La preghiera che si consiglia di recitare nel tempo di Quaresima

Quello che stiamo vivendo è il periodo della preghiera, della meditazione, dell’attesa di rivivere i momenti più importanti della vita di Gesù, la sua Passione, Morte e Resurrezione. La Chiesa ci invita a pregare ancora più intensamente. Tante sono le preghiere e le orazioni che possiamo recitare in questi 40 giorni. Ma ancora più importanti … Leggi tutto

Lo scempio compiuto dal Vescovo scatena la protesta dei fedeli

I fedeli non ci stanno alla scelta del vescovo, a dir poco inappropriata, sia dal punto di vista estetico ma soprattutto morale, legato alla natura della Chiesa stessa, senza dimenticare anche quello economico.  Le lamentele sono fioccate una dietro l’altra e il prelato ha provato a metterci una pezza. Il vescovo di Agrigento Monsignor Alessandro Damiano ha … Leggi tutto

Il Pensiero di San Francesco d’Assisi per oggi 26 Marzo 2022 – Video

Scopriamo cosa vuole dirci il santo di oggi, attraverso un suo insegnamento sempre attuale e utile per il nostro cammino quotidiano: “Appoggiati a Dio, a Dio soltanto. Lui rimane sempre!”.

“O Serafico san Francesco, patrono dìItalia, tu che conosci le nostre ansie e le nostre speranze, proteggi la Chiesa e la nostra Patria e suscita nel cuore di tutti propositi di pace e di bene”.

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Oggi vi proponiamo un pensiero tra i tanti di San Francesco d’Assisi. Meditiamo e riflettiamo sulle parole del Patrono d’Italia.

Non appoggiarti all’uomo: deve morire: Non appoggiarti all’albero: deve seccare. Non appoggiarti al muro: deve crollare. Appoggiati a Dio, a Dio soltanto. Lui rimane sempre!

Pensiero dei Santi: chi è San Francesco d’Assisi

San Francesco d’Assisi, patrono d’Italia e d’Europa, è senza dubbio uno dei santi più popolari e venerati in tutto il mondo. Nacque, nel 1182 ad Assisi in una ricca famiglia di mercanti, mentre il padre, Pietro, era in viaggio in Francia da cui il soprannome di Francesco, conferitogli proprio da questo.

Giovanni, il suo vero nome di battesimo, aveva un grande desiderio, quello di conquistarsi la fama cittadina attraverso le imprese militari. Ma, proprio durante una battaglia con la rivale città di Perugia, molti giovani di Assisi furono fatti prigionieri, tra questi anche Francesco. La prigionia fu un episodio che segnò profondamente la sua vita innescando in lui il seme della conversione.

Un cammino di fede così intenso da rinunciare a tutto, fame, lusso, agiatezza, per arrivare “a vivere nella gioia di poter custodire Gesù Cristo nell’intimità del cuore”. Ecco il perché dell’appellativo più usato per Francesco: il poverello d’Assisi. Inizialmente la sua fu una vita dedita al pentimento, in piena solitudine. Nel 1209, iniziarono a seguirlo, due sacerdoti, Pietro e Silvestro con due laici, Bernardo ed Egidio che lui chiamavi frati ovvero fratelli. Con questi avviò la sua evangelizzazione di città in città partendo da Roma dove papa Innocenzo III diede la sua approvazione.

Il presepe vivente di Greccio

A San Francesco si deve il primo presepe vivente. L’episodio risale al Natale del 1223 quando il santo, che si trovava a Greccio nel reatino, volle rivivere così la venuta al modo del Cristo. Durante la Messa, il bambinello che teneva tra le braccia, si sarebbe miracolosamente, animato più volte. Da quel giorno, a Greccio il presepe vivente è divenuto una delle tradizioni natalizie più visitate.

Le stigmate

Il 14 settembre 1224 Francesco, dopo 40 giorni di preghiera e digiuno sul monte della Verna, ebbe la visione di un Serafino crocifisso. Al termine della quale comparvero sulle sue mani e sui suoi piedi le stigmate. Anche sul suo costato comparvero i segni della passione di Cristo.

365 giorni con Maria, 25 marzo | Una Donna appare in veste bianca e tutta stellata

Nel giorno dell’Annunciazione, un uomo, Domenico, sta attraversando il quartiere di Pietranico. É impegnato, come ogni giorno, nell’attività di ispezione dei suoi raccolti. Ma all’improvviso si rende conto che quella che sta vivendo non è affatto una giornata come un’altra.  La Madonna della Croce di Pietranico in veste bianca, stellata, si mostra a lui, facendogli una … Leggi tutto

Il Pensiero di San Charbel per oggi 25 Marzo 2022 – Video

Scopriamo cosa vuole dirci il santo di oggi, attraverso un suo insegnamento sempre attuale e utile per il nostro cammino quotidiano: “Bisogna sempre distinguere tra desideri e bisogni”.

O grande taumaturgo San Charbel accresci il nostro amore verso Dio e verso il prossimo. Aiutaci a fare il bene e ad evitare il male. Difendici dai nemici visibili e invisibili E soccorrici per tutta la nostra vita.

Santi pensiero di San Charbel

Oggi vi proponiamo un pensiero tratto dagli scritti di San Charbel. Un invito a pensare all’unico vero tesoro che possediamo, l’Amore.

“Bisogna sempre distinguere tra desideri e bisogni. L’uomo desidera molte cose che non ha bisogno e gli mancano molte cose che non desidera. Ciò che credi di possedere in questo mondo, in realtà ti possiede. Ciò che pensi di dominare, in realtà ti domina; sei in questo mondo per donare e servire, non per possedere o comandare”.

Pensiero dei Santi: chi è San Charbel

Youssef Antoun Makhlouf vide la luce in Libano nel maggio del 1828. All’età di 23 anni lasciò il proprio villaggio di Beqaa Kafra, per avviarsi alla vita monastica nell’Ordine Libanese Maronita, presso il monastero di Nostra Signora di Mayfouq. Con il conseguimento dei voti prese il nome di Charbel e nel 1859 divenne eremita.

Il suo corpo non si era irrigidito e sudava

Youssef Antoun Makhlouf visse 23 anni tra il lavoro dei campi, la preghiera ed il digiuno nell’eremo dei Santi Pietro e Paolo. San Charbel morì il 24 dicembre del 1898. La preghiera a San Charbel sta diventando una delle devozioni più seguite dai fedeli.

La causa di beatificazione inizio anche a seguito di un miracolo legato al suo corpo. Trascorsi pochi mesi dalla sua morte, delle luci innaturali, illuminarono inspiegabilmente la sua tomba in piena notte. A seguito di questo ed altri segni il 16 aprile del 1899 fu aperto il feretro e, tra lo stupore generale il suo corpo fu rinvenuto intatto e morbido. La salma sudava e doveva, per questo, essere cambiata ogni due, tre giorni.

Oggi 25 marzo, l’Annunciazione del Signore | Il “sì” di Maria cambia il corso della storia

L’arcangelo del Signore, Gabriele, arriva a Nazareth da una fanciulla di nome Maria, scelta dal Signore, per annunciarle che sarebbe diventata la Madre del figlio di Dio. Maria inizialmente rimane turbata, ma poi con il suo “Fiat”, si affida completamente a Lui. “Eccomi, sono la serva del Signore”: con queste parole, Maria accetta pienamente l’annuncio … Leggi tutto

La preghiera da rivolgere a Maria a fine giornata prima di addormentarsi

Al termine del giorno, non dimentichiamo di ringraziare Dio e la Madonna per ciò che abbiamo vissuto nel bene e nel male e, anche, per le persone che abbiamo incontrato, perché tutto concorre al nostro cammino di crescita nella relazione con Lui. 

Innalziamo la nostra personale orazione alla Madonna, perché vegli sul nostro riposo, affinché sia tranquillo e sia un riposo ristoratore.

madonna con bambino
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Pregare a fine giornata

Siamo stati abituati, sin da bambini, a “dire le preghiere” prima di metterci a letto. Una buona pratica da insegnare anche ai più piccoli ancora oggi, perché la lode a Dio non ha età e non ha un memento della giornata ben preciso.

Dio è sempre lì che si ascolta, ogni qualvolta lo invochiamo ed abbiamo bisogno. Ma è soprattutto la nostra Mamma celeste alla quale ci rivolgiamo prima di addormentarci. Dopo un esame di coscienza di ciò che abbiamo fatto durante la giornata, invochiamo Lei perché, proprio come una mamma, sia a noi vicina, fino al momento del riposo.

L’orazione alla Vergine prima di addormentarci

Bambini o già cresciuti, un pensiero alla Vergine prima di addormentarci, lo facciamo tutti. Preghiamola insieme, a partire da questa sera, con questa preghiera speciale:

O Vergine, si fa tardi,

tutto si addormenta sulla terra,

è l’ora del riposo: non abbandonarmi!

Metti la tua mano sui miei occhi come una buona madre.

Chiudili dolcemente alle cose di quaggiù.

L’anima mia è stanca di affanni e di tristezze,

la fatica che mi attende è qui a me vicina.

Metti la tua mano sulla mia fronte,

arresta il mio pensiero.

Dolce sarà il mio riposo se benedetto da te.

Perché domani il tuo povero figlio

si desti più forte e riprenda allegramente il peso del nuovo giorno.

Metti la tua mano sul mio cuore.

Lui solo vegli sempre e ridica al suo Dio un amore eterno.

Amen”

 

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