Santuario Madonna della Quercia: il dono grazie alle tante apparizioni

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Preghiera di affidamento al Sacro Cuore di Gesù – 14 giugno

Il mese di giugno è dedicato al Sacro Cuore di Gesù. Preghiamo che il suo amore infiammi il nostro cuore e lo renda più simile al suo.  La devozione al Sacro Cuore di Gesù fu promulgata in particolare da Santa Margherita Maria Alacoque (1647-1690), alla quale Gesù apparve e gliene rivelò l’importanza. Gesù stesso legò … Leggi tutto

Vangelo di lunedì 14 giugno: riflessione di Paolo de La Luce di Maria – Video

Chiediamo al Signore il dono di saperci annullare in quei momenti in cui il nostro orgoglio non ne sarà capace.

Riflessioni di Paolo de La Luce di Maria

Il messaggio che ci dà Gesù nel Vangelo di oggi è, sì, di riflettere su noi stessi, ma la frase più forte credo sia questa: “Io vi dico di non opporvi al malvagio”. Credo che su questa parola ci si potrebbe scrivere un libro sapienziale, su come appunto non dare al male la possibilità di distruggere le nostre famiglie, di distruggere le nostre relazioni, i nostri rapporti.

Quel è arma più potente del male?

Gesù ci dice di non opporci al malvagio. Qual è l’arma che usa il male per creare la contesa e la guerra? Il male usa un’arma quasi invincibile, per cui se non ascoltiamo Gesù diventa invincibile: la ragione. Se tu pensi di aver ragione, sei pronto alla guerra. Se tu vuoi difendere la tua ragione, il male è forte perché è “il mago della ragione”. E da lì tutte le contese, le vertenze nascono perché uno ha ragione sull’altro, o entrambi presumono di averne, e in funzione di questa ragione nascono anche le le guerre.

Ci dice il Signore di non opporci, cioè di non dare peso a chi ha ragione o chi ha torto. Ci dice di andare al di sopra di quella soglia valutativa, perché il quella soglie c’è il terreno del male. Lì il male sovrasta, domina, governa, dirige, e noi ci siamo tutti dentro.

Gesù è tutto

Dobbiamo pensare a Gesù, che è tutto. Pensiamo all’Eucaristia: lì Gesù è l’universo che si fa prendere in mano. Lì ci sono i cieli, la terra, il paradiso, tutto, e diventa nutrimento. Ma chi è Dio? Ma quanto è meraviglioso immaginarlo? Se noi ci pensassimo dovremmo piangere di gioia continuamente.

Colui che è tutto, si fa pezzettino di pane, pur di stare vicino a noi. Colui nel quale entreremo vuole entrare in noi. Un sacerdote carismatico disse che un uomo e una donna per dare un compimento al loro rapporto finiscono per concedersi corporalmente l’uno con l’altra: è l’apice dell’amore darsi l’uno con l’altra, perché poi nasce la vita!

E Gesù cosa fa? Non si dà totalmente a noi dandoci il suo corpo? Lui ci ama in profondità, ci ama più di come un uomo e una donna nell’apice del loro rapporto d’amore riescono o vogliono condividere. Lui va oltre, è proprio un rapporto che non è soltanto prettamente spirituale, è anche tangibile e fisico, perché quel corpo entra nel nostro corpo, e arrivare a comprendere questa grandezza, e provare ad immaginarla è meraviglioso, che colui che è l’universo stesso si faccia prendere in mano da un bambino alla prima Comunione.

Rispondere bene al male

Contemplare la sua grandezza per aiutare a capire questo Vangelo. Colui che è così grande ci dice “Non opponetevi al maligno”. Se ti chiedono una cosa, dagliene due. Se ti danno uno schiaffo, dagli l’altra guancia. Ci sarà un sopruso, una ragione non difesa, sì. Ma se stai nelle mani di Dio tutto torna. Per questo Gesù oggi ci chiede di non voltare le spalle a chi ci chiede un prestito. Il prestito è una metafora, è la necessità di qualcuno. Non sono solo i soldi: è non voltare le spalle, preoccuparci di quel fratello. Questo il Signore ci Chiede: di andare oltre le apparenze.  Di non scocciarci di chi ci chiede ma di pensare: ecco un’altra opportunità di fare il bene.

Non difendere sempre la ragione

Gesù oggi ci vuole trasmettere il desiderio di non difendere sempre la ragione ma di entrare nell’amore di Dio cancellando a volte quella stessa ragione che è oggetto di divisione e contesa da sempre. Tutte le guerre sono nate per concetti difensivistici, che miravano a difendere un’ideologia, un progetto, un interesse economico.

Chiediamo al Signore il dono di saperci annullare in quei momenti in cui il nostro orgoglio non ne sarà capace. Chiediamo che lui attraverso il dono dello Spirito Santo riesca ad aiutarci ad essere come lui ci vuole.

Sia lodato Gesù Cristo.

Redazione

Paolo è il fondatore della Luce di Maria, è un laico, padre di famiglia e sposato in chiesa.
Tutte le sere alle ore 00:00 recita in diretta Facebook e Youtube de La Luce di Maria, il Santo Rosario che accompagna con delle riflessioni spontanee sulla Parola del Vangelo del giorno a venire.

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Vangelo di domenica 13 giugno: riflessione di Paolo de La Luce di Maria – Video

 

 

È matematico che se mettiamo il seme della fede nella nostra vita, la nostra vita germoglia di frutti di vita eterna

Riflessioni di Paolo de La Luce di Maria

Gesù in questo Vangelo ci dice che se noi mettiamo la fede nel nostro cuore e cominciamo a credere in Dio, quel seme che è la nostra fede all’inizio sarà piccolo, sarà l’ultima cosa su cui siamo abituati a ragionare.

Gesù dice che la fede è l’ultimo dei semi, ma poi diventa il più grande, tanto che gli uccelli del Cielo ci fanno addirittura il nido. Ci fa capire che è matematico che se mettiamo il seme della fede nella nostra vita, la nostra vita germoglia di frutti di vita eterna, quindi la lettura che dovremmo dare oggi al Vangelo è legata al fatto che non siamo giudicati nel nostro un cammino di fede, ma siamo aiutati nel cammino di fede.

Un germoglio di fede

Gesù infatti ci dice che nemmeno noi sappiamo come ma lui cresce. Non sappiamo come il seme che cresce poi porti germoglio, ma cresce e poi diventa frutto. Poi arriverà il tempo della mietitura, che è la nostra fine, dove si raccoglierà il frutto che abbiamo portato. Il dono dello Spirito Santo è un dono straordinario, che non possiamo comprendere, che agisce nella nostra vita quando mettiamo Gesù al primo posto. Se non lo mettiamo al primo posto, è tutto un bluff. Dio deve stare al primo posto, perché è Dio.

Oggi voglio fare un esempio: ieri c’è stato un giocatore di calcio di 29 anni che si è accasciato al suolo e stava morendo. C’è stato un intervento per aiutarlo a riprendersi. Poi è arrivato il comunicato che ora sta meglio. C’è chi pensa che siano stati i medici a salvarlo e c’è chi dice che i medici hanno fatto quello che potevano fare, ma che la scintilla che l’ha rimesso in sesto l’abbia messa Dio.

C’è chi crede che sia stata la scienza ad averlo salvato, non curandosi del fatto che c’è comunque una volontà che sta sopra l’intervento dei medici. Molti interventi di urgenza con recupero cardiaco non vanno a buon fine. Ieri no, questo ragazzo si è salvato. Credo ci sia stato uno stadio intero a pregare, tutto il mondo in qualche modo si è unito a questa preghiera…

L’onnipotenza di Dio

Noi abbiamo sempre la possibilità di scegliere: la nostra fede ti regala la possibilità di mettere sempre Dio in discussione, ed è qui che cade il velo. Gesù ci chiama ad essere talmente credenti che qualunque forma di razionalità muore davanti alla sua onnipotenza. Noi dobbiamo avere la forza interiore, spirituale, di mettere Dio al di sopra della nostra razionalità ma anche della nostra scelta. Non possiamo scegliere Dio quando vogliamo. Dio ci chiede un rapporto sincero, profondo, interiore. Un rapporto che quando lo instauriamo lo dobbiamo rispettare, perché lui non ci lascerà più. Siamo noi che lo lasciamo.

Dio ci chiama inoltre all’abbandono, cioè a mettere i nostri dolori dietro di lui: se riusciremo a fare questo, lui li attenuerà fortemente. Come si fa? Questo lo sa Dio. Ci renderemo conto che Dio opera solo quando noi ci abbandoniamo. Solo lì lui riesce a fare quel miracolo che non crediamo che lui riesca a fare. Siamo tutti nella stessa condizione in un cammino di fede, e ognuno ha la sua Croce, e nessuno augurerebbe la propria all’altro, né prenderebbe quella dell’altro, perché ci sono situazioni che non siamo in grado di portare.

Pensiamo a bambini che sono all’ospedale con un tumore. Ho conosciuto una bambina, che si chiama Chiara, che mi è morta quasi davanti agli occhi, che giorni prima di morire mi ha detto: “Il Signore mi vuole bene”. E io le ho detto: “Perché ti vuole bene?” “Perché mi ha detto che adesso potrò giocare per sempre con lui e che non devo più soffrire”. Quando mi ha detto questo io mi sono messo il cuore in pace, non ho chiesto più la guarigione a Dio, gli ho chiesto: “Portala via con te”. Anche la mamma era arrivata a dirlo: questa bambina aveva subìto 28 operazioni, a sei anni. Noi non ci rendiamo conto, perché Dio opera in un modo che noi non possiamo comprendere: ci dobbiamo fidare di lui.

Sia lodato Gesù Cristo.

Redazione

Paolo è il fondatore della Luce di Maria, è un laico, padre di famiglia e sposato in chiesa.
Tutte le sere alle ore 00:00 recita in diretta Facebook e Youtube de La Luce di Maria, il Santo Rosario che accompagna con delle riflessioni spontanee sulla Parola del Vangelo del giorno a venire.

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