Covid: cosa sta succedendo nei luoghi della fede più amati?

A causa della pandemia da Covid, il turismo si è fermato. E non solo quello di mare o montagna, ma altresì quello religioso.

I grandi Santuari d’Italia sono vuoti di pellegrini e turisti. Ma non è solo il caso dell’Italia: anche il turismo religioso d’Europa è in crisi. “I Santi sono rimasti da soli” – dice qualcuno. Cerchiamo di capire cosa sta, realmente, succedendo.

Turismo religioso: in Italia tutto è fermo

Il turismo è una delle principali fonti dell’economia del nostro Paese. Ma la pandemia lo ha bloccato. Niente mare, niente montagna, niente agriturismi e neppure pellegrinaggi che siano essi in gruppo o singoli. Anche i grandi Santuari d’Italia e del mondo patiscono la crisi dovuta al Covid e alla mancanza di fedeli.

Assisi, Roma, San Giovanni Rotondo, Loreto, per citarne alcuni tra i più importanti. In poco più di un anno, i lockdown alternati hanno abbattuto il numero di fedeli che, in questi sacri luoghi, si recavano.

Gli unici ancora a resistere sono i cosiddetti “cammini”, uno su tutti quello per Santiago de Compostela. Lì, infatti, si cammina a piedi ed è molto più facile mantenere il distanziamento sociale, a differenza di un autobus granturismo (quelli che portano i pellegrini ai santuari, per intenderci).

Economia: quanto vale il turismo spirituale

Il turismo religioso vale una buona fetta dell’economia. 1 turista su 5 viaggia per motivi di fede per un totale di ben 330 milioni nel mondo, secondo i dati prodotti da UNWTO. Secondo l’Istituto nazionale sulle ricerche turistiche e Unioncamere, sono quasi 3 milioni i soli turisti religiosi ogni anno in Italia, che possono anche toccare cifre di 8 milioni. Si stima inoltre che negli ultimi 6 anni il turismo religioso abbia inciso in Italia tra l’1% e il 4% del totale delle presenze.

Turisti italiani e stranieri affollano, per fede o per cultura, i nostri grandi santuari e luoghi di preghiera. Ma con il blocco, anche del semplice spostamento fra regioni (se restiamo in Italia), tutto si è fermato ed è diventato più complicato. Per non parlare poi di luoghi come Lourdes, Fatima o la Terra Santa che, con il blocco dei voli è quasi impossibile raggiungere.

La via Francigena e il Cammino di Santiago: gli unici che resistono

Reggono invece i cammini a piedi, prettamente individuali o al massimo di pochissime persone per volta. La Via Francigena, in Italia, è già molto frequentata. Se, però, pensiamo al cammino di Santiago de Compostela diventa un pò più complesso. In questo caso, venendo da un Paese al di là dei nostri confini nazionali, si sarà, comunque, soggetti a tampone e quarantena. Il che sta portando molti pellegrini a rinunciare, già in principio, a mettersi in marcia.

cartello via francigena

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I nostri luoghi di fede soffrono sempre di più la chiusura per la pandemia come tutti gli altri posti che vivono sull’afflusso di gente. Perché, se il Santuario resta chiuso e il territorio circostante è off limits, anche tutta l’economia che ruota attorno (dai bar, ai ristoranti, agli alberghi ecc) si ferma. E quindi cresce il numero dei lavoratori in difficoltà e di conseguenza le loro famiglie.

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ROSALIA GIGLIANO

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