Oggi 4 maggio: San Lazzaro e la sua grande carità a costo della vita

Il vecchio Lazzaro, diacono fervente nella fede e nell’aiuto ai più bisognosi, venne martirizzato nell’antica Trieste.

San Lazzaro martire
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San Lazzaro fu un diacono che subì il martirio il 12 aprile 142, sotto l’imperatore Antonino. Nato da genitori cristiani, venne ordinato diacono in età adulta. Alcune fonti lo ricordano distribuire i suoi beni ai poveri che invitava a casa sua.

La carità che gli costà cara

Ormai anziano, quando a Tergeste (l’odierna Trieste) giunse il decreto di condanna della religione cristiana. Appena insediatosi il governatore Pompeo, informato dell’attività di Lazzaro gli ordinò di comparire davanti a lui nella notte, e gli chiese di abiurare. Ma Lazzaro proferì un lungo discorso contro l’idolatria e a favore della fede cristiana.

Il governatore Pompeo, dopo averlo fatto fustigare, persuaso che non lo avrebbe mai convinto ad abiurare, né che Lazzaro, ormai vecchio, avrebbe potuto sopportare altri tormenti, lo condannò alla decapitazione. Lazzaro fu decapitato fuori dalle mura della città, come stabiliva la legge romana.

In quella stessa notte una nobile cristiana di nome Eutropia, dopo essersi recata con i suoi servi nel luogo dove avvenne il martirio, diede degna sepoltura al corpo di Lazzaro.

Ad oggi, le reliquie di San Lazzaro sono custodite in una cassetta situata nell’altare della Beata Vergine Addolorata nella cattedrale di San Giusto a Trieste.

L’ultima ricognizione delle reliquie risale al 1986.

L’immagine di San Lazzaro si trova nel manoscritto seicentesco della badessa Eufrasia Bonomo, intitolato “Leggendario delle Vite. Martirio dei gloriosi santi e sante di Trieste”, e nella pala secentesca dei “Martiri triestini” nella chiesa di Santa Maria Maggiore.

Nel “Leggendario”, San Lazzaro è raffigurato come un vecchio con barba e capelli bianchi, che tiene in mano il turibolo e la Bibbia.

La festa per San Lazzaro martire ricorre il 4 maggio.

Elisa Pallotta

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