Vangelo di sabato 24 luglio: riflessione di Paolo de La Luce di Maria – Video

Non è per codici che si è buoni, non è per comandamento che io non faccio delle cose gravi, ma perché Dio mi ha toccato il cuore.

Riflessioni di Paolo de La Luce di Maria

Gesù ci sta dando un’altra lezione esistenziale, perché il Vangelo è sempre rivolto al nostro senso dell’essere, dell’esistenza, proprio per farci riflettere sulla nostra vita e sul nostro cammino. Cosa simboleggia la zizzania?

Rappresenta il male nel mondo, che c’è, perché è stato seminato dal maligno. Dio non può però prendere una cosa buona e dargli la stessa sorte delle cose che andranno nel fuoco eterno, alla condanna eterna.

Un cammino che non finisce

Gesù ci dice che al momento della mietitura, della nostra morte, ci troveremo davanti alla domanda e alle risposta più alte innanzi alla quale ci potremo mai trovare. A volte abbiamo paura di parlare della morte, però nella realtà la risposta più grande noi la riceveremo quando chiuderemo i nostri occhi terreni.

Per grazia divina, quegli occhi terreni non finiranno il loro cammino, e la nostra vita, per grazia, si alimenterà di nuovo di qualcosa di straordinario, che noi nemmeno riusciamo ad immaginare. Gesù oggi ci dice di essere vigli, perché vivremo insieme alla zizzania, perché ce l’avremo sempre intorno: nei nostri posti di lavoro, in casa nostra, ovunque.

Davanti a Dio siamo tutti bambini

La zizzania non è altro che il male nella nostra vita. Allora Gesù ci sta dando un consiglio, che è quello innanzitutto di cercare di stare nel bene, nella retta via. Per stare nella retta via Gesù ci ha lasciato i comandamenti che, letti in un’ottica “un po’ antiquata”, sembrano dei comandamenti volti a non farci pensare, mentre invece sono dei saggi consigli di vita.

È un po’ come quello che ci dice di fare un papà che ci vuole bene, un nonno che ci vuole bene, e noi da “bambini” che siamo non capiamo; davanti a Dio infatti siamo tutti come bambini. Non possiamo pretendere di pensare di essere capaci di capire Dio. Possiamo solo avvicinarci a capire e a comprendere quanto ci ama, ma non possiamo capire chi ha creato tutto quello che ci sta attorno. A volte il fatto di volerlo capire ci mette un po’ fuori strada.

Saper guardare a Dio e al bene

A volte ci sono delle persone che mi fanno dei complimenti, che mi attribuiscono delle competenze comunicative, professionali, dei meriti, e io penso che io che sono un poveraccio riesco ad avere tanti consensi e tanta considerazioni dagli altri… Invece Dio, che è colui che ci ha creato, che ha creato l’universo, il mondo, la terra, tutto ciò che ci circonda, spesso non lo consideriamo. Andiamo a considerare il politico, la star di Hollywood, un allenatore di calcio, e non andiamo a considerare Colui che ha creato tutto.

È qui che dobbiamo riflettere e farci una domanda semplice: non è che siamo stati troppo in mezzo alla zizzania e non abbiamo avuto il tempo di guardare al grano che mi ha messo davanti, che mi ha chiesto di essere? Non è che ho fatto un percorso troppo “zizzanioso” dal quale devo cominciare ad uscire per non farmi ritrovare in quel fuoco che nessuno di noi viva?

Gesù infatti ha detto di essere venuto per salvarci e portarci la vita eterna. Il problema è la nostra volontà, il nostro libero arbitrio. Il problema è quello che noi cerchiamo e vogliamo dalla nostra vita e di conseguenza da Dio.

Saper rinnegare il proprio orgoglio e aprire il cuore a Dio

Chiediamo in questo momento che il Signore ci apra il cuore e ci faccia rinnegare quella parte di noi che pensa di essere un po’ “Dio”, di fare le cose sempre giuste, con dei codici etici che ci permettono di fare le cose per bene… Non funziona così.

Non è per codici che si è buoni, è per apertura di cuore. Non è per comandamento che io non faccio delle cose gravi, ma perché Dio mi ha toccato il cuore.

Quando Dio mi ha toccato il cuore, ogni azione positiva è un modo di dire grazie a Gesù, e ogni azione negativa un modo per crocifiggerlo di nuovo. E, siccome io penso di averlo già fatto abbondantemente in un certo percorso e tempo della mia vita, spero che il Signore oggi possa attraverso me e voi, sentire che noi abbiamo creduto, sperato e confidato in lui. Lui stesso ce lo ha detto: “Io sono la via , la verità e la vita”, e noi ci crediamo.

Sia lodato Gesù Cristo.

Redazione

Paolo è il fondatore della Luce di Maria, è un laico, padre di famiglia e sposato in chiesa.
Tutte le sere alle ore 00:00 recita in diretta Facebook e Youtube de La Luce di Maria, il Santo Rosario che accompagna con delle riflessioni spontanee sulla Parola del Vangelo del giorno a venire.

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Il Pensiero di Padre Pio per oggi 23 Luglio 2021 – Video

“Non dubitiamo del perdono solennemente pronunziato sui nostri errori”, è il pensiero dei santi di oggi. Un insegnamento senza tempo di cui fare tesoro.

Oggi vi proponiamo un pensiero tra i tanti scritti da San Pio da Pietrelcina. Riflettiamo insieme su questa perla di saggezza.

“Nel tumultuare delle passioni e delle avverse vicende ci sorregga la cara speranza della sua inesauribile misericordia. Corriamo fidenti al tribunale di penitenza, ove egli con ansia di padre in ogni istante ci attende; e, pur consapevoli della nostra insolvibilità dinanzi a lui, non dubitiamo del perdono solennemente pronunziato sui nostri errori. Poniamo su di essi, come ce l’ha posta il Signore, una pietra sepolcrale“.

Pensiero dei Santi: chi è Padre Pio?

Padre Pio si chiamava, in realtà, Francesco Forgione (1887-1968, Pietrelcina) ed apparteneva ai Frati Minori Cappuccini. Per motivi di studio e di salute, si mosse in diversi Conventi, prima di approdare, già sacerdote, a San Giovanni Rotondo sul Gargano. Qui passò il resto della sua vita.

La sua fama di santità si estese moltissimo, specialmente dal momento in cui si seppe che Padre Pio riviveva la Passione di Cristo sul suo corpo. Per ben 50 anni, infatti, fu piagato dalle stesse ferite, inferte a Gesù, durante il cammino lungo il Calvario e la crocifissione. La prima volta che Padre Pio parlò delle sue stimmate al direttore spirituale, era l’8 Settembre del 1911 e mai più lo abbandonarono, fino alla morte.

pensiero dei santi
photo web source

Il Santo Uffizio non prese affatto bene il motivo della sua “notorietà”, tanto che, dopo molti esami, gli impedì addirittura di celebrare la Messa in pubblico o di ricevere i fedeli, privandolo dello scopo principale della sua esistenza. Successivamente, fu riabilitato, ma, dopo la morte, la causa di canonizzazione fu stoppata molte volte.

Padre Pio: il Santo che predisse l’elezione di Papa Giovanni Paolo II

Il rapporto tra Padre Pio e Papa Giovanni Paolo II era di lunga data, anche se per lo più epistolare, risalente al momento in cui, da sacerdote, don Wojtyla andò ad incontrarlo al Convento. Il Santo gli disse “Tu sarai Papa!”. Eletto poi Papa nel 1978, fu proprio Papa Giovanni Paolo II a cercare di sbloccare la sua causa di canonizzazione.

Giovanni Paolo II - prega su tomba Padre Pio
Giovanni Paolo II prega sulla tomba di Padre Pio – photo web source

Si recò a San Giovanni Rotondo e si inginocchiò sulla sua tomba: era la prima volta che un Pontefice rendeva omaggio ad un uomo non ancora Santo! Le foto immortalate disintegrarono ogni cavillo burocratico. Nel 1999, Papa Giovanni Paolo II rese Padre Pio Beato; nel 2002 Santo.

 

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