Novena a Santa Rita avvocata dei casi impossibili – 3° giorno

Preghiamo questa grande santa, nota per aver concesso grazie in situazioni davvero impensabili da risolvere umanamente. Santa Rita da Cascia (Roccaporena, 1381 – Cascia, 22 maggio 1457) fu moglie, madre, vedova e religiosa. La sua santità si rifletteva in ogni fase della sua vita. Nel corso degli anni, la sua integrità, devozione e carità sono … Leggi tutto

Unitalsi, segnali di speranza: ripartono i pellegrinaggi

Significativamente è proprio l’Unitalsi a dare il primo segnale di “luce in fondo al tunnel”. L’organizzazione ha ufficialmente annunciato la ripresa dei propri pellegrinaggi. La prima meta sarà Loreto, a fine giugno, ma per luglio e agosto riprenderanno tutti gli itinerari classici: Fatima, Santiago de Compostela e, naturalmente, Lourdes. Si riparte per Lourdes, in sicurezza … Leggi tutto

Il Rosario ogni giorno: 15 maggio in diretta dal Santuario “Madonna Regina della Pace” di Medjugorje

Quindicesimo giorno col Rosario in collegamento ogni volta da un diverso Santuario mariano, per la preghiera di maggio voluta da Papa Francesco. Il Santo Padre ha affidato l’organizzazione di questa preghiera per la fine della pandemia, al Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione. Ognuno di noi innalzerà la sua preghiera alla Vergine Maria, … Leggi tutto

Vangelo di sabato 15 maggio: riflessione di Paolo de La Luce di Maria – Video

Tante volte in noi vince la speranza e non la consapevolezza, ma il Signore ci chiama alla a questa certezza.

Riflessioni di Paolo de La Luce di Maria

Oggi voglio parlare di quelle persone che stanno nella sofferenza, in quella sofferenza che solo Gesù, solo lui, può capire. Un giorno ero in una chiesa all’aperto e c’erano due ragazzi non vedenti, con dietro i genitori.

Uno avrà avuto circa sei anni l’altro 12 o 13. Stavano lì a Messa, tutti e due, pregavano. E li vidi durante il Padre nostro, vidi la loro espressione e dissi: come fanno loro a vivere se non vedono? Come fanno a sorridere se non vedono? Come fanno a non essere arrabbiati se a quell’età hanno questo problema? E per un attimo sono rimasto senza parole, senza alcuna giustificazione.

Saper vedere oltre

Ad un certo punto, durante lo scambio della pace, quando si poteva dare la mano, mi venne dal cuore di rivolgermi a tutti e due. Andai dal primo e gli diedi la mano, e stette in silenzio. Andai dal più piccolo, gli diedi la mano e gli dissi: Gesù ti ama. E lui mi ha risposto: “Gesù ama tutti”. E mi ha anche detto: “ti auguro un giorno di vedere quello che oggi vedo e tu no”.

Ecco, in quelle parole un bambino mi disse che vedeva cose che io non vedevo. Che significa? Lui era non vedente! Eppure ci sono cose che non si possono vedere con gli occhi. Vuol dire che noi non le vediamo, e questo ragazzino le vedeva. Questo bambino era di una gioia grande, della stessa gioia che dice il Vangelo “perché la vostra gioia sia piena”: era proprio gioioso.

Non era felice, era gioioso: sorrideva, era gentile, buono, limpido, si emozionava per le cose piccole. Poi quando ho visto i genitori ho capito cosa può fare Dio. I genitori mi hanno detto: “È una grande croce avere due figli non vedenti e una che vede”. Quando io gli ho chiesto il perché, loro mi hanno detto: “È proprio la figlia che vede che ci fa soffrire di più. Se fossero stati solo loro due ce ne saremmo fatti una ragione, ma se una vede e gli altri due no, non ci riusciamo a fare una ragione.

Lasciare tutto nella mani di Dio

Comunque abbiamo lasciato tutto nelle Sue mani“, mi hanno detto, “e questa domanda ce la facciamo tutti in giorni: perché lei sì e loro no?”

Questa è una domanda forte, che ti può far anche arrabbiare con Dio. Questa mamma e questo papà non erano arrabbiati, erano solo un po’ addolorati, e non si percepiva in loro rancore verso Dio, ma la profonda consapevolezza che era una croce da portare e sostenere insieme. Infatti erano una famiglia unita, dove si respirava proprio cos’è la famiglia. Allora oggi chiediamo al Signore che ci metta l’uno davanti all’altro perché ci sosteniamo, ci consideriamo, ci vogliamo bene.

Quando c’è Dio di mezzo si rompono tutte le barriere. Quando c’è Dio di mezzo lui approfondisce le relazioni, illumina i pensieri, rasserena i rapporti. Se mettiamo la nostra vita nelle mani di Dio siamo davvero in grado di vedere le meraviglie che lui ha tante volte ribadito.

Credere oltre quello che si vede

Se noi veramente credessimo in Dio, davvero qualsiasi cosa chiederemmo, lui ce la concederebbe. Il problema è che noi in fondo in fondo speriamo, ma è difficile che tutti crediamo: speriamo, certo, chi è che non lo spera. Ma un conto è sperare e un conto è credere.

Tante volte vince la speranza e non la consapevolezza, ma il Signore ci chiama alla consapevolezza. Perché la consapevolezza sia speranza: non che la speranza tolga la consapevolezza e rimanga un bel pensiero, ma che ci sia la certezza che Dio mette le mani in quella situazione.

E allora chiediamo a Dio il dono di credere al di sopra di quello che vediamo, come quel bambino che mi ha detto: “ti auguro un giorno di vedere quello che vedo io”. Io non so se l’ho visto, ma di sicuro l’ho sentito, sennò non sarei stato qui tutti i giorni a pregare con voi, con questo desiderio che non si affievolisce mai e che va al di sopra della stanchezza fisica. Ci sono giorni che non nego che sono stanco e che umanamente è complicato esserci, ma Dio è più importante di tutto questo. Io credo davvero che oggi il Signore ci stia dicendo di credere e confidare in lui, e non saremo mai mai delusi.

Sia lodato Gesù Cristo.

Redazione

Paolo è il fondatore della Luce di Maria, è un laico, padre di famiglia e sposato in chiesa.
Tutte le sere alle ore 00:00 recita in diretta Facebook e Youtube de La Luce di Maria, il Santo Rosario che accompagna con delle riflessioni spontanee sulla Parola del Vangelo del giorno a venire.

Oggi 15 maggio: Sant’Isidoro, trasformò il suo lavoro in preghiera

La figura di Sant’Isidoro l’agricoltore è segnata dall’umiltà e dall’altruismo che mantenne per tutta la sua vita, grazie a una vita di continua preghiera e lavoro.  Isidoro nacque in Spagna quando questo territorio era per buona parte in mano araba. Durante la sua infanzia sente raccontare le gesta di tre grandi condottieri. Questi sono Alfonso VI … Leggi tutto

Preghiera di consacrazione al Cuore Immacolato di Maria – 14 maggio

Consacrarsi a Maria è pegno della sua certa protezione. Affidiamoci al Suo Cuore Immacolato con questa intenzione. Il mese di Maggio è il mese dedicato dalla Chiesa a Maria, in cui ricorre anche l’anniversario delle apparizioni di Fatima (13 maggio- 13 ottobre 1917). In quelle apparizioni la Madonna raccomandò la devozione al Suo Cuore Immacolato … Leggi tutto

Nuovo cambio di colore per le Regioni d’Italia dal 17 maggio

Con l’avanzata della zona gialla, quasi tutte le Regioni italiane si avviano alla ripartenza dei settori economici. Cosa cambia? Poche saranno le eccezioni diverse dalla zona gialla. E c’è anche qualche Regione che si avvia alla zona bianca. Cerchiamo di capire insieme come cambia lo scenario dal prossimo lunedì 17 maggio. La zona gialla in … Leggi tutto

Novena a Santa Rita avvocata dei casi impossibili – 2° giorno

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Anno di San Giuseppe: il Papa approva sette nuove litanie

Il Santo Padre ha deciso di dare ancora più valore a San Giuseppe e ha introdotto delle litanie specifiche a lui dedicate, da recitare. Nell’anno di San Giuseppe, sono state approvate le nuove litanie e invocazioni apposite. Sono state, poi, comunicate alle Conferenze Episcopali di tutto il mondo. Sono 7 e andranno ad arricchire le … Leggi tutto

Il Rosario ogni giorno: 14 maggio in diretta dal Santuario “Nostra Signora della Salute” in India

Quattordicesimo giorno col Rosario in collegamento ogni volta da un diverso Santuario mariano, per la preghiera di maggio voluta da Papa Francesco. Il Santo Padre ha affidato l’organizzazione di questa preghiera per la fine della pandemia, al Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione. Ognuno di noi innalzerà la sua preghiera alla Vergine Maria, … Leggi tutto

Insegnante minaccia: “Se non vieni a scuola ti spacco una gamba”

Un episodio di violenza che ha dell’incredibile, la situazione nelle nostre scuole sta diventando davvero preoccupante, il sistema scolastico mostra serie lacune. photo web source L’ultimo episodio riguarda un’alunna che, a causa di un infortunio, non può recarsi a scuola e segue le lezioni a distanza. Ma l’insegnante non le crede. Una storia che fa … Leggi tutto

Vangelo di venerdì 14 maggio: riflessione di Paolo de La Luce di Maria – Video

Qualunque cosa chiederemo nel suo nome, Dio ce lo concederà: dobbiamo credere oltre la speranza ed entrare nella certezza

Riflessioni di Paolo de La Luce di Maria

C’è un momento nei vangeli in cui a Gesù è chiesto quale sia il comandamento principale, e Gesù ne elenca due. Non nomina più i dieci, ma dice di amare Dio con tutto il cuore, con tutta la forza e con tutta la mente – quindi anche di pregare, perché per amare Dio bisogna pregare – e poi di amare il nostro prossimo come noi stessi.

Quando abbiamo fatto queste due cose abbiamo fatto tutto il resto dei comandamenti.
A volte leggiamo il Vangelo come se stessimo leggendo un libro, un giornale, e, senza un’attenzione spirituale, può sfuggirne il reale significato.

Ad esempio in questo Vangelo Gesù dice: “Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando”. Letto così sembra che saremo amici di Gesù se faremo ciò che lui dice, perché lui è il capo. Vista così questa parola sembra lontana, fredda, come se Gesù dovesse darci una condizione al suo amore. Invece non è così, anche se letto in modo didascalico può sembrarlo: Gesù non ci ha detto questo come condizione, ma come istruzione.

L’amore di Gesù non ha condizioni

Se noi rispettiamo i suoi comandamenti e amiamo il nostro prossimo come noi stessi, allora abbiamo con lui un rapporto d’amicizia, ci avviciniamo a lui. Questo è un insegnamento, non una condizione. Interpretato diversamente sembra un imperativo, ma Gesù non è un agente immobiliare, non è un venditore, lui è Dio! Lui ci sta solo insegnando qual è la strada del bene, e quindi ha anche l’autorità di dirci, un’autorità che non si dà da solo ma ce l’ha, di dirci ciò che è bene.

Questa sottolineatura è importante. Noi siamo abituati a leggere il Vangelo come se stessimo leggendo un libro qualunque, quando invece è Dio che parla, sta parlando Dio. Infatti in questo Vangelo Gesù dice “Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore”: quindi Gesù si mette al livello nostro!

Leggendo, invece, magari ci può essere quella frasetta che ci fa dire: cosa dice questo Gesù? A me non torna! Questo perché noi abbiamo pensieri umani, che a volte sono limitati e limitanti, invece Dio va oltre.

Dio opera nella fede

Noi abbiamo veramente il dono di entrare in una dimensione più alta, perché io non sono nessuno, ma è certo che credo. L’unica cosa che posso dire, e penso che Dio lo fa perché lo ha detto, è che quando tu credi lui opera in te. Perché quando tu credi Dio ti parla, ti aiuta.

Spesso ci viene da pensare che quando facciamo una preghiera per gli altri Dio ci ascolta, mentre quando le facciamo per noi stessi, no. Il punto è che quando preghiamo per gli altri non abbiamo la paura di rimanere delusi. Le preghiere che si fanno per gli altri sono sempre un po’ più spontanee: a volte ci dispiace anche pregare per noi, perché sembra quasi una preghiera opportunistica, e quindi non mettiamo la giusta intensità.

Invece Gesù vuole che noi preghiamo per gli altri, ma anche per noi! Perché lo abbiamo detto prima “(amare il prossimo) come noi stessi“! Quindi Dio vuole che io prego per me, perché io mi devo voler bene. Se io non voglio bene a me stesso, come posso voler bene agli altri? Non bisogna ostentare fede, magari dicendo: “io mi nascondo per aiutare gli altri” perché il Signore non ci chiede questo, ci chiede di aiutare gli altri, e basta.

Se per aiutare gli altri qualcuno ci nota, non succede niente, magari diamo testimonianza. Ci sono cose che nella vita hanno una forma lineare, ma a volte in questo ci sembra che si nasconda una trappola. Quando parli di fede invece è tutto lineare, perché Gesù è “la via, la verità e la vita”, non dice “le” vie, le verità e le vite.

La vita infatti è una ed è eterna, perché non finisce, ma è unica. Quando parliamo con Dio, stiamo parlando con l’infinito, non con qualcosa di approssimativo, no.

Noi siamo approssimativi nella fede, ma se ci rivolgiamo a Dio e Dio è colui che ci ha creato, come possiamo pensare che lui non ci ascolti, che non operi nella nostra vita? Certo, non è facile no dubitare.

Pensiamo ai Padri della Chiesa: loro vivevano senza andare a cercare niente da mangiare. Si dice che venissero nutriti dalla preghiera, dallo Spirito: era come se si materializzasse davanti a loro del cibo, solo per fede, perché vivevano per decenni nelle caverne. Non ci andava nessuno, non uscivano mai, quindi per questo si dice che fossero nutriti dalla Provvidenza, che arrivasse il cibo davanti a loro.

Vivere nella Provvidenza

Immaginiamo la fede dove può arrivare! Loro vivevano così, per Provvidenza, totalmente in abbandono: ecco perché sono diventati Padri della Chiesa, perché hanno portato testimonianza viva di qualcosa che a livello di mistico non possiamo comprendere, perché non viviamo con Dio quel tipo di relazione.

Pensiamo agli eremiti, a San Francesco che per tre anni fu eremita: oggi, usando il linguaggio del mondo, un eremita sarebbe uno “sfigato”. E invece San Francesco in quei tre anni ha parlato col Signore, in quei tre anni lo ha conosciuto veramente, perché non aveva distrazioni, quelle che abbiamo noi.

Entrare in questa dimensione è difficile, ma lo diventa ancor di più se non stacchiamo la presa col mondo, ogni tanto. Se non ci fermiamo qualche volta a dire al Signore qualcosa di profondo, di coraggioso.

Se il signore ci ha detto: “Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete – non dice qualcosa, ma tutto! – al Padre nel mio nome, ve lo conceda“. Queste sono le sue parole: qualunque cosa chiederemo nel suo nome, Dio ce lo concederà. Questa è la fede. Dobbiamo crederci in questo, non pensare che forse è bello, no, dobbiamo credere, andare oltre la speranza ed entrare nella certezza che Dio è in mezzo a noi.

Sia lodato Gesù Cristo.

Redazione

Paolo è il fondatore della Luce di Maria, è un laico, padre di famiglia e sposato in chiesa.
Tutte le sere alle ore 00:00 recita in diretta Facebook e Youtube de La Luce di Maria, il Santo Rosario che accompagna con delle riflessioni spontanee sulla Parola del Vangelo del giorno a venire.

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