Il Covid cambia la vita del sindaco che fa un voto particolare

La vita appesa a un filo ma poi grazie alla preghiera accade qualcosa che lo cambia. Il primo cittadino di un paese del Centro Italia racconta la sua esperienza di rinascita.

enrico bini
Il sindaco Enrico Bini – photo web source

“Mi hanno detto che sono passato da un buco stretto, ma ora ho riscoperto anche la fede”. Enrico Bini, sindaco di Castelnovo Monti, racconta come ha riscoperto la fede durante il Covid. La sua piena devozione a San Francesco e il suo indossare i sandali.

Il sindaco devoto a San Francesco

Indosso sempre i sandali, anche con la fascia tricolore, in devozione a San Francesco”. Con queste parole, in un’intervista, il sindaco di Castelnovo Monte, Enrico Bini, racconta quello che è stato il periodo più brutto della sua vita.

I medici dicono che sono passato da un buco stretto. Anche per questo, ho riscoperto la fede quando ho avuto il Covid – racconta. Enrico è stato contagiato dal Covid durante la prima ondata ed è stato il primo sindaco a contrarre il virus nella provincia di Reggio Emilia. Un’esperienza dura, difficile, ma che gli ha cambiato completamente la vita.

Era il 21 marzo, ma la primavera è un’altra cosa. Mi sono alzato con un po’ di malessere, sono andato a lavorare pensando fosse cosa da poco. Poi mi sono sentito male, sono andato in ospedale dove mi hanno fatto subito tampone e raggi: lieve polmonite. Mi sono isolato cinque giorni a casa, poi è arrivata la febbre alta” – spiega il sindaco.

Enrico Bini: “La mia lotta contro il Covid”

È stato ricoverato in ospedale per ben 14 giorni. All’inizio, poco si sapeva sul Coronavirus ed è stato un momento complicato e concitato anche per tutto il personale sanitario: “È stato un periodo complicato, ma devo dire grazie in primis al personale sanitario, dai medici agli infermieri fino alla donna delle pulizie che ogni mattina sorridente mi chiedeva come stavo”.

Dopo un anno, Enrico decide di raccontare a tutti cosa ha passato e come si sente: “A livello fisico sto bene, non ho ripercussioni”. Ma si è anche ripromesso una cosa: “Durante la malattia mi sono detto: se ci salto fuori, vado ad Assisi in pellegrinaggio. Da allora indosso i sandali come devozione a San Francesco. Non li ho più tolti”.

Un riscoprire la fede in un momento difficile della vita: “Sono stato fortunato […] Vedo la vita con occhi diversi ora. Il Covid indebolisce psicologicamente: mi commuovo più facilmente. Prima ero credente, ma non praticante. Vado spesso alla Madonna della Pietra, sotto l’eremo, ad accendere un cero” – racconta.

“Ho scritto a Papa Francesco e lui mi ha risposto”

Un ritorno alla fede e una lettera scritta al Santo Padre: “Dopo qualche mese mi ha risposto. La mattina che gli ho scritto, ero nella mia quarantena all’hotel a Castelnovo dove ho trascorso 27 giorni. In tv il Papa stava parlando proprio dei sindaci, invitandoli a restare vicini alla propria gente. Ho scritto di getto la lettera, raccontandogli la mia esperienza. Che emozione la sua risposta“.

Nonostante la malattia e il Covid, non ha mai esitato un solo istante a non pensare più di guidare il suo paese e i suoi concittadini: “Il lavoro mi ha dato forza” – ha spiegato.

La vicinanza della sua famiglia, dei suoi cittadini. E quella fede ritrovata in un momento difficile della sua vita sono stati la forza per andare avanti.

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Fonte: ilrestodelcarlino

ROSALIA GIGLIANO

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