Preghiamo oggi 2 dicembre la Madonna di Balasar | Favorirà la consacrazione del mondo al Cuore Immacolato

La beata Alexandrina Maria da Costa, profondamente devota all’Eucaristia, tanto da nutrirsene senza nient’altro per anni, riceve da Gesù l’invito alla consacrazione a Maria Santissima: questo invito arriva al Papa, che ne coglie l’importanza. È proprio Pio XII a consacrare per primo il mondo al Cuore Immacolato di Maria, dopo questa esortazione. La Madonna appare … Leggi tutto

Italia in preghiera: diretta TV dal Santuario della Madonna delle Grazie in Campagnatico

La diretta settimanale con la recita del Santo Rosario, l’importante iniziativa di preghiera questa volta sarà trasmessa dalla provincia di Grosseto. Un momento di preghiera forte che unisce l’Italia intera e che si innalza, unanime, a Maria. L’appuntamento fa tappa questa sera in Toscana, al Santuario della Madonna delle Grazie in Campagnatico. La preghiera incessante … Leggi tutto

Il Pensiero di Sant’Antonio per oggi 1 Dicembre 2021 – Video

Scopriamo cosa vuole dirci il santo di oggi, attraverso un suo insegnamento sempre attuale e utile per il nostro cammino quotidiano: “Sono tre le parti del corpo dalle quali proviene la vita o la morte”.

O sapiente sant’Antonio, che con la tua dottrina sei stato luce per la santa Chiesa e per il mondo, illumina l’anima mia aprendola alla divina verità.

Pensiero Santi - Sant'Antonio di PadovaLe frasi ed il pensiero dei santi sono insegnamenti senza tempo. Piccole riflessioni sempre attuali, un valido sostegno per il nostro cammino, ascoltiamoli.

“Sono tre le parti del corpo dalle quali proviene la vita o la morte: il cuore, la lingua, la mano. Dal cuore proviene il consenso, dalla lingua la parola, dalla mano l’azione. Se con queste tre parti abbiamo offeso il Signore, da esse deve venire la riparazione e la professione di fede”.

Pensiero dei Santi: chi è Sant’Antonio di Padova?

Antonio (1195-1231, Lisbona) era nato col nome di Fernando e fu, nella sua epoca, uno dei più colti ecclesiastici d’Europa. Nella Pentecoste del 1221, la sua vita di sacerdote e Agostiniano cambiò radicalmente, poiché incontrò Francesco d’Assisi e aderì al suo progetto.

Non si sarebbe mai fatto avanti come oratore e non si sarebbero mai scoperte le sue doti di gran predicatore se, trovandosi a Forlì durante un’ordinazione sacerdotale, non fosse stato “obbligato a predicare”, per sostituire il celebrante che non arrivava.

A Bologna, con l’approvazione di Francesco, fondò una scuola di teologia, ma viaggiava instancabilmente, tra Francia e Italia soprattutto, per raggiungere i covi degli eretici, degli albigesi, dei catari, predicando la Parola di Dio. Lavorò incessantemente perché trionfasse la Verità, perché gli uomini abbandonassero ricchezze, vizi e peccato e tornassero a Dio.

Aveva solo 36 anni quando morì a causa dell’asma, mentre il popolo lo acclamava Santo. Caso unico nella storia, la sua canonizzazione a soli 11 mesi dalla sua morte.

Sant’Antonio difendeva l’Assunzione di Maria

Sant’Antonio è Patrono dei poveri e degli affamati, di coloro che aveva cercato di proteggere, anche chiedendo che venissero modificate alcune leggi. Propose ed ottenne, infatti, una riforma dello Statuto, in merito alle punizioni dei debitori insolventi, che, dopo aver dato tutti i loro beni, non dovranno perlomeno finire in carcere.

Ma era anche un forte sostenitore dell’Assunzione della Vergine al cielo. Alla Madonna (lui che era nato, guarda caso, il 15 Agosto), dedicò degli scritti, uno dei suoi Sermoni. Diceva: “Il Signore, scendendo sulla terra, ha avuto bisogno di un luogo pulito dove appoggiare i piedi, la Vergine Maria gliel’ha offerto. Per questo Maria è salita con il Signore, che non dimentica quanto ha fatto per Lui. L’ha glorificata al di sopra degli angeli perché si è resa piccola, umile e accogliente”.

Nel 1228, Antonio tenne le prediche della Quaresima, per incarico di Papa Gregorio IX, che lo definì “Arca del Testamento”. Quel giorno, i fedeli provenivano da diversi luoghi e ognuno lo sentì predicare nella propria lingua.

Messias salva il Milan con un gol | La dedica inaspettata al Padre è commovente

Junior Messias segna a pochi minuti dalla fine il suo primo gol in Champions League e porta alla vittoria il Milan. Intervistato a fine partita, fa una dedica che spiazza e commuove tutti.

Se c’è un paese in cui la professione di fede degli sportivi non è certo un tabù, quel paese è il Brasile. A confermarlo sono le parole lapidarie e convinte espresse mercoledì scorso da Junior Messias.

All’86’, il centrocampista del Milan ha messo a segno il gol decisivo dell’1-0, con cui i rossoneri hanno battuto l’Atletico Madrid, in Champions League, riaprendo così un discorso qualificazione che fino a poco prima sembrava compromesso.

Al giornalista che gli chiedeva, a chi fosse andato il primo pensiero subito dopo la rete, Messias ha risposto senza esitazioni: “Al Signore, a Dio, perché tutta la mia storia è scritta da lui”.

Gavetta lunga e durissima

Quella di Junior Messias è una storia umana e calcistica che ha dell’incredibile. Il suo è un talento relativamente tardivo. Formatosi calcisticamente nel Cruzeiro, il calciatore si è trasferito in Italia – dove già risiedeva il fratello – nel 2011, all’età di vent’anni.

La sua gavetta è stata lunga e durissima. Per quattro anni, Junior Messias ha giocato a livello amatoriale nei tornei dell’UISP di Torino. Contemporaneamente, lavorava come fattorino per un negozio di elettrodomestici.

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È diventato professionista soltanto nel 2015, con l’ingaggio nella Casale, nella Serie Eccellenza. Grazie anche alle sue ventuno reti, il club piemontese si guadagnò subito la promozione in Serie D. In seguito, Messias ha militato nella Pro Vercelli e nel Gozzano, debuttando in Serie C, nel 2018 e in Serie B nel 2019, anno del suo passaggio al Crotone.

Sempre nel club calabrese, Messias ha debuttato nella massima serie, durante il campionato 2020/21. La scorsa estate, il brasiliano è stato acquistato dal Milan: un debutto in sordina, con sole tre presenze in campionato.

A trent’anni, un traguardo insperato

Per uno come Junior Messias, abituato a sudare e faticare lontano dai riflettori, il debutto in Champions League lo scorso 24 novembre, ha rappresentato quel momento che, a trent’anni suonati, forse non ti aspettavi più.

La gioia del primo match internazionale è coincisa con l’ancora più inaspettata marcatura al Wanda Metropolitano, con cui il Milan – se batterà la settimana prossima il Liverpool a San Siro – potrà ancora sperare nella qualificazione agli ottavi.

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Una vicenda come quella di Junior Messias è la conferma che sperare l’impossibile non è mai un tabù. A una condizione: tenere sempre gli occhi rivolti al Cielo.

Viene spontaneo pensare quante volte, il giovane brasiliano avrà invocato Dio, quando la sua vita in Italia era difficile e una carriera professionistica pareva solo un bel sogno.

Per chi arriva a grandi traguardi un gradino alla volta, sudando sempre dieci camicie, è più difficile montarsi la testa. Più facile, rimanere umile, sapendo di avere sempre Qualcuno da ringraziare, che ti tiene sempre per mano, nella buona e nella cattiva sorte.

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La “Profezia dei Tre giorni di buio” | Ecco i Santi che ne parlano

Ebbene, i santi che hanno citato o fatto riferimenti a eventi o premonizioni legate a questi giorni di oscurità sono davvero molti, e tutti canonizzati o riconosciuti dalla Chiesa stessa. Per l’autorevolezza delle loro affermazioni. e per l’inseguimento della verità nel corso della loro stessa vita. Abbiamo sentito parlare più volte della nota “Profezia dei … Leggi tutto

Nel cuore della cristianità sta succedendo qualcosa di nuovo

Nel luogo più sacro di tutta la cristianità, dopo un lungo e difficile periodo a causa della pandemia, si sta verificando un fenomeno che dà nuovamente grande speranza.  Nel luogo prediletto dal Signore, possa torna la serenità e la speranza, che abbondavano prima del Covid. Dopo la riapertura delle frontiere di Israele, infatti, e della ripartenza … Leggi tutto

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