Novena all’Immacolata Concezione – primo giorno

In questi nove giorni, che precedono la celebrazione del dogma dell’Immacolata Concezione, vogliamo farci accompagnare dalle riflessione dell’umile, quanto incisivo, Vescovo, che amava farsi chiamare semplicemente don Tonino Bello. Così, alla divinità di Maria, concepita senza peccato e partoriente senza aver conosciuto uomo, per mezzo dello Spirito Santo, potremo attribuire quegli appellativi. Essi sono citati … Leggi tutto

“L’abisso della sua Misericordia”: Divina Misericordia, pensiero del 29 Novembre da Suor Faustina

“L’abisso della sua Misericordia”: la frase del giorno sulla Divina Misericordia, dal Diario che Suor Faustina scrisse sotto richiesta di Gesù Cristo.   La meditazione di Santa Faustina ci invita ad uscire dal nostro quotidiano e ad aprirci alla misericordia di Dio. “Ed il Signore mi ha fatto conoscere interiormente tutto l’abisso della sua Misericordia … Leggi tutto

Medjugorje, messaggio per oggi 29 Novembre: la preghiera del cuore

“La preghiera sarà per voi gioia e riposo”, questo è il messaggio di Medjugorje della Regina Pace per la giornata di oggi. Ascoltiamolo. La Vergine Maria è apparsa in molti luoghi della Terra e in tante epoche storiche, sottolineando sempre il fine ultimo della sua venuta: la conversione autentica dei nostri cuori. Da Medjugorje, in particolare, … Leggi tutto

Arca di Noè: la ricerca è finita? Trovato il luogo e un relitto.

Le ricerche sull’Arca di Noè si protraggono da anni con le tecnologie più avveniristiche. Qual’è la situazione e cosa c’è di vero sugli ultimi ritrovamenti?

Arca di Noe

Uno studio ha ritrovato una nave sotterrata da secoli e, forse, è proprio l’Arca di Noè. Gli esperti sono fiduciosi: “Forse si tratta proprio dell’Arca di Noè”. 

Il mistero del luogo dell’Arca di Noè

Dove sia l’Arca di Noè è ancora un mistero. Tanti sono stati, nel corso dei secoli, gli studi che hanno portato alla sua ricerca. C’è chi diceva che Dio l’avesse riportata in cielo, c’è chi invece diceva fosse sepolta da qualche parte. Oggi, forse, non si è troppo lontani dalla verità.

Gli studi dal 1959

Un team di esperti è fiducioso nel fatto che, presto, prove definitive del fatto che l’Arca è sepolta in Turchia saranno trovate. È dal 1959 che una formazione irregolare tra le montagne della Turchia orientale è stata rinvenuta e, secondo il cartografo İlhan Durupınar, potrebbe trattarsi dell’Arca di cui si racconta nella Bibbia.

Ciò che bisogna capire è perché dovrebbe trovarsi proprio lì. Per anni si è considerato questo luogo come il punto in cui si fosse fermata, secoli e secoli addietro, l’Arca di Noè, anche se questa ipotesi ha sempre aperto un’accesa discussione fra la religione e l’archeologia.

La ricerca dell’Arca: nel 2010 sul Monte Ararat

Una ricerca che non si è fermata qui. Alcuni anni fa, nell’anno 2010, fu trovato un vero e proprio relitto sul Monte Ararat, sempre nell’Est della Turchia. Secondo gli esami fatti sul reperto, che risale a circa 4.800 anni fa (epoca a cui potrebbe datarsi il diluvio universale), la struttura sarebbe suddivisa in vari compartimenti, alcuni dei quali pieni di fascine di legna e probabilmente destinati al trasporto di animali.

Questa struttura in legno, quando fu portata alla luce, fu esaminata con il test del carbonio 14 per darne una datazione certa, ma anche qui gli archeologi non vollero sbilanciarsi: “Non possiamo dire al 100 per cento che si tratta dell’Arca di Noè, ma pensiamo di poterlo dire al 99,9 per cento” – disse Yeung Wing-cheung, di Hong Kong, uno degli esploratori che ha affermato di aver ritrovato il reperto.

La vetta descritta dalle Scritture

Lo studio venne concentrato sul monte Ararat, la vetta più alta della Turchia. I 15 ricercatori, metà di nazionalità turca, metà cinese lavoravano da tempo anche per trovare il luogo indicato dalle Sacre Scritture come possibile sede della mitica imbarcazione.

Il Monte Ararat supera i 5.100 metri, sarebbe stato indicato dalle stesse Antiche Scritture come posto dove si sarebbe arenata l’Arca: proprio sulla cima di quel monte, quando le acque si ritirarono al termine del diluvio.

L’Arca di Noè: analizzare il suolo in 3D

In questi ultimi anni, l’ingegnere e archeologo Andrew Jones e il geofisico John Larsen hanno deciso di approfondire la situazione: scannerizzare e studiare il suolo, dove si ritiene sia sepolta quest’Arca, in 3D. Capire la geologia del luogo, studiare attentamente ogni singolo dettaglio del terreno e di questo relitto sepolto e dargli un nome ed un’età.

“E’ una nave, ma troppo presto per dire se è l’Arca di Noè”

Ma non sono i soli ad aver iniziato a studiare, di nuovo, questo luogo. Nel 2017 il regista Cem Sertesen, in un documentario dal titolo “Noah’s Ark”, ha raccontato gli ultimi 22 anni di storie e ricerche archeologiche in questa zona della Turchia orientale, ma non aveva ancora ben indagato su questa montagna dove l’Arca potrebbe esser sepolta.

È una nave, ma è troppo presto definirla l’Arca di Noè. Dobbiamo lavorare ancora a lungo, e potremo farlo solo col sostegno delle Università e dello Stato Turco” – ha dichiarato il regista, intento ad approfondire di nuove scoperte il suo documentario.

La sola analisi del luogo in 3D porterà mai a comprendere e a capire fino in fondo se quella è davvero l’Arca di Noè? “I risultati che si presenteranno sono fotografie non manipolate di quello che si trova davvero nel sottosuolo. Solo ciò potrà dirci davvero la verità” – hanno dichiarato gli studiosi.

Gli studi del dott. Palego nel 2003

Nel 2003, ancora altri studiosi si misero alla ricerca del luogo dove poteva essersi arenata, o magari anche sepolta, l’Arca di Noè. fra questi, come ci mostra il video, spicca il team del dottor Angelo Palego, appassionato studioso della Bibbia.

Chissà se, davvero, queste immagini riporteranno alla luce la vera storia dell’Arca e del Diluvio Universale.

ROSALIA GIGLIANO

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Fonte: aleteia.org

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Santa Rita: le sue reliquie saranno a Napoli

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San Francesco: “Fare cose Sante”, la riflessione di oggi 28 novembre

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Suor Teresa Tambelli: un raggio di luce per i dimenticati – Video

Le virtù Suor Teresa Tambelli raccontate dalle Figlie della Carità, che ci offrono una splendida testimonianza dei 57 anni del suo straordinario operato.

Nata a Revere (Mantova), il 17 gennaio 1884, Suor Teresa Tambelli entrò tra le Figlie della Carità di Torino all’età di 18 anni. Dopo qualche anno fu inviata in Sardegna, luogo in cui iniziò il suo operato all’Asilo della Marina, divenendo Suor Servente della casa.

I poveri e gli orfani al centro del suo operato: si occupa di raccoglierli ogni domenica per la Santa Messa e per offrirgli, nonostante la scarsità dei mezzi, la colazione. Spesso, insieme alle suore più giovani, si recava con sacchi di provviste all’ospizio dei senzatetto, tenendo aperto il suo cuore a qualsiasi iniziativa di carità.

La testimonianza delle Figlie della Carità

Suor Teresa Tambelli aveva “tutte le virtù” che San Vincenzo de’ Paoli ha trasmesso. Suor Concetta Musini, testimone della grandezza di Suor Teresa ci dice che “Non le mancava nulla, per essere Figlia della Carità: aveva tutte le virtù trasmesse da San Vincenzo, in primis le virtù dell’umiltà e della carità”, moltiplicate all’infinito. A queste virtù si vanno ad aggiungere quelle della povertà e della semplicità, come testimoniato invece da Suor Cecilia Amat.

Esigente nelle regole

Le testimonianze ci parlano della grandezza di Suor Teresa Tambelli, della quale, il 17 novembre si è chiuso a Cagliari il processo diocesano sulla vita, le virtù e la fama di Santità. La Suora, originaria di Revere, ma operativa dal 1907 al 1964 in Sardegna tra gli orfani chiamati marianelli, era anche molto esigente nella pratica della virtù e delle regole. Questa la testimonianza di suor Chiara Pinna, che tiene però a precisare come “allo stesso tempo era di una dolcezza infinita”, annoverando, ancora una volta, umiltà e semplicità tra le sue virtù.

Autentica Figlia della Carità

I poveri al centro della sua vita. Suor Maria Luisa Piroddi ha definito Teresa autentica Figlia della Carità e “Serva dei Poveri”. La sua testimonianza ci fa notare come sia difficile dimenticare una straordinaria figura, emblema del servizio verso gli ultimi, quale era Suor Teresa. Così come i poveri e gli ultimi hanno rappresentato una fetta importante della sua vita, al tempo stesso Suor Teresa si identificava come l’ultima della Casa, nonostante il suo ruolo di responsabile.

Fonte di fiducia

Un’altra importante testimonianza ci parla poi della grandissima disponibilità offerta dalla Suora. Nonostante gli impegni, mai suddivideva i momenti d’ufficio dai momenti “liberi”. Semplicemente, quando si aveva bisogno, la si poteva avvicinare. “Quando l’avvicinavi, era quella persona che ti ispirava fiducia e che ti trascinava con il suo esempio”, queste le parole di Suor Maria Cossu.

L’umiltà di Suor Teresa

Tra le varie testimonianze, c’è un filo conduttore, una costante che le lega tutte. Si tratta della virtù dell’umiltà, che apparteneva a Suor Teresa. Questa Virtù è ribadita con estrema costanza da chi le è stata vicino e da chi ha vissuto in prima persona questa straordinaria religiosa. Nel video, che si presenta come un film-documentario sulla figura della Suora, è possibile ascoltare tutte le testimonianze delle Figlie della Carità ed entrare in contatto con la grande umiltà, con la semplicità e con la virtù della Carità, emblemi della spiritualità di Suor Teresa Tambelli.

Approfondimento, San Vincenzo de’ Paoli: clicca qui

Approfondimento, Santa Maddalena di Canossa: clicca qui

Fabio Amicosante

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