Vangelo di martedì 4 maggio: riflessione di Paolo de La Luce di Maria – Video

La vera pace nasce dentro di noi, ci fa stare bene ovunque, perché Dio la riversa in noi noi la dobbiamo riversare negli altri.

Riflessioni di Paolo de La Luce di Maria

Secondo me questo Vangelo è molto diretto e non dà spazio a molte interpretazioni in particolare su un passaggio, che è questo: “Vi lascio la pace, vi do la mia pace”. Questo vuol dire che la pace viene solo da Dio.

La pace esteriore

Noi non possiamo avere la la pace dal mondo. Quella è la famosa “zona comfort”, che tutti cerchiamo, ma non è pace. Quando uno sta in vacanza dice: ah, come si sta bene! Oppure anche: che pace! Ma è una pace esteriore, una pace limitata a quel contesto, una pace che viene dal luogo in cui ti trovi, non dal tuo stato interiore. La pace del cuore è una qualcosa di diecimila volte più grande della pace esteriore. Chi di noi non è mai stato in un bosco con gli uccellini che cantano e in quel momento gli è venuto da dire: Senti che pace?

La pace di Dio che vince tutto

Ma questa è una pace fittizia, che arriva dalla natura, non è quella pace che nasce dentro di noi e stiamo bene ovunque stiamo. Quella è la pace di Dio, la pace di Gesù, è la pace che lui riversa in noi e che noi dobbiamo riversare negli altri.

Io credo che quando ci avviciniamo a Dio, i cattivi pensieri sembrano aumentare, perché il male in quel momento si impegna tanto per scoraggiarci, ma poi, come è scritto in questo Vangelo, “contro di me non può nulla”. Il principe del mondo contro Gesù non può nulla! Quindi noi dobbiamo essere sereni, perché il più forte sta con noi.

E allora entriamo in un contesto che ci porta a guardarci dentro, a vedere se la nostra pace è interiore o esteriore, se il nostro rapporto con Dio è intimo o è apparente, se è quindi un rapporto che invece di crescere dal di dentro, viene dall’esterno.

Cristo, essenza dell’amore

Io credo che Gesù oggi è qui in mezzo a noi e ci sta dicendo una cosa importante: che quello che ci sta dicendo Gesù è quello che il Padre ci vuole mostrare. Il volto di Cristo è il volto di Dio, e il volto di Dio è il volto di Cristo. Allora ci verrà da dire: Ma se sono la stessa cosa, perché sono due?

Perché la rappresentazione del volto di Dio è nel volto di Cristo, perché Cristo è l’essenza dell’amore. Quando diciamo: come si può dire che Cristo è l’essenza dell’amore? Semplicemente pensando a tutte le cose che ha fatto, alle guarigioni che ha compiuto, alle risurrezioni, ai miracoli, ma soprattutto agli esempi di vita.

Saper riconoscere Gesù, vincitore del maligno

Gesù è quel Dio che tutti cercavano ma che quando si è materializzato in mezzo a noi, in pochi lo hanno riconosciuto. Allora chiediamo a Dio il dono di essere parte di quei pochi. Di portare agli altri questo dono immenso, della nostra vocazione.

E sono sicuro che ognuno di noi sarà una piccola luce nelle tenebre. Così come Gesù ha detto: Il principe del mondo contro di me non può fare nulla.

Se noi saremo in Cristo anche noi saremo preservati da qualunque assalto del Maligno. E allora invito tutti, specialmente le persone che stanno nella tribolazione e pensano di non farcela, a chiedere davvero la grazia della conversione del cuore, la grazia di un abbandono interiore, la grazia di riuscire ad essere testimoni credibili dell’amore di Gesù ai nostri fratelli e alle nostre sorelle.

Sia lodato Gesù Cristo.

Redazione

Paolo è il fondatore della Luce di Maria, è un laico, padre di famiglia e sposato in chiesa.
Tutte le sere alle ore 00:00 recita in diretta Facebook e Youtube de La Luce di Maria, il Santo Rosario che accompagna con delle riflessioni spontanee sulla Parola del Vangelo del giorno a venire.

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Vangelo di lunedì 3 maggio: riflessione di Paolo de La Luce di Maria – Video

La testimonianza più grande che un cristiano può dare, è essere fedele a Dio. Fedele nel servizio, costante nella fede, generoso nel cuore

Riflessioni di Paolo de La Luce di Maria

Questo Vangelo è molto ricco di punti e argomenti fondamentali che credo ci sia poco da aggiungere. Oggi prima di iniziare la preghiera mi è venuto da immaginare quante famiglie vivono nella disperazione. E vedere anche quanta gente fatica a credere è desolante.

C’è tanta gente che fatica a credere, che vorrebbe credere ma non riesce. Mi rendo conto che il Signore ci fa dei doni straordinari; ce li fa anche attraverso cose che sembrano figlie di un volere superiore… Non è tanto il fatto suggestivo che ci deve dare una risposta, quanto i fatti che si realizzano attraverso l’incontro con Cristo.

Lui lo dice in modo molto chiaro: “Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me”. Quindi non c’è altra strada: se vuoi arrivare a Dio passi per Gesù, se vuoi arrivare a Gesù ti aiuta Maria, ma la strada è sempre Cristo. E Gesù lo dice in modo sereno, limpido.

Ci dice che qualunque cosa chiederemo al Padre nel suo nome lui ce le concederà, perché sia glorificato Padre per i meriti di Gesù. Dio è come se ci dicesse: Mandando mio Figlio mi sono esposto a voi, mi espongo, infatti ve lo dono.

Il segno più grande

La testimonianza più grande che si può dare, che può dare un cristiano, è una, è prevalentemente una. La testimonianza più diretta che posso dare non è tanto raccontare i miracoli che ho visto o le grazie che ho ricevuto, che comunque sono importanti e vanno testimoniate. Ma il primo segno che io sono tenuto a trasmettere per glorificare Gesù nella mia vita, per renderlo vivo nel mio cammino è cercare di essere, non dico un esempio, perché quello forse non lo sarò mai, però almeno fedele, fedele a Lui. Fedele nel servizio, costante nella fede, generoso nel cuore, cercando di essere disponibile e offrirmi, per quel poco che posso fare.

Questa preghiera per me è un segno tangibile, una testimonianza. Quando nella preghiera leggo i vostri commenti, dove ringraziate me, io dico che non sono io, per mio volere, ma è Lui che lo vuole e che mi permette di stare qui.

Cercare di seguire Gesù

Si legge “Siate miei discepoli” alla fine del Vangelo di oggi. E io ci sto provando, provo ad essere un suo discepolo, provo a portare agli altri la sua Buona Notizia. Credo che questa sia la cosa principale: offrirsi nel Suo Nome per dare agli altri un pezzetto della luce che noi riusciamo a vedere.

Io credo che questo sia il primo dei segni. Poi io posso testimoniare perché le testimonianze vanno date. Io sono stato, lo ribadisco, 4 anni e mezzo separato con mia moglie, quasi non ci vedevamo nemmeno per scambiarci nostro figlio. Mi ero smarrito, avevo perso la strada. E pensavo di essere una persona incompresa da mia moglie, di avere delle qualità che lei non vedeva in me. Pensavo a un certo punto che lei non fosse la donna della mia vita e che avevo sbagliato.

Perdersi per poi lasciarsi ritrovare

Ho avuto i miei tormenti, ho avuto le mie prove. E in una di queste prove il Signore mi ha parlato e mi ha raccontato la verità di me stesso. Mi ha detto che io avevo rotto tutto. Che io avevo deciso di cercare emozioni nuove.

Quindi me lo ha fatto capire che quei pensieri non erano buoni, non erano santi, erano pensieri egoistici, che non sono quelli che insegna Gesù. E quando ho capito che nel mio cuore c’era un problema, un vizio, un male, ho cominciato a fare domande, domande, domande…

Chiedevo: Signore, illuminami, Signore dammi la strada, mostrami la via, Signore aiutami a ricomporre una vita migliore di quella che sto vivendo, perché io non sto bene, perché io sono uno smarrito, una persona sola.

E Gesù tramite delle sofferenze mi ha parlato. Mi ha raccontato qualcosa di me, mi ha mostrato qualcosa di lui. E mi ha dato il coraggio di mettermi in discussione, ma in modo coraggioso.

Il viaggio a Medjugorje

E un giorno feci un fioretto. Dissi a Dio che avrei offerto qualcosa di me per un tempo illimitato finché non mi avesse dato almeno l’opportunità di ricostruire i danni che avevo lasciato e la famiglia che avevo buttato via. Per una serie di circostanze andai a Medjugorje con mia moglie, da separato, e lì chiesi di riunire la famiglia. Mentre lo chiedevo mia moglie mi disse: “Chiedi tutto tranne che io ritorni con te, perché io non ritornerò più”.

E proprio mentre lei mi diceva quelle parole e io ero inginocchiato a pregare e piangevo come un bambino, una voce dalla parte opposta dalla quale mi parlava mia moglie mi disse tutto il contrario. Mi disse: “Non temere, la tua preghiera è stata accolta, e riavrai la tua famiglia”. La seconda parola che ho sentito ovviamente è una parola che oggi mi fa venire la pelle d’oca, perché aveva ragione. Aveva ragione rispetto alla parola umana di mia moglie, che dopo sei mesi mi ha ricercato.

Io ho aspettato fiducioso, non ho avuto paura, ho confidato nel Signore, e dopo sei mesi mia moglie mi ha chiesto di rimettermi con lei e di rimettere a posto con lei quello che era stato distrutto.

L’importanza della famiglia

Questa è una mia testimonianza e quindi con questo vi dico che le famiglie sono il bene più prezioso, che dobbiamo difendere, custodire e per le quali vale la pena lottare, soffrire, accettare anche dei compromessi. Perché di solito la via facile non ce la mette mai davanti il Signore.

Dio non è venuto a salvarci a basso costo, Dio è venuto a salvarci al prezzo della Croce e della passione di Gesù. Se io oggi sono qui è per la gratitudine che sento nel mio cuore per Lui, per avermi ridato la vita, per avermi ridato la famiglia, per avermi ridato un lavoro. Per avermi ridato anche la dignità che avevo sicuramente perso davanti a lui.

Testimoniare con la vita che Gesù è il Signore

Allora questa è la nostra testimonianza, il portare agli altri le meraviglie che Dio può fare su di noi. Io spero che le mie parole che sono uscite in modo spontaneo possano aprire barlumi di speranza a chi ha vissuto o vive situazioni simili alla mia; non sono riguardo alla famiglia, perché qualunque problema, qualunque situazione o storia, il Signore è in grado di rimettere a posto.

Dobbiamo solo abbandonarci a lui. Chiedere la grazia di saperci ascoltare. Perché a volte ci mascheriamo un po’, anche per la paura di fallire, di soffrire ancora, per una questione di comodità, perché ti abitui anche ad essere separato.

Però, credetemi, se io non avessi avuto di nuovo la mia famiglia, io di sicuro non sarei stato qui. Quindi ringrazio Dio anche per questo successivo dono che siete voi e grazie a voi ogni giorno posso testimoniare che Gesù Cristo è il Signore.

Sia lodato Gesù Cristo.

Redazione

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