Medjugorje: ultimo Messaggio del 25 aprile 2021 alla veggente Marija – Video

La Madonna ci esorta ad essere testimoni coraggiosi della fede, a non vacillare in questo tempo difficile come in nessun’altra prova che ci troviamo ad affrontare. Ma di procedere sicuri con e in Cristo Risorto, guardando alla nostra meta felice, il Cielo. 

Medjugorje, Messaggio del 25 aprile 2021 alla veggente Marija:

“Cari figli! Oggi vi invito a testimoniare la vostra fede nei colori della primavera, che sia la fede della speranza e del coraggio. Figlioli, la vostra fede non venga meno in nessuna situazione e neanche in questo tempo di prova. Camminate coraggiosamente con Cristo Risorto verso il Cielo che è la vostra meta. Io vi accompagno in questo cammino di santità e vi metto tutti nel mio Cuore Immacolato. Grazie per aver risposto alla mia chiamata”.

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Marija Pavlović è una dei sei veggenti di Medjugorje. È nata in una frazione di Citluk il 1° Aprile del 1965. Sposata dal 1993 con Paolo Lunetti, ha 4 figli e vive tra l’Italia e Medjugorje. Marija ha ancora ogni giorno l’apparizione, ha ricevuto dalla Gospa nove dei dieci segreti.

Il 25 di ogni mese la veggente Marija riceve dalla Madonna il messaggio che è per tutta l’umanità.

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Vangelo di domenica 25 aprile: riflessione di Paolo de La Luce di Maria – Video

Noi dobbiamo avere la capacità di entrare in relazione con Dio, e poi chiedere. La preghiera dovrebbe essere un atto di ringraziamento a Dio.

Riflessioni di Paolo de La Luce di Maria

Ciò che mi colpisce molto è la distinzione che Gesù fa tra il pastore e il mercenario. Gesù ci dice poi che lui dà la vita per le pecore, e quelle pecore siamo noi. Ci indica l’immagine del pastore, senza il quale, le pecore, che fanno? Si smarriscono.

Oggi Gesù ci vuole dare un altro esempio per farci comprendere quanto lui ci ama. Attraverso questo Vangelo vuole trasmetterci che per lui noi siamo importanti, non come per il mercenario a cui non gli importa delle pecore, e che appena vede il lupo le abbandona e loro si smarriscono. Gesù, quando vede arrivare il lupo, lo fronteggia, non ci lascia, anzi, ci protegge.

Gesù dice nel Vangelo: “Io do la mia vita, per poi riprenderla di nuovo. Nessuno me la toglie: io la do da me stesso. Ho il potere di darla e il potere di riprenderla di nuovo”. Se uno si ferma un attimo a ragionare su questa frase impazzisce: “Io ho il potere di darla e il potere di riprenderla”! Ma ci rendiamo conto?

La relazione con Dio

Gesù ci dona quindi una vita che non finisce. Noi a volte però Dio lo facciamo diventare lontano, perché lo facciamo diventare un oggetto di richiesta, e non un amico col quale possiamo parlare. A volte Gesù lo viviamo così: sto male, mi serve, prego, ma invece di pregare, chiedo.

E molti di noi trasformano la preghiera in una continua richiesta: Signore, dammi questo, Signore, dammi quest’altro. Ma non funziona così.

È sacrosanto chiedere, ma prima c’è la relazione con lui. Noi dobbiamo avere la capacità di entrare in relazione con Dio, e poi chiedere. Perché se noi chiediamo sempre non preghiamo.

La preghiera è ringraziamento

Il simbolo più profondo della preghiera è il ringraziamento. La preghiera dovrebbe essere un atto di ringraziamento a Dio. Io sono qui tutte le sere a pregare con voi perché ho piacere di vivere questo momento con voi, ma prima di tutto perché per me è un modo concreto di dire grazie a Dio di tutti i doni che ho e che ci fa. Dobbiamo elevare la nostra fede non a chiedere continuamente ma a ringraziare continuamente e a volte anche a chiedere, perché siamo umani e abbiamo bisogno.

Invece ci sono tante persone che sono un continuo chiedere, un continuo fare richieste specifiche per le proprie intenzioni: non è questa la relazione che Gesù vuole.

Gesù ci chiede un dialogo, ci chiede la confidenza, ci chiede la fedeltà, ci chiede di avere con lui una relazione. Chiediamo al Signore la capacità di essere sì le sue pecore, ma di cercare con lui una relazione che vada al di là del pregare per chiedere, che sia invece un pregare per ringraziare.

Allora vedremo tutti che Gesù opererà con ancor più potenza nelle nostre vite, e che le cose che oggi non capiamo le comprenderemo in modo semplice, perché Gesù ci illuminerà con lo Spirito Santo.

Chiediamo al Signore il dono di saperci fidare ci lui, di cercare una relazione e di sentirci sempre bisognosi del Santo Spirito che dà la vista ai ciechi e fa udire i sordi.

Sia lodato Gesù Cristo.

Redazione

Paolo è il fondatore della Luce di Maria, è un laico, padre di famiglia e sposato in chiesa.
Tutte le sere alle ore 00:00 recita in diretta Facebook e Youtube de La Luce di Maria, il Santo Rosario che accompagna con delle riflessioni spontanee sulla Parola del Vangelo del giorno a venire.

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Vangelo di sabato 24 aprile: riflessione di Paolo de La Luce di Maria – Video

Chiediamo a Dio di essere portatori di quella luce di eterno, di amore e speranza che questo mondo vede sempre più da lontano

Riflessioni di Paolo de La Luce di Maria

Nel Vangelo di oggi c’è un riferimento ad una parte che non si legge in questo passo, e a Gesù viene detto che la sua parola è dura, perché Gesù dice cose dure: “Rinnega te stesso”, “porgi l’altra guancia”. Come è possibile seguire cose che sono quasi innaturali?

Il problema non è tanto quello che l’uomo vive quando si trova davanti a Dio, ma è quello che fa, perché quello che viviamo fa parte di noi, delle nostre sensazioni, della nostra fede, delle nostre debolezze. Quello che viviamo è nostro, è personale: tu vivi una cosa io un’altra, ognuno di noi vive il proprio. Ma che faccio io per Gesù? Che faccio con Gesù, in Gesù? Che faccio con Cristo per Cristo e in Cristo? Cosa faccio per lui?

Entrare in relazione con Gesù

Me lo tengo stretto perché voglio andare in Paradiso? Lo ascolto perché ho una ricompensa o semplicemente perché mi sono sentito amato e senza di lui veramente non posso fare nulla? Secondo me oggi siamo tutti chiamati a mettere Gesù lì dove deve stare, e non in un comodino, sullo specchietto della macchina, al collo con una bella Croce…

Sono tutte cose importanti ma ciò che ci chiede Gesù più di ogni altra cosa è di metterlo nel nostro cuore, di nutrirci del suo amore, di nutrirci del suo Corpo e del suo Sangue, è perdonare quel fratello che ci cera tanti problemi, è perdonare quella persona che ci vuole male, è benedire chi ci maledice, è questo quello che ci chiede Gesù.

Non ci chiede di avere una fuoriserie, o la macchina dei nostri sogni. Gesù ci chiede di essere sinceri, di essere noi stessi, fedeli, onesti, tutte virtù e cose belle alle quali siamo chiamati. Non ci chiede di fare il triplo salto carpiato o i cento metri in 10 secondi.

Ci chiede solo di essere persone buone, per bene, oneste. Allora è lì che entriamo in relazione con lui. È lì che entriamo in una zona della nostra fede e del nostro cammino spirituale, che ci guida verso il Regno promesso.

Una certezza inimmaginabile

L’eternità a volte ci fa paura solo nominarla perché è una cosa più grande di noi e della nostra immaginazione. Se pensiamo ai pianeti, a Marte, a Giove, a Plutone… Sembrano tanto lontani, quasi irraggiungibili. Ma la vita eterna è ancor più grande e inimmaginabile. Pensiamo alle stelle del cielo. Anche se non le potremo mai toccare, le vediamo. La vita eterna invece non la vedi. Sai solo che ci sarà.

Allora dobbiamo entrare in questa prospettiva, in questa consapevolezza, in questo abbandono che ci porterà solo in questo modo a vivere veramente da cristiani. Non perché noi meritiamo la vita eterna – perché chi può meritare un dono così grande? Io penso nessuno – ma perché Dio vuole donarcela, perché Dio vuole averci per sempre con lui, perché è Dio che ci dà veramente la forza di essere con lui una sola cosa nel suo Nome.

Allora chiediamo anche oggi l’aiuto e l’intercessione di Maria Santissima affinché con la sue preghiere possa donare ad ognuno di noi la stessa fiducia che ha avuto lei nel seguire Gesù fino alla Croce. Chiediamo veramente a Maria di donarci un pezzettino della sua fede, affinché noi possiamo essere portatori di questa luce di eterno, questa luce di amore, di speranza, che questo mondo vede sempre più da lontano.

Sia lodato Gesù Cristo.

Redazione

Paolo è il fondatore della Luce di Maria, è un laico, padre di famiglia e sposato in chiesa.
Tutte le sere alle ore 00:00 recita in diretta Facebook e Youtube de La Luce di Maria, il Santo Rosario che accompagna con delle riflessioni spontanee sulla Parola del Vangelo del giorno a venire.

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