Vangelo di sabato 27 febbraio: riflessione di Paolo de La Luce di Maria – Video

Dio ci ha fatto liberi, ma questo è il nostro limite più grande, ed è inoltre l’unico limite che Dio ha imposto a sè stesso.

Riflessioni di Paolo de La Luce di Maria

Per spiegare il Vangelo di oggi facciamo questo esempio: quando diciamo “io ce la metto tutta”, dobbiamo renderci conto che questo è un modo di dire, non è un’affermazione vera. Se ce la mettessimo davvero tutta infatti riusciremmo nelle nostre imprese.

Noi invece mettiamo in campo solo una parte di noi stessi. Mettercela tutta è rasentare la perfezione, invece noi sappiamo quello che Gesù ci chiede ma la nostra vita quotidiana non lo rispecchia.

Dovremmo fare spesso questa preghiera: “Signore, aiutami a seguire te, e non me”, perché tutti i giorni noi seguiamo troppo noi stessi. Molti di noi pensano di mettercela davvero tutta. Occorre invece pesare le parole perché questo ci aiuta ad essere più coerenti con noi stessi. Infatti quando diventiamo superficiali nel linguaggio, senza pesare le parole, finiamo per non pesare nemmeno le azioni.

La Parola ci guida

Se non pesiamo la parola non pesiamo nemmeno il nostro modo di vivere: se ci pensiamo, noi cristiani siamo guidati dalla Parola di Gesù! E Gesù non poteva mica sbagliarsi nel dire le sue parole! Ognuna di esse è soppesata al milligrammo, perché deve procurare in noi un effetto salvifico. La finalità di Cristo non è metterci in difficoltà ma salvarci tutti!

Eppure tutti abbiamo un problema comune: il famoso libero arbitrio. Facciamo un esempio: c’è un bravo sacerdote che per una vita ha servito il Signore, poi diventa Vescovo, poi Cardinale… ma mettiamo che alla fine della vita fa qualcosa di grave, magari diventa attaccato al denaro, o guarda le donne, oppure i suoi desideri non sono più in linea con quelli del Signore.

Il limite della libertà

Quel sacerdote secondo la Bibbia andrà all’inferno! Com’è possibile? È possibile perché noi abbiamo il dono della misericordia di Dio ma abbiamo la libertà di non accoglierla, una libertà dove Dio non può entrare. Dio ci ha fatto liberi, ma questo è il nostro limite più grande. Il dono della libertà degli uomini è inoltre l’unico limite che Dio ha imposto a sé stesso, al punto che abbiamo potuto uccidere suo Figlio.

Noi molto spesso non ci rendiamo conto delle cose perché il linguaggio del mondo ci ha portato ad essere degli “approssimativi”. Ma un cammino di fede come quello che ci indica il Vangelo e ci mette davanti a dei quesiti. Ad esempio sulla scia del Vangelo di oggi ci chiede: che merito ne avrai se inviterai a casa tua solo i tuoi amici, i tuoi parenti o le persone che ti piace invitare?

Tutto ciò non sarebbe sbagliato se non avessimo escluso tutte quelle altre persone che potevamo considerare e non abbiamo considerato.

Saper chiedere: come stai?

Il Signore ci chiederà: perché hai invitato solo i tuoi amici e non hai invitato quel povero? Perché non gli hai portato da mangiare? Perché quella volta sei andato dritto e non ti sei fermato davanti a quella persona?

Il nostro cammino di fede è fatto di gesti verso le persone che Dio ci mette a fianco e verso quelle persone che hanno bisogno di noi, e quel bisogno non è solo economico o materiale, ma è anche sentirsi chiedere semplicemente: come stai? È un atto di riconoscimento e d’amore che può bastare, ma noi non facciamo nemmeno quello. Allora oggi Gesù ci chiede di dire quel “come stai” a quel fratello magari scomodo scomodo che Dio ci ha messo dinnanzi e del quale un giorno dovremo rendere conto.

Sia lodato Gesù Cristo.

Redazione

Paolo è il fondatore della Luce di Maria, è un laico, padre di famiglia e sposato in chiesa.
Tutte le sere alle ore 00:00 recita in diretta Facebook e Youtube de La Luce di Maria, il Santo Rosario che accompagna con delle riflessioni spontanee sulla Parola del Vangelo del giorno a venire.

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Chiediamo a Dio di gustare la pienezza del suo amore attraverso la sua misericordia riversata in noi, cosicché possiamo donarla agli altri e perdonarli

Riflessioni di Paolo de La Luce di Maria

Gesù ci fa capire che noi saremo chiamati ad un giudizio, e in questo giudizio abbiamo delle possibilità: di essere accolti, perdonati, ma anche quella di andare nel fuoco della Geenna, all’inferno.

Prima, la riconciliazione

Gesù ci dice allora come comportarci: se, presentando la propria offerta all’altare o ad esempio andando a prendere l’Eucaristia, ci rendiamo conto che quel fratello, quel cugino ha qualcosa contro di noi e noi contro di lui, è bene che prima andiamo a riconciliarci con quel fratello, per poi presentarci all’altare.

Questa è la risposta. Invece molti di noi vanno all’altare e pochi da quel fratello, o comunque non lo vogliamo incontrare, considerare o perdonare. Questo è un limite che però è a prescindere dall’incontro con quella persona. Si potrebbe dire infatti semplicemente: non lo incontro, ma nel mio cuore lo perdono con tutto il mio cuore.

Se non ci riusciamo ma andiamo a prendere l’Eucaristia è inutile, perché Dio è la Misericordia: se noi non saremo misericordiosi, che ci nutriamo a fare? Questa è la considerazione che Gesù ci fa fare.

Ci sono momenti della vita in cui capita di alzare la voce, ma bisogna capire l’intenzione di quella litigata, e il problema non è la litigata, ma quando essa si radica in noi. Lo dice anche Papa Francesco: litigate, ma poi fate pace. Perché la lite è purtroppo una cosa che spesso viviamo.

La risposta della Misericordia nel padre Nostro

Se anche, pensiamo, Gesù stesso si è arrabbiato, come possiamo riuscire a non arrabbiarci mai? Bisogna chiedersi: come riuscire a rimanere sempre nella misericordia di Dio? Quando ad esempio diciamo il Padre nostro, lo diciamo con il cuore e il desiderio di mantenere nel cuore ciò che stiamo dicendo.

Gesù ci insegna a dire: “Rimetti a noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori”, dandoci in questo la risposta a queste domande.

Chiediamo a Dio il dono di comprendere il motivo per cui spesso ci teniamo strette le nostre ragioni, e la forza di cancellare qualunque forma di peccato che ancora inaridisce il nostro cuore.

Chiediamogli di gustare la pienezza del suo amore attraverso la sua misericordia riversata in noi, cosicché possiamo donarla agli altri e perdonarli, presentandoci davanti all’altare a prendere la nostra offerta e il nostro dono.

Sia lodato Gesù Cristo.

Redazione

Paolo è il fondatore della Luce di Maria, è un laico, padre di famiglia e sposato in chiesa.
Tutte le sere alle ore 00:00 recita in diretta Facebook e Youtube de La Luce di Maria, il Santo Rosario che accompagna con delle riflessioni spontanee sulla Parola del Vangelo del giorno a venire.

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