La profezia apocalittica dello psicologo Meluzzi legata a Fatima

 “Sono molto pensieroso, anzi pensierosissimo”, ha detto Meluzzi in un’intervento su Radio Radio, rispondendo alla domanda che gli è stata posta sulle sorti del nostro Paese. Anche perché sullo sfondo restano le parole della Madonna di Fatima.  La domanda che viene posta ad Alessandro Meluzzi, psicologo e volto noto della televisione italiana, è molto chiara … Leggi tutto

Il Pensiero di San Charbel per oggi 7 Marzo 2022 – Video

Scopriamo cosa vuole dirci il santo di oggi, attraverso un suo insegnamento sempre attuale e utile per il nostro cammino quotidiano:“Il Signore ha creato ogni essere umano per brillare”.

O grande taumaturgo San Charbel accresci il nostro amore verso Dio e verso il prossimo. Aiutaci a fare il bene e ad evitare il male. Difendici dai nemici visibili e invisibili E soccorrici per tutta la nostra vita.

Santi pensiero di San Charbel

Oggi vi proponiamo un pensiero tratto dagli scritti di San Charbel. Un invito a pensare all’unico vero tesoro che possediamo, l’Amore.

Il Signore ha creato ogni essere umano per brillare, per illuminare il mondo, voi siete la luce del mondo. Ogni uomo è una lanterna destinata a brillare”. 

Pensiero dei Santi: chi è San Charbel

Youssef Antoun Makhlouf vide la luce in Libano nel maggio del 1828. All’età di 23 anni lasciò il proprio villaggio di Beqaa Kafra, per avviarsi alla vita monastica nell’Ordine Libanese Maronita, presso il monastero di Nostra Signora di Mayfouq. Con il conseguimento dei voti prese il nome di Charbel e nel 1859 divenne eremita.

Il suo corpo non si era irrigidito e sudava

Youssef Antoun Makhlouf visse 23 anni tra il lavoro dei campi, la preghiera ed il digiuno nell’eremo dei Santi Pietro e Paolo. San Charbel morì il 24 dicembre del 1898. La preghiera a San Charbel sta diventando una delle devozioni più seguite dai fedeli.

La causa di beatificazione inizio anche a seguito di un miracolo legato al suo corpo. Trascorsi pochi mesi dalla sua morte, delle luci innaturali, illuminarono inspiegabilmente la sua tomba in piena notte. A seguito di questo ed altri segni il 16 aprile del 1899 fu aperto il feretro e, tra lo stupore generale il suo corpo fu rinvenuto intatto e morbido. La salma sudava e doveva, per questo, essere cambiata ogni due, tre giorni.

Emozionante: il Padre Nostro recitato da Gesù – Video

È davvero una bella emozione poter ascoltare la preghiera del Padre Nostro, così come la recitava Gesù in Aramaico, che è la lingua parlata nel tempo in cui Lui è vissuto.

Ci aiuta a farci sentire la presenza di Gesù, rinsalda la consapevolezza sapere che è qui con noi.

mani protese al cielo
photo web source

Il Padre Nostro nella lingua di Gesù

Un’emozione forte suscita nel cuore sentire quelle parole recitate nella lingua originale. Ed ora, è possibile riascoltarle attraverso la serie televisiva “The chosen” (I prescelti) dedicata alla vita di Gesù. Una serie che sta andando in oda negli Stati Uniti e che ha come scopo quello di raccontare la vita di Cristo dal punto di vista delle persone, in particolare di coloro che lo hanno incontrato e conosciuto più da vicino, ovvero gli Apostoli in particolare (i cosiddetti “prescelti”).

Ciò che maggiormente ha colpito più di tutto è stato il calarsi pienamente nella parte da interpretare di Jonathan Roumie. Nella serie, è lui che ha dato volto a Gesù e, in questo caso, anche la voce. Roumie, sposato con una donna di origini palestinesi, ha avuto modo di imparare, per quanto possibile, al meglio, l’accento orientale e studiare anche le varie pronunce.

Roumie: da credente e praticante, alla recita del Padre Nostro in aramaico

Durante un’intervista, lo stesso protagonista ha, infatti, raccontato di essere un credente e un praticante, ma soprattutto ha voluto imparare l’aramaico, la lingua parlata da Gesù. Si è messo lì, l’ha studiata ed ha meravigliato tutti proprio quando, nel corso dell’intervista, ha pregato e recitato il Padre Nostro proprio come Gesù, nella sua lingua.

Un’emozione unica per chi lo ascoltava e guardava perché Jonathan Roumie è anche, fisicamente e in viso, molto simile all’immagine di Gesù che comunemente tutti conosciamo. L’attenzione che tutti hanno posto in quel momento è stata quella di immaginare, quasi allontanandosi per qualche minuto da dove ci si trovava, che anche solo ascoltandolo, fosse davvero Cristo a parlare e a insegnarci, nuovamente, l’orazione più bella che a Dio Padre possa essere innalzata.

LEGGI ANCHE: Padre Nostro: Non solo le parole, cambiamo anche il nostro atteggiamento

L’ascolto che ci porta indietro nel tempo

Sembra davvero di esser trasportati indietro nel tempo, quando Gesù era lì che predicava ed insegnava alle folle quanto sia bello parlare con Dio e rivolgersi a Lui con il nome di “Padre”. Un’emozione unica che vale la pena di ascoltare, dalla viva voce dell’attore che ha interpretato Gesù, attraverso questo video.

Fonte video: Independent Catholic News

LEGGI ANCHE: Lo sapevi quanto dura la preghiera del Padre nostro?

Il Pensiero di San Francesco d’Assisi per oggi 6 Marzo 2022 – Video

Scopriamo cosa vuole dirci il santo di oggi, attraverso un suo insegnamento sempre attuale e utile per il nostro cammino quotidiano: “Al corpo è dolce fare il peccato ed è cosa amara servire Dio”.

“O Serafico san Francesco, patrono dìItalia, tu che conosci le nostre ansie e le nostre speranze, proteggi la Chiesa e la nostra Patria e suscita nel cuore di tutti propositi di pace e di bene”.

san-francesco-d-assisi
photo web source

Oggi vi proponiamo un pensiero tra i tanti di San Francesco d’Assisi. Meditiamo e riflettiamo sulle parole del Patrono d’Italia.

Al corpo è dolce fare il peccato ed è cosa amara servire Dio, poiché tutte le cose cattive, i vizi e i peccati escono e procedono dal cuore degli uomini, come dice il Signore nel Vangelo. E così non possedete nulla né in questo mondo né nell’altro. Credete di possedere a lungo le vanità di questo secolo, ma vi ingannate”.

Pensiero dei Santi: chi è San Francesco d’Assisi

San Francesco d’Assisi, patrono d’Italia e d’Europa, è senza dubbio uno dei santi più popolari e venerati in tutto il mondo. Nacque, nel 1182 ad Assisi in una ricca famiglia di mercanti, mentre il padre, Pietro, era in viaggio in Francia da cui il soprannome di Francesco, conferitogli proprio da questo.

Giovanni, il suo vero nome di battesimo, aveva un grande desiderio, quello di conquistarsi la fama cittadina attraverso le imprese militari. Ma, proprio durante una battaglia con la rivale città di Perugia, molti giovani di Assisi furono fatti prigionieri, tra questi anche Francesco. La prigionia fu un episodio che segnò profondamente la sua vita innescando in lui il seme della conversione.

Un cammino di fede così intenso da rinunciare a tutto, fame, lusso, agiatezza, per arrivare “a vivere nella gioia di poter custodire Gesù Cristo nell’intimità del cuore”. Ecco il perché dell’appellativo più usato per Francesco: il poverello d’Assisi. Inizialmente la sua fu una vita dedita al pentimento, in piena solitudine. Nel 1209, iniziarono a seguirlo, due sacerdoti, Pietro e Silvestro con due laici, Bernardo ed Egidio che lui chiamavi frati ovvero fratelli. Con questi avviò la sua evangelizzazione di città in città partendo da Roma dove papa Innocenzo III diede la sua approvazione.

Il presepe vivente di Greccio

A San Francesco si deve il primo presepe vivente. L’episodio risale al Natale del 1223 quando il santo, che si trovava a Greccio nel reatino, volle rivivere così la venuta al modo del Cristo. Durante la Messa, il bambinello che teneva tra le braccia, si sarebbe miracolosamente, animato più volte. Da quel giorno, a Greccio il presepe vivente è divenuto una delle tradizioni natalizie più visitate.

Le stigmate

Il 14 settembre 1224 Francesco, dopo 40 giorni di preghiera e digiuno sul monte della Verna, ebbe la visione di un Serafino crocifisso. Al termine della quale comparvero sulle sue mani e sui suoi piedi le stigmate. Anche sul suo costato comparvero i segni della passione di Cristo.

Il Papa contro la “pazzia” che sta devastando un intero popolo

Francesco ha lanciato durante l’Angelus un nuovo forte appello per la pace, sconvolta da un male che si traveste da bene e si insinua nelle menti degli uomini ingannandoli. In cosa consistono le tentazioni subite da Gesù nel deserto, poco prima di iniziare la sua “missione pubblica”? Papa Francesco ha attualizzato l’episodio evangelico odierno (Lc … Leggi tutto

Il più grande Rocker di tutti i tempi intona l’Ave Maria e incanta tutti – Video

Un momento da brividi, quando il più grande di tutti i rocker di tutti i tempi, famoso in tutto il mondo, ha intonato davanti al suo pubblico incantato, le note di una splendida e soave “Ave Maria”. 

Un gesto sicuramente in controtendenza allo sbocciare di un mondo che sembra sempre rifarsi a sentimenti anti-cristiani, quando non demoniaci.

maria
photo web source

Uno dei più famosi cantanti della storia, che molti definiscono addirittura l’inventore del rock and roll, fu il primo ad eseguire, rifacendosi a quelle tonalità ritmiche veloci e dissacranti, una musica che inneggiò invece alla Madre di Dio. 

Una vera e propria testimonianza che oggi suona più potente che mai di fronte a un mondo che, al contrario, sembra dimenticarsi sempre più del senso del sacro e della fede, ad esempio all’interno dell’universo musicale contemporaneo.

La triste scomparsa della fede nella musica di oggi

Le tristi performance viste nei mesi scorsi a Sanremo stanno a testimoniarlo molto esplicitamente: viviamo in un mondo in cui è sempre più difficile mostrare la propria fede, oppure inversamente trovarne anche piccole tracce all’interno della musica, dei film o dei programmi televisivi, della letteratura, dei social, insomma nella produzione culturale e in genere nella società.

Eppure, se si guarda indietro nel tempo ci sono figure che sono state in grado di mostrare la propria fede senza remore, creando momenti di partecipazione emotiva altamente intensa, oppure di brani e testi musicali destinati a rimanere nella storia, quella vera, della fede cristiana.

In questo caso, si tratta di uno dei più celebri cantanti della storia, una vera e propria icona culturale noto a tutti come “The King”, passato alla storia della musica americana e internazionale per successi come “Jailhouse Rock” e “Hound Dog“. Pochi conoscono il suo brano altamente suggestivo.

La straordinaria dedica di Elvis alla Vergine Maria

Stiamo parlando di Elvis Presley. Sì, proprio Elvis intonò in un’occasione pubblica una canzone dedicata alla Vergine Maria. Sconvolgendo i presenti, ma anche dando una prova che l’amore per la Madonna e per suo figlio Gesù è la cosa più rivoluzionaria che esista al mondo, capace di scardinare ogni schema preconcetto e di portare in terra l’amore universale che può arrivare solamente dal Signore.

Elvis Presley
Elvis Presley – photo web source

Ancora oggi in rete si può trovare il video di questo straordinario momento, ovvero di quanto Elvis Presley cantò la canzone intitolata “Miracle of the Rosary”. Con un testo davvero “rock”, che recita: “O Beata Madre, ti preghiamo. Grazie per il miracolo del tuo rosario. Solo tu puoi trattenere la mano del Tuo Santo Figlio. Abbastanza a lungo, affinché il mondo intero comprenda”.

Strofa al termine del quale il grande Elvis, al minuto minuto 0:35, intonò l’Ave Maria. Ringraziando di nuovo per il miracolo del Rosario. 

LEGGI ANCHE: Dal punk alla musica cristiana, la storia dei Reale

LEGGI ANCHE: Perché il Papa cambia nome nel momento in cui viene eletto?

Per cui non si può non ascoltare questo brano e intonarlo insieme al Re del rock che tuttavia, almeno in questa canzone, ha deciso di non imboccare la strada della perdizione senza freni ma di fermarsi a riflettere, anche solo per i minuti di esecuzione del brano, per guardare alla vera Madre di ogni grazia, Maria, l’unica capace di portare pienamente l’amore di Dio nella vita dell’uomo.

Gestione cookie