi, convinto che credenti e laici possono insieme “riedificare quella casa per continuare a combattere gli idoli, abbattere muri, costruire ponti, dare corpo ad un nuovo umanesimo”, citando stavolta sempre le sue parole pronunciate a Bari nel 2020, per l’incontro “Mediterraneo frontiera di pace” nel 2020.

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Ai vescovi italiani si sono aggiunti quelli europei, con una nota firmata dal cardinale Jean-Claude Hollerich, presidente della della Comece, la Commissione delle Conferenze episcopali della Comunità europea, in cui il religioso ricorda l’impegno “per il bene comune come giornalista e come leader dell’Ue, per migliorare le istituzioni democratiche e avvicinarle ai cittadini europei“.

Il ricordo dei vescovi europei e di padre Enzo Fortunato

“Un uomo di valori e di dialogo, con un grande senso del dovere, che ha lavorato per il bene comune come giornalista e come leader dell’Ue per migliorare le istituzioni democratiche e avvicinarle ai cittadini europei”, lo ha definito. “Sono certo che le sue qualità di devoto funzionario pubblico non sono passate inosservate a molti giovani europei, che non solo lo ricorderanno ma continueranno anche la sua eredità a favore della democrazia e della solidarietà“, ha commentato ancora il cardinale.

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In Italia infine anche Padre Enzo Fortunato,  già direttore della Sala Stampa del Sacro Convento di Assisi, ha ricordato David Sassoli. “Di David Sassoli ricordo l’attenzione per i più deboli, per gli ultimi, sempre al centro della sua azione. Lo ricordo come un amico e un fratello. Ci eravamo sentiti qualche giorno fa per un invito ad Assisi”, ha detto padre Fortunato, affermando che “i più deboli” sono sempre stati “al centro della sua azione”. Ma che, più di tutti, “la cosa che rimarrà scolpita nel cuore dell’Europa e nel cuore di tutti gli italiani è il suo sorriso”.

In queste ore sono sempre di più i messaggi che arrivano di sostegno alla famiglia e di dolore per la scomparsa di Sassoli. Tra questi, Azione cattolica, Meeting di rimini, Movimento dei focolari, Agesci e molti altri. Anche Don Fortunato di Noto, presidente dell’associazione Meter e sacerdote impegnato nel contrasto alla pedopornografia, lo ha ricordato con commozione, spiegando che le loro strada di sono “incrociate” in un “pezzo di strada a difesa dei bambini”. E poi Ursula Von Der Leyen, Giorgia Meloni, Giuseppe Conte e tutti i colleghi di partito di Sassoli. Anche il New York Times ne ha parlato come di un “campione dei valori e dell’integrazione europea”.

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