Al Bano canta al matrimonio e scoppia la lite con il Vescovo – VIDEO

È scontro tra Al Bano e il Vescovo di Andria, dopo la sua esibizione durante la celebrazione nuziale che non è piaciuta affatto al presule.

al bano vescovo andria
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I fatti riportano al matrimonio di una coppia di sposi, Alessandra e Francesco, che si è svolto nella cattedrale di Andria, dove il cantante pugliese ha deciso di esibirsi a loro beneficio, suscitando tuttavia disapprovazione e dure polemiche.

La dura nota del vescovo dopo l’esibizione di Al Bano

A nessuno è concesso di usare la liturgia come palcoscenico per organizzare esibizioni di artisti di qualunque natura”, ha tuonato il vescovo Luigi Mansi, con le parole riportate dall’agenzia di stampa LaPresse.

Il matrimonio, infatti, in una chiesa pugliese è diventata l’occasione per una performance canora del celebre Al Bano. Subito sono accorsi da tutto il paese, compresi i giornalisti e i curiosi, per immortalare l’esibizione. C’è un però. Infatti la celebrazione sembrava ridursi a una sorta di concerto per il celebre cantante, e questo non è affatto piaciuto al vescovo. Tanto che è scattato il vibrante richiamo ai sacerdoti affinché non si ripetano più questo genere di esibizioni “fuori le righe” e non concordate nell’ambito di cerimonie sacre.

“Sarebbe una grave offesa alla celebrazione e al luogo sacro”

“Sarebbe una grave offesa alla celebrazione e al luogo sacro”, ha continuato il presule. “Inoltre si fa presente che i sacerdoti hanno il compito di verificare il rispetto di tali norme, visto che gli organizzatori potrebbero anche non conoscerle, perché non si ripetano più episodi di questo genere”.

Il matrimonio e gli sposi che hanno ascoltato la voce di Al Bano – photo web source

Insomma, anche l’Ave Maria di Gounod sembrava una colonna sonora d’altri tempi, cantata dal vivo dalla potente voce di Al Bano per accompagnare il “sì” pronunciato nei giorni scorsi da Alessandra e Francesco nella cattedrale di Andria, che sicuramente avranno molto gradito l’eccezionalità della loro promessa, almeno fino a che non arrivassero le polemiche. 

La diocesi ha paventato il rischio che tali situazioni diventino grottesche

La stessa diocesi ha fatto sentire la propria voce, in relazione all’evento, con una nota molto dura in cui si sottolinea che “aver tollerato, per buon senso, alcuni comportamenti che poi si son rivelati irrispettosi per il luogo sacro, per la santa liturgia e per la Comunità cristiana non vuol dire aver fatto dei favoritismi, ma semplicemente aver evitato situazioni che potevano divenire grottesche”.

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Da qui la decisione ferrea da parte della diocesi. D’ora in poi non ci saranno mai più esibizioni canore nei matrimoni in chiesa. “Da oggi in poi si richiede a tutti: sposi, parenti, organizzatori, un comportamento consono alla cerimonia che resta un Sacramento e non uno spettacolo. I sacerdoti sono esortati ad adoperarsi per far comprendere la specificità del momento liturgico. Se proprio si vuole gli artisti possono essere fatti esibire durante la festa nella sala ricevimenti“.

Il regalo inaspettato piaciuto agli sposi ma non alla diocesi e al vescovo

Insomma, il regalo inaspettato ha fatto discutere e non è andato giù al vescovo e alla diocesi, intenzionate a fare rispettare la sacralità del rito ed evitare eccessive spettacolarizzazioni che rischierebbero di mettere in secondo piano l’unicità e la sacralità della celebrazione. 

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“Dal Vescovo S.E. Mons. Luigi Mansi è stato rivolto un richiamo forte al rispetto delle norme vigenti che riguardano le celebrazioni nuziali, in seguito alla segnalazione di alcuni episodi”, è la sintesi introduttiva della nota diocesana. Insomma, la sostanza è che “l’altare non è un palcoscenico”. Ma che, al contrario, quella promessa che viene fatta dagli sposi è qualcosa di molto serio, che non va in alcun modo svilito con canzoni e personalismi.

Giovanni Bernardi

Novena alla Beata Vergine Maria del Monte Carmelo – 4° giorno

La Madonna del Carmelo si manifestò come salvezza del popolo di Israele e continua ad esserlo per ognuno di noi, oggi. Preghiamola insieme per nove giorni consecutivi.  La Beata Vergine Maria del Monte Carmelo apparve il 16 luglio del 1251 attorniata da angeli e con il Bambin Gesù tra le braccia, al primo Padre generale dell’Ordine dei … Leggi tutto

Vangelo di sabato 10 luglio: riflessione di Paolo de La Luce di Maria – Video

Noi non abbiamo titoli di proprietà sulla nostra vita: spesso ci dimentichiamo di questo, che ci aprirebbe a una gratitudine maggiore.

Riflessioni di Paolo de La Luce di Maria

Gesù nel Vangelo afferma: “non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l’anima; abbiate paura piuttosto di colui che ha il potere di far perire nella Geènna e l’anima e il corpo”.

Ci dice quindi che noi non dobbiamo avere paura di morire. Sembra una frase scontata, ma è molto profonda come osservazione. Ci fa dire: la mia vita non vale il mio corpo, non vale questo tempo terreno.

Se arrivassimo a capire che questo nostro passaggio è per una finalità di eterna gioia, e se riuscissimo a contestualizzarla alla vita che viviamo, alla quale siamo molto attaccati, avendo una minima consapevolezza di ciò che ci aspetta dopo questa esperienza di vita, io credo che moltissime persone vivrebbero in un altro modo, e anche noi.

Saper riconoscere Gesù

Un altro elemento importante in questo Vangelo è quello del riconoscimento. Io ogni volta che mangio faccio una preghiera di ringraziamento al Signore, la faccio sempre. Sempre, anche quando sono a cena o a pranzo con persone anche importanti a livello professionale.

Io noto che alcuni si sentono scomodi, perché io lo faccio e loro no: sembra quasi che ci sia una differenza tra me e loro. Io all’inizio mi vergognavo un po’; non era proprio una vergogna ma più che altro l’imbarazzo di mettere gli altri in una situazione di difficoltà, perché mi rendevo conto che vedere che io mi fermavo un attimo, in silenzio, e mi facevo il segno della Croce, turbava un po’ le persone che non lo fanno mai, a maggior ragione in un contesto professionale.

Mi sono reso conto che all’inizio io avevo delle resistenze nel fare questo gesto, non tanto per la vergogna, ma per non far sentire gli altri a disagio, allora per questo motivo non facevo il segno della Croce.

L’importanza di un gesto

Poi un giorno sono stato messo davanti alla verità: mi invitò a cena un mio amico, con tre figli adolescenti, che gli creavano molti problemi per via della droga, e lui prima della cena mi ha chiesto se volevo parlare un po’ con loro.

Vado lì, mi presento ai figli, mi metto seduto e arriva la pizza. Lì c’è stato il primo momento forte: io faccio la mia preghiera, loro no, ma il padre mi ha seguito. Ci è stato un momento di forte imbarazzo e l’ho percepito, perché in quel gesto era come se mettessi una distanza tra me e loro. Come a dire: io sono un cristiano. Tu mi vedi come uno del mondo, ma io faccio una preghiera, e se non la faccio non mangio.

In quel contesto dove c’era un po’ di freddezza, in cui li vedevo un po’ turbati (ti fai il segno della Croce e vedi le persone che si turbano, incredibile!). In quel momento si avvicina il proprietario del bar, proprio mentre facevo il segno della Croce, e mi dice: “Ti posso dire una cosa? Sai cosa hai suscitato in me con questo segno della Croce? Mi hai fatto ritrovare l’immagine di mio papà quando ero piccolo, quando non si mangiava niente se non c’era prima il ringraziamento al Signore. Mi hai aperto il cuore, mi hai fatto ritrovare una parte di me che si era dimenticata di questa bella abitudine. Da oggi la ricomincio a fare, ti ringrazio veramente dal cuore, continua a farla con questo coraggio”.

La gratitudine verso Dio

Sembrava chissà che avessi fatto, neanche fossi un supereroe: ho fatto un segno della Croce! Ma guardiamo le reazioni che ha generato: ad uno l’ha emozionato, ai ragazzi li ha messi in una situazione di scomodità, il loro padre mi guardava come se fossi un ufo.

Poi abbiamo parlato e ai ragazzi ho spiegato il significato del segno della Croce. Loro mi hanno chiesto che consiglio gli davo, e io gli ho detto che il mio consiglio era di ringraziarlo sempre, il Signore.

Se lo vuoi fare visibilmente o nel tuo cuore non è un problema, ma bisogna farlo, perché il Signore  governa tutti i nostri sospiri e battiti, e noi non siamo padroni di nulla, nemmeno dell’1% della nostra vita.

Non siamo padroni di nulla

Noi non abbiamo nessun titolo di proprietà della nostra vita, e spesso ci dimentichiamo di questo, che ci aprirebbe il cuore a una gratitudine più profonda.  Invece, a volte, sentendola “nostra”, la vita, diamo quasi per scontato il fatto che ci è stata donata, ma non è così che funziona, è sempre un dono.

Oggi Gesù ci chiede di riconoscerlo: “Chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch’io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli; chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini, anch’io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli”.

Rinnegare Gesù è anche non fare una preghiera, non fare un segno della Croce, non considerarlo davanti agli altri, non perdonare una persona che ti ha fatto del male, non essere fedele al tuo sposo o alla tua sposa…

In quel momento tu non ti rendi conto, ma lo rinneghi. Ed ecco il perché: perché il mondo ti prende nelle tue debolezze. E tu che fai? Ti fai portare dove dice il male, e purtroppo ci caschiamo tutti.

Oggi il Signore ci chiede proprio questo: di farlo essere il nostro punto di partenza e di arrivo. Allora la nostra vita sarà di certo piena di grazia, di sorprese, ma anche dispensatrice di questo dono di vita che ci è stato dato dal Cielo. Noi non siamo proprietari propri di un bel nulla, e il giorno in cui lo capiremo spero non sia troppo tardi.

Sia lodato Gesù Cristo.

Redazione

Paolo è il fondatore della Luce di Maria, è un laico, padre di famiglia e sposato in chiesa.
Tutte le sere alle ore 00:00 recita in diretta Facebook e Youtube de La Luce di Maria, il Santo Rosario che accompagna con delle riflessioni spontanee sulla Parola del Vangelo del giorno a venire.

Preghiera di oggi 10 luglio alla Madonna della Stella di Bagnolo

Oggi si ricorda la Madonna della Stella, che apparve guarendo una bimba sordomuta. Preghiamo Maria ricordando cosa avvenne. Si tramanda che la Vergine Maria apparve il 10 luglio 1491 a Caterina dell’Olmo, una giovane contadina sordomuta di Bagnolo Mella, nel Bresciano. Caterina stava rientrando a casa quando, improvvisamente, vide una grande luce. Da quella luce … Leggi tutto

Novena alla Beata Vergine Maria del Monte Carmelo – 3° giorno

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Papa Francesco: l’ultimo bollettino medico sul suo stato di salute

Il Pontefice prosegue la sua degenza all’ospedale “Gemelli” di Roma, dopo l’intervento subito ecco tutti gli aggiornamenti sulla sua salute. photo web sourceNonostante tutto, Francesco non ha fatto mancare di far sentire la sua vicinanza agli altri suoi “compagni pazienti” in ospedale, in particolare ai bambini del reparto di Oncologia Pediatrica e Neurochirurgia Infantile. Le … Leggi tutto

Vangelo di venerdì 9 luglio: riflessione di Paolo de La Luce di Maria – Video

Gesù ci dice di essere consapevoli di tutto quello chela nostra fede può generare nel fratello o nella persona che magari abbiamo più vicino.

Riflessioni di Paolo de La Luce di Maria

Gesù ci invita ad essere attenti: “Siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe”. Questo vuol dire che dobbiamo guardarci attorno, essere attenti, questo è importante.

“Non preoccupatevi di come o di che cosa direte”, perché sarà lo Spirito Santo che entrerà in noi e ci guiderà. Quindi dire, a volte, “Signore, mi hai abbandonato”, non è corretto, anzi è il contrario. Il Signore è in mezzo a noi, è con noi, il Signore non ci abbandona mai. Siamo noi che lo abbandoniamo, siamo noi che lo emarginiamo, noi che lo ridicolizziamo, nel nostro cammino di vita e nel nostro quotidiano.

La fede e lo stupore dei bambini

Oggi Gesù ci viene a dire semplicemente di fidarci di lui, di essere pronti alla Corona di Spine anche noi. Ci dice dice di essere fratelli, consapevoli di tutto quello che il nostro credere in lui può generare nel fratello o nella persona che magari abbiamo più vicino. Gesù ci invita a un cambio interiore, a tornare allo stupore dei bambini.

Se uno oggi ci dicesse: “Tra 50 anni tu vedrai Dio così com’è”, questa sarebbe una cosa grandissima! E non ci renderemmo conto, perché è troppo grande. Gesù invece ci vuole dire questo: cosa ci state a fare qui, a pregare, tutti i giorni? Lo fate per un pensiero o per me? Io credo che non può un pensiero mantenere questo motore acceso, questo desiderio interiore, non può mantenere la fedeltà, la perseveranza.

Amiamo davvero Gesù?

Non può nemmeno mantenere questo progetto, perché se non c’è lui che lo tiene in piedi sarebbe già crollato da tempo. Invece Gesù ci stupisce e ci trova sempre la soluzione al momento giusto. Chiediamo al Signore questo dono: il dono di capire quando ci troviamo in quei momenti in cui abbiamo veramente la possibilità di toccare il Cielo con un dito.

A volte banalizziamo, a volte snobbiamo ciò che ci circonda, ma se ognuno di noi si mettesse alla ricerca di Dio, ne verrebbero fuori cristiani innamorati di Gesù e fedeli ai suoi insegnamenti. Chiediamo a Gesù il dono di essere fedeli e di saper essere davvero innamorati di lui e di tutte le sue opere, di tutte le sue necessità e di tutto ciò che lui decide per noi e per conto di ognuno di noi.

Sia lodato Gesù Cristo.

Redazione

Paolo è il fondatore della Luce di Maria, è un laico, padre di famiglia e sposato in chiesa.
Tutte le sere alle ore 00:00 recita in diretta Facebook e Youtube de La Luce di Maria, il Santo Rosario che accompagna con delle riflessioni spontanee sulla Parola del Vangelo del giorno a venire.

Preghiera di oggi 9 luglio alla Madonna dell’Archetto

Oggi si ricorda la Madonna dell’Archetto, il cui dipinto è considerato miracoloso. Preghiamo Maria ricordando cosa accadde. In via di San Marcello a Roma, in un buio vicolo che univa la via con via dell’Archetto, è tutt’oggi visibile un’immagine conosciuta come Maria Santissima Causa Nostrae Laetitiae. Si tratta della Madonna dell’Archetto, una preziosissima icona conservata … Leggi tutto

Cosa lega Comastri e Madre Teresa alla Medaglia Miracolosa – VIDEO

Tanti sono gli aneddoti legati alla Medaglia Miracolosa e alla vita dei Santi, raccontati dal cardinale Comastri. 

Una di queste è Madre Teresa di Calcutta. Lei era molto legata alla Medaglia, tanto da portarne sempre una in tasca. E fu proprio lo stesso Comastri ad esser dalla religiosa rassicurato che, quell’intervento che doveva subire, sarebbe andato bene.

Comastri e la devozione a Maria

Il Cardinale Comastri ha, più volte, raccontato e spiegato la sua devozione a Maria, anche attraverso aneddoti di vita vissuta. Ma c’è un particolare che, in pochi sanno: quello della Medaglia Miracolosa. Il prelato ha deciso di raccontare proprio alcuni aneddoti relativi a questa piccola immagine di Maria e di come, anche, alcuni Santi ne fossero devoti.

Medaglia Miracolosa: quanto era devota Madre Teresa

Madre Teresa di Calcutta era tanto legata a questa medaglia, evidentemente non perché è un porta fortuna sia chiaro, ma perché serve come richiamo e memoria che Maria è madre e che Maria ci sta vicino, come una madre lo è con i suoi figli” – spiega il cardinale.

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photo Getty Images

“Nel 1993 dovevo operarmi al cuore”

Racconta, poi, un aneddoto dedicato alla sua vita, quell’operazione al cuore subita nel 1993: “Dovetti affrontare un intervento al cuore […] ricordo che avevo tanta paura. Allora telefonai a Madre Teresa. Lei mi disse: “Vai sereno. Ti mando un’immagine della Madonna. E mi inviò la medaglietta della Madonna Miracolosa, che poi ho messo sul mio anello” – spiega il prelato.

Ma ascoltiamo dalle sue vive parole come, poi, abbia ringraziato Madre Teresa di questo suo preziosissimo dono.

Video: telepace

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ROSALIA GIGLIANO

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