La Madonna anche oggi, attraverso la veggente Marija Pavlovic, ci rivolge parole d’incoraggiamento e di esortazione a perseverare nella preghiera, perché è il nostro unico e vero antidoto alla paura che vuole toglierci la gioia, speranza e la libertà di vivere.
Ogni 25 del mese, è un appuntamento atteso e nel suo messaggio troviamo il suo conforto materno. Lei ci viene incontro e con tenerezza ci invita ad alzare lo sguardo verso il Cielo, che è la nostra vera meta.
Veggente Marija Pavlovic di Medjugorje – photo web source
Medjugorje, messaggio del 25 ottobre alla veggente Marija:
“Cari figli! Ritornate alla preghiera perché chi prega non ha paura del futuro. Chi prega è aperto alla vita e rispetta la vita degli altri. Chi prega, figlioli, sente la libertà dei figli di Dio e con cuore gioioso serve per il bene dell’uomo fratello. Perché Dio è amore e libertà. Perciò, figlioli, quando vogliono mettervi delle catene e usarvi questo non viene da Dio perché Dio è amore e dona la Sua pace ad ogni creatura. Perciò mi ha mandato per aiutarvi a crescere sulla via della santità. Grazie per aver risposto alla mia chiamata”.
Marija Pavlović è una dei sei veggenti di Medjugorje. È nata in una frazione di Citluk il 1° Aprile del 1965. Sposata dal 1993 con Paolo Lunetti, ha 4 figli e vive tra l’Italia e Medjugorje. Marija, lo ricordiamo, insieme a Vicka e Ivan, ha ancora ogni giorno l’apparizione. Lei ha ricevuto dalla Gospa nove dei dieci segreti.
Il miracolato, Stefano Vitali, era un politico affermato e un padre di famiglia felice: a quarant’anni, succede però l’esperienza che ha segnato per sempre uno spartiacque della sua vita. I miracoli hanno una doppia natura: c’è sempre una componente fisica accompagnata da una componente spirituale. Quest’ultima è normalmente la meno appariscente ma, sul piano teologico, … Leggi tutto
Le parole di Papa Ratzinger hanno avuto eccezionale eco in tutto il mondo, suscitando grandi e diverse reazioni verso la confessione di uno dei maggiori teologi del novecento. Tutto emerge dalla sua ultima lettera, rivolta all’abate dell’abbazia cistercense di Wilhering in Austria, nella diocesi di Linz, Reinhold Dessl. La lettera che ha colpito tantissimi fedeli … Leggi tutto
Scopriamo cosa vuole dirci il santo di oggi, attraverso un suo insegnamento sempre attuale e utile per il nostro cammino quotidiano: “Accompagnar Cristo sul monte Calvario pochi vorrebbero”.
San Filippo, tu che amasti così tanto la preghiera e fosti in essa così favorito da Dio, ottienimi uno stabile affetto verso questo santo esercizio, perché non mi stanchi mai di rimanere unito al Signore.
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Ascoltiamo questo pensiero da uno dei santi più amati anche dai nostri giovani San Filippo Neri. Una vera perla di saggezza.
“Ognuno vorrebbe stare sul monte Tabor a vedere Cristo trasfigurato: accompagnar Cristo sul monte Calvario pochi vorrebbero“.
Pensiero dei Santi: chi è San Filippo Neri?
Filippo Romolo Neri nacque a Firenze il 21 luglio del 1515. Si trasferì, ancora molto giovane, a Roma, e qui, in una città già corrotta e molto pericolosa, iniziò la sua missione di evangelizzazione conquistandosi il suo primo soprannome «secondo apostolo di Roma».
Nella sua missione creò un gruppo fatto di ragazzi di strada, maschi e femmine senza distinzioni. Li avvicinò alla liturgia e, in tutta allegria, tra canti e gioco nacque quell’Oratorio, che papa Gregorio XIII avrebbe trasformato in una vera congregazione nel 1575.
Uomo colto e dedito alla contemplazione, predicava come resistere alle tentazioni. Amava leggere e cantare e, soprattutto, era molto paziente ed ironico tanto da venir definito il “Giullare di Dio” e il “Santo della Gioia”. Filippo Neri morì a Roma nel 1595 e venne canonizzato da Papa Gregorio XV nel 1622
Santi: Filippo Neri, canonizzato con nome e cognome
Filippo fu l’unico ad essere canonizzato col nome e cognome per intero. Nella sua vita incontrò e si confrontò con tanti uomini santi che avrebbero cambiato la storia della Chiesa. Da Ignazio di Loyola a Francesco di Sales a Carlo Borromeo, che a lui si affidava per molte questioni.
“State buoni, se potete!” e “Fratelli, state allegri, ridete pure, scherzate finché volete, ma non fate peccato!” sono due espressioni che si associano a Filippo Neri e ne connotano il carattere.
San Filippo Neri: la ferita al cuore
Nel giorno di Pentecoste del 1544, ci fu un fatto che avrebbe cambiato la sua vita per sempre. Filippo si trovava nelle catacombe di San Sebastiano, quando fu inondato di Spirito Santo. Lo straordinario evento gli procurò una dilatazione del cuore e delle costole (cosa riscontrata dai medici dopo la sua morte). Da quel giorno il suo “grande cuore” spesso gli tremava nel petto “riscaldandosi” a tal punto che anche potevano gli altri sentire potevano sentirne il calore.
Da questo cambiamento ebbe inizio la sua missione di andare in giro per l’Urbe a recuperare quei ragazzi di strada con cui sarebbe nato quell’Oratorio di cui sopra. Si adoperò anche dei malati presso gli ospedali di San Giovanni e Santo Spirito, dei poveri nella Confraternita della Carità e dell’oratorio del Divino Amore.
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Sul Green pass, il dibattito divampa tra le diverse posizioni in campo. Secondo i più critici, in molti Paesi si va a creare una situazione allarmante. Mentre dall’altro lato, si contestano i numeri e si cerca un’interlocuzione politica. Governi europei stanno infatti prendendo decisioni che fanno discutere e creano allarme, mentre in Italia le numerose proteste … Leggi tutto
Oggi Gesù condanna tutti i legalismi estremi che ci impediscono di applicare l’unica legge che è davvero necessaria di applicare: quella della misericordia. In che senso e come ce ne parla?
“Questa figlia di Abramo, che Satana ha tenuto prigioniera per ben diciotto anni, non doveva essere liberata da questo legame nel giorno di sabato?”
Il Vangelo di oggi Lunedì 25 ottobre 2021
Questa figlia di Abramo non doveva essere liberata da questo legame nel giorno di sabato? Dal Vangelo secondo Luca
Lc 13,10-17
In quel tempo, Gesù stava insegnando in una sinagoga in giorno di sabato. C’era là una donna che uno spirito teneva inferma da diciotto anni; era curva e non riusciva in alcun modo a stare diritta.
Gesù la vide, la chiamò a sé e le disse: «Donna, sei liberata dalla tua malattia». Impose le mani su di lei e subito quella si raddrizzò e glorificava Dio.
Ma il capo della sinagoga, sdegnato perché Gesù aveva operato quella guarigione di sabato, prese la parola e disse alla folla: «Ci sono sei giorni in cui si deve lavorare; in quelli dunque venite a farvi guarire e non in giorno di sabato».
Il Signore gli replicò: «Ipocriti, non è forse vero che, di sabato, ciascuno di voi slega il suo bue o l’asino dalla mangiatoia, per condurlo ad abbeverarsi? E questa figlia di Abramo, che Satana ha tenuto prigioniera per ben diciotto anni, non doveva essere liberata da questo legame nel giorno di sabato?».
Quando egli diceva queste cose, tutti i suoi avversari si vergognavano, mentre la folla intera esultava per tutte le meraviglie da lui compiute.
Parola del Signore.
Riflessioni di Paolo di La Luce di Maria – VIDEO
Gesù ci dà una bellissima notizia anche sul buonsenso: a volte il mondo, anche nel tempo in cui stiamo vivendo, costruisce comportamenti illogici, limitando come oggi la libertà personale ma solo in alcune circostanze, quasi in modo manipolatorio.
Sia lodato Gesù Cristo.
Redazione
* Paolo è il fondatore della Luce di Maria, è un laico, padre di famiglia e sposato in chiesa.
Tutte le sere alle ore 00:00 recita in diretta Facebook e Youtube de La Luce di Maria, il Santo Rosario che accompagna con delle riflessioni spontanee sulla Parola del Vangelo del giorno a venire.
Da un affresco rappresentante la Vergine Maria, iniziano a scaturire numerosi e continui miracoli: per questo si decide di edificare un omaggio per rendere grazie alla sua potente, materna e prodigiosa intercessione. Il santuario viene costruito da un celeberrimo architetto, che crea così il luogo più adatto per ospitare l’immagine miracolosa. Sulla facciata del palazzo … Leggi tutto
Preghiamo con amore per loro, affinché il loro ingresso in Paradiso si faccia più vicino possibile, consapevoli che intercedono per noi con potenza ed efficacia, la loro azione orante infatti è molto importante. Ma soprattutto non dobbiamo dimenticare di pregare per loro, per alleviarne le sofferenze, come atto di grande carità. Chi sono le anime … Leggi tutto
La Parola estratta oggi “a caso” racchiude un duplice richiamo che il Signore ci rivolge, per non rischiare di cadere in un atteggiamento sbagliato, di autocommiserazione. Il caffè richiama un’abitudine quotidiana che ci accomuna un pò tutti, una buona tazzina calda col suo buon aromatizzata, ci dà quell’input per iniziare meglio un nuovo giorno. Per tantissimi … Leggi tutto
Cosa è la santità? Questo mistero non si può definire solo con le parole, niente è più efficace dell’esempio di chi l’ha fatta propria, vivendo una relazione piena e autentica con Dio. In questi nove giorni ci prepariamo a festeggiare Tutti i Santi, coloro che hanno vissuto l’amore in pienezza. La Chiesa li celebra solennemente il 1° novembre: in … Leggi tutto
Una vita passata con i giovani, in particolare con coloro che frequentano l’oratorio, e mai li abbandona. Concentra la sua vita nell’accogliere il mistero del dolore che, in particolare dopo la guerra, affligge i più giovani e i più indifesi. L’ultimo atto d’amore della sua vita sarà, proprio, fatto per due ragazzi ciechi, donando se … Leggi tutto
Il potere di prevedere il futuro, a discapito di persone che, per disperazione o in un momento difficile e complesso della vita, in loro confidano. Ma ad un certo punto, accade qualcosa di inaspettato.
La debolezza, la paura, l’angoscia di sentirsi soli ed abbandonati. Questo può portare l’uomo a confidarsi non in Dio, ma nei cartomanti, in coloro che illudono di predire il futuro e le sorti di una persona.
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Allontanarsi da Dio per “le carte”
La testimonianza che vi raccontiamo è quella di una donna che, d’un tratto, abbandona il suo mestiere di cartomante, perché “un incontro” le stravolge la vita.
Il potere di prevedere il futuro, a discapito di coloro che, per disperazione o in un momento difficile e complesso della propria vita, in loro confidano. Quante volte, abbiamo sentito parlare dei famigerati cartomanti e, allo stesso tempo, abbiamo anche sentito parlare di tante loro vittime.
Ma perché accade questo? Perché ci si rifugia nel mito e nel falso piuttosto che confidare e sperare in Dio? La testimonianza che vi proponiamo è quella di una donna che, proprio da ex cartomante quale era, confida come Cristo l’abbia salvata e redenta da una vita che non era quella che era stata tracciata per lei.
Zita: “Ho iniziato a far la cartomante per caso”
“Mi sono trovata in un call center […] e mi hanno chiesto di rispondere ad una persona che cercava una cartomante. Io che non lo ero, mi sono trovata a doverlo fare, per caso e per sbaglio” – inizia a raccontare la signora Zita, questo è il suo nome.
Da lì il suo ingresso in studi molto particolari, da quello della cristalloterapia a quello degli studi energetici: “Era una ricerca, una fame interiore che non sapevo da dove veniva e non sapevo nemmeno dove mi avrebbe portato. Ero convinta, così, di aiutare le persone […] Le persone che mi cercavano avevano, probabilmente la mia stessa fame di conoscenza” – continua a raccontare.
“All’improvviso, ecco il Vangelo”
Ma ad un certo punto, accade qualcosa di inaspettato: “Un giorno, mentre stavo facendo delle tecniche con una persona, mi sono uscite delle frasi del Vangelo. Per me il Vangelo era qualcosa di molto, molto lontano. Ho scoperto che sul Vangelo che c’erano tutte le tecniche per essere felici, per non farci del male da soli e per vivere bene” – continua, stupita, la sua testimonianza Zita.
L’amore di Dio è per tutti
Le parole di questa donna toccano il cuore: “Dio uguale amore, indipendentemente da se io lo merito oppure no, indipendentemente da quanto brava sono.Tutta quella mia ricerca che ho fatto […] mi ha fatta sfociare a Gesù Cristo” – continua.
Ma ciò che stupisce è il vero momento della conversione di Zita: “Quando è arrivata la grazia, ho bruciato tutto, perché ho scoperto il pericolo che ci sta dietro, ed ero in pericolo pure io. E mettevo in pericolo chi veniva a farsi le carte da me. Chissà quanto dolore e quanto male posso aver fatto, a livello spirituale, alle persone. Io sto chiedendo a Dio di aiutare le persone che, io, pensavo di aver aiutato“.
Chi vuole, può ascoltare direttamente dalla sua voce, la sua potente testimonianza.
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Scopriamo cosa vuole dirci il santo di oggi, attraverso un suo insegnamento sempre attuale e utile per il nostro cammino quotidiano: “L’anima semplice e dritta non vede male in nulla”.
Santa Teresa del Bambino Gesù, che durante la tua esistenza terrena hai amato Dio sopra ogni cosa e ti sei offerta vittima al suo amore misericordioso, aiutami a rendere preziosi tutti gli istanti della mia vita, trasformandoli in atti di vero amore.
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Oggi vi proponiamo una perla tratta da un pensiero tra i tanti scritti da Santa Teresa di Lisieux. Meditiamo le parole di questa piccola grande santa.
“L’anima semplice e dritta non vede male in nulla, poiché in realtà il male esiste soltanto nei cuori impuri e non negli oggetti insensibili“.
Pensiero dei Santi: chi è Santa Teresa di Lisieux
Santa Teresa di Gesù Bambino (Alençon 1873 – Lisieux 1897) è patrona dei missionari e patrona della Francia. Ricevette un’educazione profondamente religiosa dai genitori, questo la condusse a scegliere la vita religiosa. Vestì l’abito delle monache Carmelitane scalze (secondo ordine dei frati carmelitani scalzi) al Carmelo di Lisieux nell’aprile del 1888.
Pensiero dei Santi: il silenzio e la preghiera nella difficoltà
Pochi giorni dopo aver vestito l’abito delle carmelitane il padre subisce una brutta crisi isterica. Credendosi in un campo di battaglia, crea una situazione pericolosa domata con la forza dalle autorità. Fu dunque internato all’ospedale di Bon Sauveur. Santa Teresa e le sorelle, che hanno sempre venerato il loro padre, furono costrette a sopportare, a causa di quell’episodio, critiche e commenti. Ma Teresa affrontò la difficile situazione con il silenzio, la preghiera e la lettura della Bibbia.
La piccola Via
È proprio dalla lettura della Bibbia che Teresa trovò la via per raggiungere Gesù. «Se qualcuno è piccolo, che venga a me!» (Libro dei Proverbi). Da questa frase capiamo tanto della sua spiritualità. Santa Teresa comprese a fondo che è su questa piccolezza che ci si può affidare per chiedere l’aiuto di Dio.
Spiega infatti la Santa: «Voglio cercare il mezzo di andare in Cielo per una via ben diritta […] sono troppo piccola per salire la dura scala della perfezione […]io non ho affatto bisogno di diventare grande, bisogna anzi che rimanga piccola, che lo diventi sempre di più [per innalzarmi fino al Padre]». Il Martirologio Romano ha considerato la spiritualità della Piccola Via di Santa Teresa il suo specifico insegnamento per giungere alla perfezione cristiana.
Il Miracolo di Santa Teresa a Gallipoli
Il 16 Gennaio del 1910 nel Monastero delle Carmelitane scalze di Gallipoli avvenne un fatto straordinario. Il monastero al tempo aveva dei debiti e rischiava la chiusura. L’allora Priora del monastero, madre Carmela del Sacro Cuore di Gesù (al secolo Ida Piccinno) era allettata a causa di una pleurite. All’alba di quel giorno sentì una strana sensazione, come se qualcuno la toccasse, per svegliarla.
Una voce femminile le disse: «Non temete, ciò che faccio è per il vostro bene, non per il vostro male […]. Dio si serve indifferentemente degli esseri del cielo come di quelli della terra: ecco, io vi porto cinquecento lire per sovvenire ai bisogni della vostra comunità».
Santi: Santa Teresa si presentò come “serva di Dio”
La voce apparteneva a Santa Teresa che nel presentarsi disse di non essere la Santa Madre (Teresa d’Avila), bensì la serva di Dio, Suor Teresa di Lisieux. Inoltre (altro elemento fondamentale per il processo di canonizzazione della Santa) Teresa disse a madre Carmela: «La mia via è sicura, non mi sono sbagliata seguendola»; quella a cui faceva riferimento era la Piccola Via.
Se Dio può dare tanto, è opportuno chiedergli tanto, queste sono le parole del Santo Padre che si è affacciato su Piazza San Pietro, invitandoci a riflettere su quella che è la vera natura della preghiera. Il protagonista del Vangelo di oggi (Mc 10,46-52) è emblema della fede tenace e perseverante, che non ha timore … Leggi tutto
Preghiamo con amore per loro, affinché il loro ingresso in Paradiso si faccia più vicino possibile, consapevoli che intercedono per noi con potenza ed efficacia, la loro azione orante infatti è molto importante. Non dobbiamo quindi dimenticare di pregare per loro, per alleviarne le sofferenze, come atto di grande carità. Chi sono le anime del … Leggi tutto
Gesù ci invita oggi a rinnovare la nostra fiducia in lui e a chiedergli tutto quello di cui abbiamo bisogno: lui che ci ama saprà come esaudirci, e capiremo cosa è che davvero ci può salvare.
«Che cosa vuoi che io faccia per te?». E il cieco gli rispose: «Rabbunì, che io veda di nuovo!». E Gesù gli disse: «Va’, la tua fede ti ha salvato».
Il Vangelo di oggi Domenica 24 ottobre 2021
Rabbunì, che io veda di nuovo! Dal Vangelo secondo Marco
Mc 10,46-52
In quel tempo, mentre Gesù partiva da Gèrico insieme ai suoi discepoli e a molta folla, il figlio di Timèo, Bartimèo, che era cieco, sedeva lungo la strada a mendicare. Sentendo che era Gesù Nazareno, cominciò a gridare e a dire: «Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me!».
Molti lo rimproveravano perché tacesse, ma egli gridava ancora più forte: «Figlio di Davide, abbi pietà di me!».
Gesù si fermò e disse: «Chiamatelo!». Chiamarono il cieco, dicendogli: «Coraggio! Àlzati, ti chiama!». Egli, gettato via il suo mantello, balzò in piedi e venne da Gesù.
Allora Gesù gli disse: «Che cosa vuoi che io faccia per te?». E il cieco gli rispose: «Rabbunì, che io veda di nuovo!». E Gesù gli disse: «Va’, la tua fede ti ha salvato». E subito vide di nuovo e lo seguiva lungo la strada.
Parola del Signore.
Riflessioni di Paolo di La Luce di Maria – VIDEO
Questo Vangelo ci parla e ci dice quanto è importante la Parola di Dio e la fede. Ci dice che a volte bisogna gridare per farsi sentire, proprio come ha fatto il cieco, perché la sua fede gli ha ridato la vista. A volte noi pensiamo di credere, ma non ci fidiamo.
Sia lodato Gesù Cristo.
Redazione
* Paolo è il fondatore della Luce di Maria, è un laico, padre di famiglia e sposato in chiesa.
Tutte le sere alle ore 00:00 recita in diretta Facebook e Youtube de La Luce di Maria, il Santo Rosario che accompagna con delle riflessioni spontanee sulla Parola del Vangelo del giorno a venire.