Papa Francesco: rivela gli aspetti di santità nello sport

Papa Francesco: lo sport è lealtà e rispetto delle regole, e se vissuto bene diventa “celebrazione”. Di quando era piccolo, il Pontefice ricorda la “palla di stracci”. Papa Francesco ha concesso una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport, in cui ha risposto a numerose domande (una trentina). Bergoglio infatti, come noto, è da sempre molto … Leggi tutto

Maldicenze e bestemmie: come posso correggere i miei amici?

Le prime domande esistenziali nascono durante il periodo dell’adolescenza e della giovinezza. Un ragazzo chiede consiglio ad un sacerdote su come comportarsi con i suoi coetanei. Maldicenze, discorsi osceni, bestemmie. Come dovrebbe comportarsi un ragazzo o una ragazza di fronte a situazioni del genere? La maldicenza e i discorsi osceni: come difendersi? Come comportarsi con … Leggi tutto

Oroscopo Cristiano 2021, la vera rivoluzione che non passerà mai di moda

In un tempo come questo dove tutte o quasi le certezze sono state messe in discussione a causa del Covid-19, sentire quasi tutte le radio nazionali, magazine e quotidiani dare risalto all’oroscopo, ci ha indotto a proporvi l’unico “OROSCOPO” da seguire con assoluta fiducia di essere guidati nel bene e lontani da ogni forma di … Leggi tutto

La Bibbia ci spiega il mistero della sofferenza nel mondo

Quale mistero più grande se non quello della sofferenza? Ecco come la Bibbia ci aiuta a trovarne il senso. Perché la sofferenza? In particolare in questo periodo, il mondo sta vivendo un momento di oscurità, e ci si chiede il perché. In situazioni come queste, ci si guarda intorno e ci sembra di non trovare … Leggi tutto

Madonna di Portaitissa: i soldati trafissero l’icona con le spade

L’Icona miracolosa della “Portaitissa”, la Guardiana della Porta, all’origine di molti miracoli, pianse sangue per l’iconoclastia, poi apparve sulle acque del mare.  Nel quarto secolo i cristiani erano sottoposti a dure persecuzioni iconoclaste. Venerare le immagini di Cristo, della Vergine o dei Santi era ritenuto profondamente blasfemo, e ciò conduceva a forti violenze perpetrate nei … Leggi tutto

San Giovanni il Buono: così chiamato per via del suo grande carisma

La memoria liturgica di oggi ci porta a conoscere da vicino una figura molto importante per la storia della Chiesa: San Giovanni il Buono, Vescovo a Milano ai tempi dei Longobardi. L’appellativo “Buono”, che il Santo Vescovo Giovanni porta con sé, deriva dal suo grande carisma, rappresentato principalmente da atteggiamenti carichi di umiltà e generosità. … Leggi tutto

La ninna nanna che Maria cantava a Gesù Bambino – Video

Maria, come ogni mamma, aveva una ninna nanna per il suo Gesù Bambino, un canzone dal cuore che serviva per farlo addormentare. Cosa gli cantava?

Maria gesù bambino ninnananna
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Maria madre di Dio e dell’umanità, è la mamma di tutte le mamme. Lei fu e resterà sempre la madre più dolce e premurosa, amorevole e sapiente che si possa pensare. Non possiamo nemmeno immaginare quanto amore dette a suo Figlio Gesù e quanto lo colmò di un amore che le veniva da Dio e dal suo Cuore Immacolato.

Se vogliamo farci una lontana idea di questo, ascoltiamo la canzone che la mistica Maria Valtorta potò ascoltare grazie alle sue numerose apparizione e rivelazioni da parte di Gesù che riguardavano la Sua vita, che ella trascrisse in un libro di 10 volumi: “L’Evangelo, come mi è stato rivelato”.

Maria Valtorta (Caserta, 14 marzo 1897 – Viareggio, 12 ottobre 1961), fu una mistica cattolica italiana, e racconta di aver avuto visioni riguardo alla vita di Gesù, di Maria e ai Vangeli. Di aver quindi trascritto tutto ciò che Gesù le aveva detto e mostrato in un libro, “L’Evangelo come mi è stato rivelato”, in un progetto per far meglio conoscere Dio alle anime. Anche se non sono stati riconosciuti ufficialmente, questi scritti vengono tutt’ora studiati.

Questa che ascolteremo, messa in musica seguendo fedelmente la percezione della celebre mistica italiana, si dice proprio essere essere la ninna nanna che Madonna, nella sua lingua, cantava a Gesù.

Vol I, Cap 33 – Ninna nanna della vergine

“Stamane ho avuto un soave risveglio. Ancor fra le nebbie del sopore sentivo una voce purissima cantare dolcemente una lenta ninna-nanna. Pareva una pastorale natalizia tanto era lenta e arcaica. Seguivo quel motivo e quella voce sempre più beandomene e tornando lucida sotto la sua onda. Finalmente lo sono stata e ho capito. Ho detto: «Ti saluto, Maria, piena di grazia!», perché era la Mamma che cantava. E Lei ha rinforzato la voce dopo avermi detto: «Anche io ti saluto. Vieni e sii felice!».

E l’ho vista. Nella casa di Betlemme, nella stanza da Lei occupata, intenta a cullare Gesù per addormentarlo. Nella stanza era il telaio di Maria e dei lavori di cucito. Sembrava che Maria avesse sospeso il lavoro per dare il latte al Bambino, cambiargli le fasce, meglio, i panni, perché era già un bambinello di qualche mese. Direi sei o otto al massimo; e che contasse riprendere il lavoro quando il Bambino fosse addormentato.

Gesù bambino addormentato
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L’ora era verso sera. Il tramonto, già quasi completamente compiuto, aveva sparso di bioccoli d’oro il cielo sereno. Delle mandre tornavano al chiuso, brucando le ultime erbe di un prato fiorito, e belavano alzando il musetto.
Il Bambino stentava ad addormentarsi. Pareva un poco inquieto come per smania dei denti od altra piccola “bua” della puerizia.

Ho scritto, come ho potuto, nel buio di quell’ora appena appena mattinale, il canto su un pezzo di carta, ed ora lo copio qui:

La ninna nanna della Vergine messa in musica

Le parole della ninna nanna che Maria cantava a Gesù Bambino

«Nuvolette tutte d’oro – paion greggi del Signore.
Sopra il prato tutto in fiore – un altro gregge sta a guardar.
Ma se avessi tutti i greggi – che ci sono sulla terra
l’agnellino a me più caro – saresti sempre Tu…

Dormi, dormi, dormi, dormi…
Non piangere più…

Mille stelle rilucenti – stan nel cielo a riguardare.
Le soavi tue pupille – non le far più lacrimare.
I tuoi occhi di zaffiro – son le stelle del mio cuore.
Il tuo pianto è il mio dolore! – Oh! non piangere più…

Gesù bambino
photo web source

Dormi, dormi, dormi, dormi…
Non piangere più…

Tutti gli angeli splendenti – che ci son nel Paradiso
fan corona a Te, innocente – per bearsi del tuo viso.
Ma Tu piangi. Vuoi la Mamma. – Vuoi la Mamma, Mamma, Ma…
qui intorno a farti “nanna”. – Nanna, nanna, nanna, na…

Dormi, dormi, dormi, dormi…
Non piangere più…

Poi il ciel si farà rosa – per l’aurora che ritorna
e la Mamma ancor non posa – per non farti lacrimar.
Ridestato dirai: ” Mamma! ” – ” Figlio! ” io ti dirò,
e col bacio amore e vita – insieme al latte ti darò…

Dormi, dormi, dormi, dormi…
Non piangere più…

Senza Mamma non puoi stare – neppur se sogni il Cielo.
Vieni, vieni! Sotto il velo – io ti farò dormir.
Il mio petto per guanciale – le mie braccia a farti cuna.
Non avere tema alcuna! – Io sono qui con Te…

Dormi, dormi, dormi, dormi…
Non piangere più…

Io con Te ci sarò sempre. – Sei la vita del mio cuore…
Egli dorme… Pare un fiore – posato sopra il sen…
Egli dorme… Fate piano! – Forse vede il Padre Santo…
Quella vista asciuga il pianto – del dolce mio Gesù…

Dorme, dorme, dorme, dorme
e non piange più…».

Elisa Pallotta

Francesco: le tre parole chiave per il 2021 che affida a Maria – Video

Nonostante la forte sciatalgia che l’ha colpito negli ultimi giorni dell’anno, papa Francesco non è mancato all’appuntamento con l’Angelus.

A seguito della Santa Messa presieduta in sua vece, dal cardinale Segretario di Stato, Pietro Parolin, il Pontefice è apparso in videocollegamento dalla Biblioteca del Palazzo Apostolico Vaticano.

La pace: un dono di Dio agli uomini

Oggetto della meditazione del Santo Padre è stata la Giornata Mondiale della Pace. “I dolorosi eventi che hanno segnato il cammino dell’umanità nell’anno trascorso – ha detto – specialmente la pandemia, ci insegnano quanto sia necessario interessarsi dei problemi degli altri e condividere le loro preoccupazioni”. Da qui il “compito dato da Dio” di diventare “operatori di pace”.

È impossibile sviluppare la pace, se non attecchisce “una cultura del ‘prendersi cura’“, per sconfiggere l’”indifferenza“, lo “scarto” e la “rivalità, che purtroppo prevalgono”. In quanto “dono di Dio”, la pace “va implorata con incessante preghiera, sostenuta con un dialogo paziente e rispettoso”. La pace, ha aggiunto il Papa, va “costruita con una collaborazione aperta alla verità e alla giustizia e sempre attenta alle legittime aspirazioni delle persone e dei popoli”.

Francesco ha quindi rivolto all’umanità i suoi auguri perché il 2021 “sia un anno di fraterna solidarietà e di pace per tutti; un anno carico di fiduciosa attesa e di speranze, che affidiamo alla celeste protezione di Maria, madre di Dio e madre nostra”.

Gratitudine a Mattarella e Sant’Egidio. Una preghiera per lo Yemen

Dopo la recita della preghiera mariana, il Santo Padre ha ringraziato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per averlo menzionato nel discorso di fine anno. Ieri sera Mattarella aveva espresso la propria gratitudine al Papa “per il suo magistero e per l’affetto che trasmette al popolo italiano, facendosi testimone di speranza e di giustizia”.

Parole di ringraziamento sono state rivolte da Francesco anche “a quanti, in ogni parte del mondo, nel rispetto delle restrizioni imposte dalla pandemia, hanno promosso momenti di preghiera e di riflessione in occasione dell’odierna Giornata Mondiale della Pace“. In particolare, ha fatto riferimento “alla Marcia virtuale di ieri sera, organizzata dall’Episcopato italiano, Pax Christi, Caritas e Azione Cattolica; come pure a quella di questa mattina, promossa dalla Comunità di Sant’Egidio in collegamento streaming mondiale“.

Bergoglio ha infine “espresso dolore e preoccupazione per l’ulteriore inasprimento delle violenze nello Yemen che sta causando numerose vittime innocenti“. Per lo Yemen ha pregato “affinché ci si adoperi a trovare soluzioni che permettano il ritorno della pace per quelle martoriate popolazioni“, in cui abbondano bambini “senza educazione, senza medicine, affamati“.

“Benedire”, “nascere”, “trovare”: tre parole chiave per l’anno nuovo

Nell’omelia preparata per la Solennità di Maria Santissima Madre di Dio, il Pontefice, commentando le letture del giorno, ha individuato tre parole chiave: “benedire”, “nascere” e “trovare”. Maria, infatti, la “benedetta” per definizione, “insegna che la benedizione si riceve per donarla”. Ed è stata “la benedizione per chiunque ha incontrato: per Elisabetta, per gli sposi a Cana, per gli Apostoli nel Cenacolo”, incoraggiando anche noi a “a benedire”.

Maria ha anche il ‘merito’ di aver fatto nascere il Figlio di Dio. Gesù “non è apparso adulto, ma bambino; non è venuto al mondo da solo, ma da una donna […] dalla quale si è lasciato tessere l’umanità”. Educando e crescendo suo Figlio, Maria è simile a tante donne comuni “concrete” e in grado di “tessere con pazienza i fili della vita. Quante donne, quante madri in questo modo fanno nascere e rinascere la vita, dando futuro al mondo!”.

Non siamo al mondo per morire, ma per generare vita”, ha aggiunto il Santo Padre. Ciò implica “educare il cuore alla cura, ad avere care le persone e le cose”. All’inizio di un anno, in cui tutti “speriamo in una rinascita […] oltre al vaccino per il corpo, serve il vaccino per il cuore: è la cura. Sarà un buon anno se ci prenderemo cura degli altri, come fa la Madonna con noi”.

Il terzo verbo richiama l’incontro dei pastori con la Sacra Famiglia di Nazaret. Essi “non trovarono segni prodigiosi e spettacolari, ma una semplice famiglia – ha detto il Papa –. Lì, però, trovarono veramente Dio, che è grandezza nella piccolezza, fortezza nella tenerezza”. Sulla scia di questo episodio evangelico, “va chiesta la grazia di trovare tempo per Dio e per il prossimo: per chi è solo, per chi soffre, per chi ha bisogno di ascolto e cura”.

La pandemia ci incoraggia a fare come il Buon Samaritano

Nell’omelia del Te Deum, Francesco sottolinea: “Potrebbe sembrare forzato ringraziare Dio al termine di un anno come questo, segnato dalla pandemia”. Ha quindi rivolto il suo pensiero “alle famiglie che hanno perso uno o più membri”. Senza trascurare  coloroche sono stati malati”, che “hanno sofferto la solitudine” o hanno “perso il lavoro”.

Angelus: Papa
Foto: Vatican News

Non bisogna, ha ammonito Bergoglio, “avere fretta” nel cercare una risposta al dramma attuale. “Ai nostri ‘perché’ più angosciosi – ha sottolineato – nemmeno Dio risponde facendo ricorso a ‘ragioni superiori’. La risposta di Dio percorre la strada dell’incarnazione”, che si traduce in tanti modi: paradigmatico, in tal senso, è l’esempio del buon samaritano (cfr Lc 10,25-37), il quale, “quando incontrò quel poveretto mezzo morto sul bordo della strada, non gli fece un discorso per spiegargli il senso di quanto gli era accaduto, magari per convincerlo che in fondo era per lui un bene”.

Piuttosto, mosso da compassione, il samaritano “si chinò su quell’estraneo trattandolo come un fratello (cfr Lc 10,25-37)”. Un “senso” al dramma della pandemia, quindi, è proprio quello di “suscitare in noi la compassione e provocare atteggiamenti e gesti di vicinanza, di cura, di solidarietà, di affetto, ha rimarcato il Santo Padre.

Luca Marcolivio

 

Maria rivela a Santa Brigida il suo essere Madre di Dio

In questo estratto dalle rivelazioni che Maria fece a Santa Brigida, le raccontò di sé e di cosa volle dire essere la Madre di Dio. Su come doveva essere stato per Maria essere l’Immacolata Regina del Cielo e la Madre di Dio è un fitto mistero. In questo, le rivelazioni ai Santi ci vengono in … Leggi tutto

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