Una benedizione come non l’abbiamo mai sentita prima, nel luogo dov’è apparsa la Madonna

Una preghiera di benedizione potente, impartita dal Vescovo di un’importante diocesi italiana, in un luogo mariano famoso in tutto il mondo, con richiesta di una particolare protezione.

Un posto speciale, dove Maria Santissima ogni giorno, incontra i suoi figli e tutti coloro, soprattutto gli ammalati, arrivano da lei con mani supplichevoli.

Monsignor Delpini a Lourdes
Monsignor Delpini a Lourdes – photo web source

La forza della benedizione

La recita del Santo Rosario ai piedi di Maria in uno dei luoghi più suggestivi e sacri della storia della Cristianità. Lourdes, la località mariana che dal 1854, accoglie pellegrini e dove la Vergine Maria elargisce grazie fisiche e spirituali, è sempre stata meta di pellegrinaggi, anche di intere Diocesi guidate dai propri pastori.

Una di queste è la Diocesi di Milano che, guidata da Monsignor Mario Delpini, ha recitato il Santo Rosario alla grotta di Massabielle. Alla fine della preghiera, il prelato ha impartito una benedizione speciale, particolare in certi aspetti: “Io vi benedico tribolati, malati nel corpo e nello spirito: siate perseveranti nella speranza e siate benedizione per chi vi incontra. Io vi benedico, medici, infermieri e volontari: voi che vi dedicate al servizio di coloro che sono malati e tribolati. Siate pazienti e siate benedizione per chi vi incontra – invoca l’Arcivescovo.

La benedizione speciale di Monsignor Delpini continua: “Io vi benedico voi che siete lontani: siate il sale della terra e la luce del mondo […] siate benedizione per chi vi incontra”. Una frase che il prelato ripete più volte e che non deve risuonare come una ripetizione, anzi, ma come una sorta di “spinta” a far sempre meglio, a seguire sempre di più Cristo nella via che lui stesso ha tracciato per ciascuno di noi.

Cosa significa benedire?

Una “benedizione nella benedizione” potremmo definirla. Ma cosa vuol dire “benedire”? La benedizione è un’invocazione della grazia e del favore di Dio su qualcuno o qualcosa, è un’invocazione di bene. È una preghiera di protezione perché la grazia di Dio discenda su quella persona per la quale è stata invocata.

È Dio che benedice, anche quando la benedizione è pronunciata da uomini, bisogna tener presente che si tratta pur sempre di benedizione divina. Dio si serve di uomini per elargire la sua benedizione.

E quanti tipi di benedizioni esistono?

Per la religione cattolica esistono tre diversi tipi di benedizioni:

  • Quella Eucaristica, che avviene utilizzando il Corpo di Cristo, custodito nell’ostensorio, e con il quale il sacerdote traccia il segno della croce sui fedeli presenti;
  • quella Urbi et Orbi, impartita dal Sommo Pontefice a Natale e a Pasqua;
  • quella solenne, impartita al termine delle celebrazioni eucaristiche più importanti dell’anno.

Pregare il Rosario: la benedizione più alta

La preghiera, in particolare quella del Santo Rosario, come recita anche la supplica alla Madonna di Pompei, che “ci rannoda a Dio”, che ci tiene più vicini a lui e alla Vergine Madre. Perché seguendo questo insegnamento, possiamo essere davvero “benedizione per chi ci incontra”.

La Madonna a Medjugorje affermò: “Se voi sapeste cosa è la benedizione le chiese sarebbero piene”. La cosa più importante di quando si chiede una benedizione è quella di riceverla pienamente nel nostro cuore, un cuore che sia libero e pronto ad accogliere l’amore e l’abbraccio di Dio.

Perché la benedizione ci fa sentire uniti a lui, come si fossimo una cosa sola con Cristo. E saremo, così, anche “benedizione per chi ci incontra”.

LEGGI ANCHE: Qual è l’effetto della benedizione? Ecco perché è così importante

Preghiera all’Angelo custode per chiedere la sua protezione – 27 settembre

Nel mese a loro dedicato, preghiamo i nostri angeli custodi e riconosciamoli come compagni invisibili ma costanti del nostro cammino. Se ogni mese dell’anno è dedicato ad una particolare devozione, a settembre sono associati proprio i nostri angeli. Riporta il Catechismo della Chiesa Cattolica riguardo a queste purissime creature: “L’esistenza degli esseri spirituali, incorporei, che … Leggi tutto

Il Pensiero di Madre Teresa di Calcutta per oggi 27 Settembre 2021 – Video

Scopriamo il pensiero del santo di oggi, un prezioso insegnamento senza tempo, su cui abbiamo l’occasione di meditare: in cosa consiste la buona novella? 

Le frasi ed il pensiero dei santi sono insegnamenti senza tempo. Piccole riflessioni sempre attuali, un valido sostegno per il nostro cammino, ascoltiamoli.

Oggi vi proponiamo un pensiero tra i tanti scritti che Madre Teresa di Calcutta ci ha lasciato.

“Rimettiti completamente al volere di Dio perché Egli pensi attraverso la tua mente, agisca attraverso le tue mani. La buona novella consiste nel fatto che Dio ama il mondo attraverso di te. Tu, quando diffondi l’amore del Signore, sei la buona novella di Dio“.

Pensiero dei Santi: chi è Santa Madre Teresa di Calcutta?

Si chiamava Agnes Gonxha Bojaxiu (1910-1997, Albania) e prese il nome di Suor Maria Teresa del Bambino Gesù (per devozione a Santa Teresa di Lisieux) quando entrò nella Congregazione delle Suore Missionarie di Nostra Signora di Loreto.

Madre Teresa arrivò a Calcutta, in India, per insegnare storia e geografia nei collegi delle famiglie abbienti, ma il suo spirito di carità verso i più deboli si fece ben presto sentire e, quando la voce di Gesù Cristo le disse: “Voglio Missionarie indiane, Suore della Carità, che siano il mio fuoco d’amore fra i più poveri, gli ammalati, i moribondi, i bambini di strada.

Santi: Madre Teresa con Giovanni Paolo II
Santi: Madre Teresa con Giovanni Paolo II photo web source

Sono i poveri che devi condurre a me. E, le sorelle che offrissero la loro vita come vittime del mio amore, porterebbero a me queste anime”. Iniziò la missione più autentica, quella che avrebbe salvato moltissime vite. Scelse come abito un sari bianco (segno di lutto in India), con un bordo azzurro (il colore della Madonna) e iniziò a cercare i dimenticati di Calcutta, fino dentro le fogne della città, dove abitavano malati, affamati, moribondi.

Madre Teresa di Calcutta: Nobel per la Pace 1979

Il 17 Ottobre del 1979, ricevette il Premio Nobel per la Pace (che accettò solo in nome dei suoi poveri). Davanti ai potenti della terra non mancò di denunciare, con estremo coraggio, quella che è la minaccia più insidiosa del tempo odierno: l’aborto.

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Lei disse: “Sento che oggigiorno il più grande distruttore di pace è l’aborto, perché è una guerra diretta, una diretta uccisione, un diretto omicidio per mano della madre stessa (…). Perché se una madre può uccidere il suo proprio figlio, non c’è più niente che impedisce a me di uccidere te e a te di uccidere me”.

Padre Pio: nuova sorprendente ricostruzione sulle sue stimmate

In merito alle rivelazioni di don Flavio Peloso sulle stimmate di San Pio da Pietrelcina, a distanza di poco meno di un mese, sono arrivate una serie di precisazioni. Padre Gemelli avrebbe mentito o no riguardo ai suoi incontri con il santo cappuccino di Pietrelcina? Nessun intento “medico” Con riferimento all’articolo pubblicato da Avvenire lo … Leggi tutto

La televisione è solo uno strumento al servizio del male?

In particolare, dal Concilio Vaticano II, il magistero non ha mai mancato di indicare le potenzialità di questo mezzo di comunicazione, senza però trascurarne i lati oscuri. Sul sito Amici domenicani, un lettore domanda a padre Angelo se la tv è davvero in mano al demonio.   La TV può fare un “bene immenso” Nella … Leggi tutto

Coraggiosa presa di posizione dei vescovi contro un certo male

Dire no alla mafia equivale a dire sì al Vangelo: i due mondi sono assolutamente incompatibili. Un concetto scontato solo in apparenza. Linee-guida per contrastare la ‘ndrangheta: ecco quanto suggerito alle diocesi e alle parrocchie.   Una sfida ai comandamenti, tre in particolare Il documento è stato redatto dai vescovi della Conferenza Episcopale Calabra, che … Leggi tutto

Il Pensiero del Curato d’Ars per oggi 26 Settembre 2021 – Video

“Le tentazioni più comuni sono l’orgoglio e l’impurità” è il pensiero dei santi di oggi. Un grande insegnamento senza tempo.

Santo Curato d’Ars, tu hai fatto della tua vita un’offerta totale a Dio per il servizio degli uomini. Che lo Spirito Santo, per la tua intercessione, ci conduca a rispondere oggi, senza debolezza, alla nostra vocazione personale.

Oggi vi proponiamo un pensiero di San Giovanni Maria Vianney patrono dei parroci, curato d’Ars. Ascoltiamolo e meditiamolo.

Le tentazioni più comuni sono l’orgoglio e l’impurità; uno dei mezzi migliori per resistere a queste tentazioni è una vita attiva per la gloria di Dio”.

Pensiero dei Santi: chi era San Giovanni Maria Vianney, Curato d’Ars

Conosciuto anche come Curato d’Ars, San Giovanni Maria Vianney nacque l’8 maggio 1786 a Dardilly (Lione). Era figlio di poveri contadini, raggiunse il sacerdozio con non poche difficoltà, tra cui vari problemi nello studio. Vi riuscì anche grazie all’abate Charles Balley, che lo avviò al seminario. Dopo esser divenuto presbitero, seguì Balley, divenendo suo vicario.

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L’aiuto del pastorello

Alla morte di Charles Balley, San Giovanni Maria fu inviato ad Ars en Dombes, un piccolo borgo con meno di trecento abitanti. Il nuovo Curato, lungo la strada che portava ad Ars, ebbe qualche difficoltà a causa della scarsa conoscenza della strada e della fitta nebbia che circondava la zona.

Chiese dunque aiuto a dei giovani pastorelli che in quel momento vigilavano sul gregge. In particolare parlò con uno di loro, Antonio Givre. Il giovane pastorello lo aiutò e San Giovanni Maria gli rispose in questo modo: Tu mi hai indicato la strada per Ars, io ti insegnerò la strada del Paradiso. Questa frase è ancora oggi incisa sul monumento che ricorda questo incontro.

Pensiero dei Santi: il Curato d’Ars contro ogni forma di vizio

San Giovanni Maria utilizzò la sua istruzione religiosa per evangelizzare, cristianizzare e catechizzare. La sua opera d’apostolato fu contraddistinta da una forte oppressione di ogni forma di vizio. Il curato vedeva la chiesa vuota di domenica, poiché le persone la prendevano come lavorativa.

Dopo il lavoro si ubriacavano nelle osterie. Le donne, i giovani e gli anziani si ritrovavano invece in piazza per far baldoria. San Giovanni iniziò una vera e propria crociata contro le bestemmie, contro il lavoro festivo, le osterie e i balli, tutti elementi che rappresentavano un ostacolo all’opera di apostolato. Fu intransigente contro le osterie, definite «luogo in cui si vendono le anime, in cui si rovinano le famiglie, in cui si rovina la salute, dove sorgono liti».

La guarigione miracolosa di Leone Roussat

Nel gennaio 1862 Leone Roussat fu colpito da crisi nervose sempre più gravi. Dopo aver raggiunto Lione e aver parlato con i medici, le crisi tuttavia aumentarono in numero ed intensità. Dopo diversi tentativi, anche il primario di Lione disse al padre che era inutile continuare a portarlo da lui.

santi Curato d'Ars
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L’unica speranza per il giovane era Ars. Il primo maggio di quell’anno il Vescovo di Belley benediva la prima pietra della Chiesa di Ars. I genitori del giovane portarono loro figlio sulla tomba del Santo Curato. Di ritorno in paese a Saint Laurent, i genitori videro il figlio, prima completamente paralizzato, mettersi a correre e giocare. Il giovane era guarito, completamente.

 

Don Davide Banzato si racconta: “A Medjugorje qualcosa in me è cambiato”. Video

Riferimento spirituale dell’associazione internazionale “Nuovi Orizzonti” fondata da Chiara Amirante, conduttore di programmi TV, ma soprattutto un giovane uomo che ha saputo mettersi in gioco per Dio. 

È uno dei sacerdoti più seguiti del momento, sia dai giovani che dai meno giovani, la sua testimonianza su Medjugorje lascia tutti stupiti.

Don Davide Banzato
Don Davide Banzato – photo web source

Come si cambia a Medjugorje

Chiunque arriva in pellegrinaggio a Medjugorje, torna poi a casa con il cuore completamente cambiato e colmo di speranza. Che sia un fedele assiduo, un sacerdote, una religiosa o semplicemente un curioso andato lì alla ricerca di Dio.

Don Davide Banzato: chi è

Anche i sacerdoti arrivano a Medjugorje e, fra questi, c’è don Davide Banzato. Un giovane presbitero che abbiamo imparato a conoscere grazie ad alcuni programmi televisivi, da lui stesso condotti in collaborazione con la CEI. Ascoltiamo la sua voce su Radio Maria e lo vediamo sempre attivo, in particolare con i giovani e con coloro che soffrono, specie con chi è tossicodipendente in qualità di assistente spirituale dell’associazione internazionale “Nuovi Orizzonti” fondata da Chiara Amirante.

Ma la sua testimonianza del suo esser stato a Medjugorje ha stupito un po’ tutti: “La mia vita è stata piuttosto ordinaria. Vita di parrocchia, scout […] ero inquieto sin da piccolo perché volevo vivere la vita per qualcosa di grande” – inizia a raccontare.

“La mia vita? Normale fino ad un incontro particolare”

Una vita come quella di tutti i giovani, ma c’era qualcosa che mancava dentro di lui. Il suo incontro con Chiara Amirante inizia a suscitare nel cuore, di quello che sarebbe stato, poi, il sacerdote don Davide, qualcosa di straordinario: “[…] Le chiesi: “Come faccio a trovare la tua stessa gioia?”. E lei mi ha risposto: “Davide, basta che vivi il Vangelo” […] mi sembrava una cosa assurda” – continua.

Don Davide: “A Medjugorje, la preghiera e la parola di Dio”

Ma con il passare del tempo, lui si avvicina alla meditazione della parola: A Medjugorje, questa è una delle pietre che la Madonna consiglia costantemente: preghiera, ma anche la centralità della parola di Dio” – spiega don Davide.

Video: medjugorjetuttiigiorni

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Vangelo di domenica 26 settembre: riflessione di Paolo di La Luce di Maria – Video

“Chiunque infatti vi darà da bere un bicchiere d’acqua nel mio nome perché siete di Cristo, in verità io vi dico, non perderà la sua ricompensa.

Chi scandalizzerà uno solo di questi piccoli che credono in me, è molto meglio per lui che gli venga messa al collo una macina da mulino e sia gettato nel mare”.

La luce di Maria
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Il Vangelo di oggi 26 settembre 2021

Chi non è contro di noi è per noi. Se la tua mano ti è motivo di scandalo, tagliala.
Dal Vangelo secondo Marco
Mc 9,38-43.45.47-48

In quel tempo, Giovanni disse a Gesù: «Maestro, abbiamo visto uno che scacciava demòni nel tuo nome e volevamo impedirglielo, perché non ci seguiva». Ma Gesù disse: «Non glielo impedite, perché non c’è nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito possa parlare male di me: chi non è contro di noi è per noi.

Chiunque infatti vi darà da bere un bicchiere d’acqua nel mio nome perché siete di Cristo, in verità io vi dico, non perderà la sua ricompensa.

Chi scandalizzerà uno solo di questi piccoli che credono in me, è molto meglio per lui che gli venga messa al collo una macina da mulino e sia gettato nel mare. Se la tua mano ti è motivo di scandalo, tagliala: è meglio per te entrare nella vita con una mano sola, anziché con le due mani andare nella Geènna, nel fuoco inestinguibile. E se il tuo piede ti è motivo di scandalo, taglialo: è meglio per te entrare nella vita con un piede solo, anziché con i due piedi essere gettato nella Geènna.

E se il tuo occhio ti è motivo di scandalo, gettalo via: è meglio per te entrare nel regno di Dio con un occhio solo, anziché con due occhi essere gettato nella Geènna, dove il loro verme non muore e il fuoco non si estingue».

Parola del Signore.

Riflessioni di Paolo di La Luce di Maria –  VIDEO

Sia lodato Gesù Cristo.

Redazione

Paolo è il fondatore della Luce di Maria, è un laico, padre di famiglia e sposato in chiesa.
Tutte le sere alle ore 00:00 recita in diretta Facebook e Youtube de La Luce di Maria, il Santo Rosario che accompagna con delle riflessioni spontanee sulla Parola del Vangelo del giorno a venire.

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