Perché davanti alla guerra Dio non interviene? La risposta che spiazza

Il periodo che stiamo vivendo è uno dei più difficili e più complessi della storia recente. Dopo la pandemia da Covid, ora un’altra minaccia incombe sulla pace e sulla tranquillità dell’umanità: quella della guerra. Ma Dio lassù ci guarda?

È la domanda che molti si pongono davanti a tragedie simili. La risposta è ben diversa da quello che sembrerebbe.

donna che soffre
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Una domanda che tutti ci facciamo

Dopo aver attraversato due anni difficili con la pandemia che ci ha allontanati ed isolati, pian pano ne stavamo uscendo. Ma ora un’altra minaccia si prospetta per l’umanità intera: quella della guerra. Una battaglia che, silenziosamente, si era portata avanti da anni, ma che da qualche giorno ha visto la sua escalation.

Davanti a uomini, donne e bambini innocenti che muoiono sotto le bome, o dopo che migliaia di persone sono morte senza poter ricevere cura a causa di questo virus minuscolo di cui nessuno conosceva l’esistenza, la domanda sorge spontanea: “Ma Dio cosa fa?”. Anche chi ha una fede ben radicata, se ci pensiamo, può arrivare ad una conclusione del genere: Dio dov’è davanti a tanta sofferenza?

Perché, in questo momento storico, Dio non interviene?

È vero: noi preghiamo, preghiamo. Ma se poi effettivamente queste preghiere lassù arrivano, ma nessuno le ascolta, noi perché continuiamo ad innalzarle? Un teologo, intervistato da Famiglia Cristiana, così risponde: “Spesso equivochiamo il senso dell’autentica preghiera, che non si rivolge a Dio perché esaudisca i nostri pur lodevoli desideri, ma perché renda attuali le sue promesse. In questo senso non preghiamo perché Dio adempia la nostra volontà, ma perché noi impariamo a fare la sua volontà”.

Ma allora perché non interviene quando ci sono tragedie come quella che stiamo vivendo? Vede ma non agisce? La risposta continua, arrivando, anche, in parte, a stupirci: “Se infatti il Signore intervenisse su tutte le sciagure umane, a impedire ogni violenza e ingiustizia, la storia sarebbe come lo scenario di una rappresentazione di pupi e lui il puparo che la manovra” – continua il teologo.

Dio ci ha dato l’intelligenza e la libertà “e non si sostituisce a loro perché non li vuole schiavi sia pure del bene” – conclude il teologo nell’intervista.

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La pace e la giustizia: i doni che Dio ci ha dato e che dobbiamo custodire

Come ci ha più volte detto anche il Santo Padre, è questo tipo di preghiera che apre i nostri cuori, soprattutto, come in questo tempo, ad essere e a diventare costruttori di pace.

La giustizia e la pace ci viene sì, donata da Dio, ma siamo noi a doverla far fruttificare sempre. Un po’ come una pianta che ha bisogno continuamente di acqua per mantenersi vitale e rigogliosa.

La preghiera ci dà questa forza, perché Dio, anche davanti a sciagure come quelle che stiamo vivendo, non è assente. Lui c’è sempre: siamo noi, con il nostro egoismo e con le nostre armi che distruggono il suo dono della pace, a non volerlo vedere, né tantomeno ascoltare.

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