San Michele Arcangelo: il segreto della diffusione della sua devozione

Come si è diffuso il culto di San Michele Arcangelo in tutta Italia? La bellissima storia vede coinvolti Padre Pio e Lina Fiorellini, sua figlia spirituale.

Culto di San Michele Padre Pio
Culto di San Michele (websource)

Lina Fiorentini nacque nel 1892 ed era originaria di Parma. Durante la sua vita ebbe modo di conoscere Padre Pio. La donna rimase talmente attratta dalla santità del frate di Pietrelcina, che decise di trasferirsi, appena ne ebbe possibilità, a San Giovanni Rotondo. Inizialmente, la donna visse in una piccola abitazione, più simile a una baracca che a una casa, per poi trasferirsi in un’abitazione più decorosa. Tra il Santo e Lina nacque un rapporto molto stretto di corrispondenza e la donna divenne sua “figlia spirituale”.

Diffusione del culto di San Michele

L’inedita corrispondenza tra il Santo di Pietrelcina e Lina ebbe come fulcro la diffusione del culto di San Michele Arcangelo. Infatti, la donna aveva in casa una copia di un volume, scritto nel 1869 da don Nicola Ricci, dal titolo “La Quaresima di San Michele” ed era suo desiderio diffonderlo e divulgarlo. Lina inviò una lettera a San Pio, in cui scrisse: “Padre, vorrei diffondere la devozione a San Michele Arcangelo per ottenere la pace nel mondo” e Padre Pio le rispose, offrendole notevole incoraggiamento.

La nuova edizione del testo

Chiaramente, trattandosi di un volume molto vecchio, vi era una netta difficoltà nel reperire delle copie da poter diffondere. Lina non si perse d’animo e decise di produrre una nuova edizione del testo, affidando il lavoro a Monsignor Cosimo Petino, affinché ne rielaborasse lo stile linguistico (un testo dell’Ottocento si esprimeva in modo ormai superato) ed anche il contenuto. Infatti, la precedente edizione presentava quaranta meditazioni in onore di San Michele, che furono ridotte a 31 (una per ogni giorno del mese). Le restanti vennero trasmutate in novene di preghiera.

Il continuo apostolato

Nel corso degli anni, Lina fece anche preparare una copia del testo per il Pontefice, una copia bellissima, con copertina bianca in pelle e decorazioni dorate. Grazie a Lina, e alla sua corrispondenza con San Pio, la devozione a San Michele arcangelo non ebbe più tregua. Alla stampa del 1948 (nuova edizione del testo) seguì una rinnovata edizione, nel 1958. Lina morì nel 1974, all’età di 82 anni, ma questo non arrestò la divulgazione del culto. Nel 1986, uscì postumo, per interessamento di padre Pascal Marchal, una nuova edizione del libro, arricchita dalla documentazione delle apparizioni di San Michele in vari paesi.

Fabio Amicosante

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