Papa Francesco: c’è un brutto vizio che si può insinuare tra di noi

Il Santo Padre durante la Santa Messa di questa quinta domenica di Quaresima rimarca il bisogno di stare bene in guardia da un pericolo che può insinuarsi purtroppo anche tra i cristiani stessi facendo un grande male, perciò è importante pregare.

Lo ha indicato il Papa durante l’omelia della Messa celebrata a Malta, spiegando che si al contrario è possibile fare crescere la fede grazie a due ingredienti fondamentali.

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Dopo la rivelazione fatta ieri, nel volo di arrivo verso Malta, dove si svolge il trentaseiesimo Viaggio Apostolico del Pontefice, che un viaggio nella capitale ucraina di Kiev “è sul tavolo”, oggi il Papa ha celebrato la Messa nel Piazzale dei Granai a Floriana. Al termine della quale, in occasione dell’Angelus, ha ricordato nuovamente la “tragedia umanitaria” che si sta verificando in Ucraina. 

La richiesta del Pontefice per l’Ucraina

La sua richiesta è quella di non stancarsi di pregare e di aiutare coloro che stanno soffrendo al seguito dello scoppio della guerra. “Il Signore vi accompagni e la Madonna vi custodisca. La preghiamo ora per la pace, pensando alla tragedia umanitaria della martoriata Ucraina, ancora sotto i bombardamenti. Non stanchiamoci di pregare e di aiutare chi soffre. La pace sia con voi!”, sono le parole del Papa.

Francesco ha ricordato che la fede ha bisogno di crescere e di rafforzarsi, e due strumenti adatti a questo sono la gioia e il dono. “In queste isole si respira il senso del Popolo di Dio. Andate avanti così, ricordando che la fede cresce nella gioia e si rafforza nel dono”, ha detto il Papa, invitando a proseguire “la catena di santità che ha portato tanti maltesi a donarsi con entusiasmo a Dio e agli altri”.

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“Penso a Dun Ġorġ Preca, canonizzato quindici anni fa. E vorrei infine rivolgere una parola ai giovani, che sono il vostro avvenire. Cari amici, condivido con voi la cosa più bella della vita. Sapete qual è? È la gioia di spendersi nell’amore, che ci fa liberi. Ma questa gioia ha un nome: Gesù. Vi auguro la bellezza di innamorarvi di Gesù, Dio della misericordia, che crede in voi, sogna con voi, ama le vostre vite e non vi deluderà mai”.

Le parole durante la Messa

Francesco ha celebrato la Messa di fronte a circa 20 mila fedeli e rappresentanti delle Chiese cristiane e di altre confessioni religiose, come ha spiegato il portale informativo della Santa sede Vatican News. Durante l’omelia, Bergoglio ha lanciato un attacco indiretto verso il Patriarca Kirill e verso ogni possibile benedizione della guerra. “Anche nella nostra religiosità possono insinuarsi il tarlo dell’ipocrisia e il vizio di puntare il dito. In ogni tempo, in ogni comunità. C’è sempre il pericolo di fraintendere Gesù, di averne il nome sulle labbra ma di smentirlo nei fatti. E lo si può fare anche innalzando vessilli con la croce”.

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Nel commentare il passo dell’adultera, e delle accuse nei confronti della donna come riportate dal testo biblico, il Papa ha infatti ricordato che “quelli avevano citato la Scrittura per condannare; Gesù, la Parola di Dio in persona, riabilita completamente la donna, restituendole speranza. Da questa vicenda impariamo che ogni osservazione, se non è mossa dalla carità e non contiene carità, affossa ulteriormente chi la riceve. Dio, invece, lascia sempre aperta una possibilità – Dio, invece, lascia sempre aperta una possibilità – e sa trovare ogni volta vie di liberazione e di salvezza”.

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In mattinata Francesco, come in passato fecero anche Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, ha fatto visita al luogo riconosciuto come dimora dell’Apostolo delle Genti, la Grotta di San Paolo, dopo che l’apostolo sbarcò proprio in quest’isola del Mediterraneo. Lì il Papa ha lasciato in dono una lampada votiva e ha pregato per i migranti, che incontrerà nel pomeriggio prima di fare ritorno a Roma.

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