Sacro Manto: preghiamo con fiducia San Giuseppe – 14 Marzo

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Vangelo di domenica 14 marzo: riflessione di Paolo de La Luce di Maria – Video

E tu, ci vuoi andare in Paradiso? Gesù ci ha detto come si fa: devi credere in lui, devi rispettarlo, amarlo, devi portarlo agli altri, non altro.

Riflessioni di Paolo de La Luce di Maria

Il Vangelo di oggi è di una profondità sconcertante. Ci parla senza mezzi termini, in modo diretto ed esplicito: “Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna.

Non è facile trovare le parole, perché quando un Vangelo è così chiaro, cosa vogliamo aggiungere di più? Voglio fare solo un esempio: se oggi, a me che sono un papà, dovessero chiedermi di dare la mia vita per mio figlio, penso che sarebbe doloroso e difficile farlo. Ma una papà e una mamma, davanti a una richiesta inequivocabile, sarebbero disposti a dare la vita per un figlio. Anche se non è facile: stai dando la tua vita! Ma per un figlio ci si riesce.

Ciò che solo Dio può fare

Se invece mi chiedessero: “Dai la vita di tuo figlio per qualcun altro“. Come farei? E’ impossibile! Non è umano! Una mamma, un papà, non può farlo. Penso dia disumano. Oppure, divino.

Arrivare a capire questo ci può aiutare a capire meglio l’amore di Dio. A volte noi, l’amore di Dio, lo vogliamo far entrare dentro i nostri ragionamenti, dentro i nostri preconcetti e concetti. E Dio non può starci. Dio non entra laddove non può entrare. Perché lui è tutto e noi siamo nulla. Il tutto non può entrare nel nulla; il nulla, invece, può entrare nel tutto.

Cosa ci chiede Gesù

Gesù ci chiede di entrare in Lui. Ci chiede di unirci a Lui, di rispondere a Lui, di amarlo e di portarlo agli altri. Gesù non ci dice altro. Noi sentiamo dire: Ma la Chiesa, i preti, i soldi della Chiesa… sono tutte distrazioni. Tutte cose che ci allontanano da un rapporto autentico con Dio.

Un giorno un mio amico che si professa ateo mi ha detto: “Ma se tu credi come dici e Gesù è chi ti darà la vita eterna, non credi di fare poco per quello che dici? Ma cosa ti affanni a fare? Se ti dona la vita eterna, spenditi tutto per lui!” Ha detto cose giuste!

Se noi avessimo la consapevolezza di essere destinati all’eterna gioia, si annullerebbero tante resistenze che ci limitano nell’amore, nella pazienza, nel comprendere i nostri limiti. A volte ci facciamo male proprio perché non ci sappiamo darci un limite o perché non sappiamo comprendere il limite di un’altra persona, lasciando così dentro di noi un rifiuto di accoglienza.

Gesù ci insegna ad amare

Gesù ci ha insegnato che proprio tramite quel fratello o quella sorella che ci danno più da soffrire, il Signore ci sta insegnando ad amare. Infatti nel Vangelo lo dice: Se amate solo chi vi ama che merito ne avete? Piuttosto benedite che vi maledice, amate chi vi perseguita…

Gesù ci ha dato delle istruzioni chiare, nitide. Gesù non è come noi, e non è come noi ce lo immaginiamo. Gesù non pensa nemmeno a dire le cose nel modo che noi riteniamo “giusto”, come noi facciamo. Ma qual è il modo giusto? Chi siamo noi per dire quale sia? Il modo giusto è la verità. E la tenerezza, perché il Signore ci chiama ad essere figli di Dio, e quindi ci vuole sempre carità tra noi, anche con chi sbaglia.

Io credo che oggi il Signore ci stia facendo un dono grande: il Signore ci sta dicendo che ci vuole portare tutti in Paradiso. E allora lo dico a tutti voi: ma voi ci volete andare in Paradiso? Tu, ci vuoi andare? Se ci vuoi andare Gesù ci ha detto come si fa: devi credere in lui, devi rispettarlo, amarlo, devi portarlo agli altri, non devi fare altro.

Sia lodato Gesù Cristo.

Redazione

Paolo è il fondatore della Luce di Maria, è un laico, padre di famiglia e sposato in chiesa.
Tutte le sere alle ore 00:00 recita in diretta Facebook e Youtube de La Luce di Maria, il Santo Rosario che accompagna con delle riflessioni spontanee sulla Parola del Vangelo del giorno a venire.

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Vangelo di sabato 13 marzo: riflessione di Paolo de La Luce di Maria – Video

Dio non ci tira fuori dalle sabbie mobili, ma fa sì che ce ne tiriamo fuori da soli, aiutando poi anche gli altri tramite noi.

Riflessioni di Paolo de La Luce di Maria

Oggi Gesù ci fa un forte esempio della differenza di ciò che noi pensiamo e di quello che invece pensa Dio. Il fariseo del Vangelo, per parlare in quel modo a Dio, si sentiva probabilmente un giusto, addirittura uno che poteva parlare con Dio alla pari. L’altro, peccatore, non alzava nemmeno gli occhi al cielo e gli diceva: “Abbi pietà di me, peccatore”.

Dio non è come noi che tergiversiamo, moderiamo le parole, ma dichiara proprio questo: “Chi si esalta sarà umiliato e chi si umilia sarà esaltato”. Nella mia vita fino ad oggi ho sperimentato che in diversi momenti sono stato un po’ come quel fariseo, che aveva un Dio tutto suo, che pensava di essere speciale, diverso dagli altri, che in fondo ero una brava persona.

L’importanza della correzione di Dio

E credevo che gli altri erano tutti più smarriti di me. Oggi, dopo diverse alcune umiliazioni non cercate, che Dio mi ha messo davanti, alcune accolte con più facilità altre meno, mi sono ritrovato a dover rompere il mio piedistallo. Un piedistallo fatto di nulla: di egocentrismo, vanagloria, superbia, povertà umana.

Se dovessi andarmi ad analizzare dovrei dire che mi sentivo una persona per bene. Guardavo le mie caratteristiche principali: ero un lavoratore, una persona onesta, senza vizi: non fumavo, non bevevo… Per i parametri del mondo ero una brava persona. Ma non era così… Perché ho tradito degli ideali importanti.

Allora il Signore attraverso delle umiliazioni mi ha iniziato a cambiare e a trasformare e a poco a poco ho sentito la sua mano correttiva. Dio non è come noi pensiamo: non ci aiuta solo tirandoci fuori dalle sabbie mobili, ma fa dì che ce ne tiriamo fuori da soli, aiutandoci a dare consigli agli altri perché non ci cadano.

Dio fa le cose come solo lui può farle. Dio non ci dà da mangiare dal cielo, ci dà le condizioni per cui riusciamo a nutrirci da soli e addirittura a nutrire chi ha bisogno. Oggi dovremmo farci tutti una bella, profonda e significativa domanda: ma io chi sono davanti a Dio? Cosa pensa di me Gesù? Cosa pensa di me Maria?

Il male che corrompe

Noi non ci rendiamo conto, ma noi siamo continuamente infastiditi dal maligno. Molti dicono: ‘Non parliamone! Perché dargli tutta questa importanza?’ Non è una questione di importanza, ma di consapevolezza. Ad esempio: quante volte durante la preghiera arrivano pensieri di altra natura, che ci distraggono?

Questo è perché il male ci vuole corrompere. Ci vuole rovinare per il piacere di farlo, gode di questo. Ci sono persone che hanno piacere per le disgrazie altrui, senza rendersi conto che chi fa questo in primis è proprio il maligno! Allora dobbiamo cercare di stargli lontano, di tenerlo alla giusta distanza.

Essere cristiani davvero

Dobbiamo renderci conto anche che il Signore vuole il meglio da noi: non possiamo essere cristiani “light”, cristiani da salotto, se Cristo è morto sulla Croce per noi. Non possiamo non uscire dal nostro nido confortevole e non guardare alle esigenze altrui! Purtroppo molti di noi non lo fanno.

Chiediamo a Dio di comprendere, nella pienezza della sua luce, che cosa ci chiede, cosa ci manca e che cosa possiamo fare per gli altri. Affinché attraverso di noi si possa concretizzare una parola di speranza e di provvidenza da cui nessuno è escluso, nella misericordia di Dio. Chiediamo di poter condividere con tutti il Paradiso celeste, ora e per sempre.

Sia lodato Gesù Cristo.

Redazione

Paolo è il fondatore della Luce di Maria, è un laico, padre di famiglia e sposato in chiesa.
Tutte le sere alle ore 00:00 recita in diretta Facebook e Youtube de La Luce di Maria, il Santo Rosario che accompagna con delle riflessioni spontanee sulla Parola del Vangelo del giorno a venire.

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