Se la fede è un dono di Dio perchè non tutti ce l’hanno?

Quante volte ci domandiamo: “Perché io credo?”, o ancora: “Cosa mi spinge a pensare che, lassù, ci sia qualcuno?”. Sono le domande sulla fede che, spesso, ci poniamo. Quesiti a cui sembra non esserci risposta perché “sono cose naturali” o, comunque presenti nell’uomo sin dai tempi più antichi. Ma perché, nonostante sia così, non tutti … Leggi tutto

Madonna di Tropea: l’avvertimento profetico attraverso un sogno

La Madonna di Tropea salvò la città in numerose occasioni con interventi straordinari. Uno di quei miracoli si può toccare con mano ancora oggi.  Siamo infatti al tempo delle lotte iconoclaste. L’icona era stata trafugata da marinai tropeani da una imbarcazione che proveniva dall’Oriente-bizantino. La terribile tempesta la sospinse fino al porto di Tropea, e … Leggi tutto

Un’opera folle ma Padre Pio si fidava della Provvidenza – Video

La storia di una delle più importanti opere di Dio, voluta da Padre Pio da Pietrelcina, raccontata e ricostruita con un documentario.

La volontà di costruire “Casa Sollievo della Sofferenza”, un ospedale in un paesino sperduto di montagna. Grazie al racconto di Padre Marciano, uno degli ultimi frati che è vissuto con Padre Pio, e degli altri frati, ricostruiamo insieme questa “impresa” voluta dal Santo Frate.

Padre Pio e la nascita del suo ospedale

All’epoca furono in molti a definirla una vera e propria impresa, quasi una pazzia. Ma lui non si perse d’animo: sapeva che Dio era con lui, e che quel luogo sarebbe stato il vero sollievo per le sofferenze di molti. Oggi è, anche, conosciuto come l’ospedale di Padre Pio, ma “Casa Sollevo della Sofferenza” non è nata così per caso.

San Giovanni Rotondo, quando lì dimorava Padre Pio, era un luogo dove le persone vivevano una fede speciale, trovando anche consolazione alle loro sofferenze. Ma il Santo Frate sa bene che da solo non riuscirà mai ad alleviare tutto quel dolore.

Da lì la decisione di costruire un ospedale vero e proprio per aiutare e curare proprio tutti: E’ stata un’impresa pazzesca, che solo un pazzo d’amore come lui poteva fare” – racconta Padre Marciano, uno degli ultimi frati che è vissuto con Padre Pio.

Costruire un primo lotto di ospedale, con 300 posti letto…ma non c’erano 300 ammalati qui. Noi eravamo un paesino. Ma Padre Pio no: lui vedeva tutto il Gargano, che non aveva un proprio pronto soccorso. E proprio qui, dove non c’era luce, né gas, né telefono, nè acqua, nè strade, lui decide di costruirlo, in montagna, sulla roccia. Certo…un’opera da pazzi, ma oggi diremo che aveva avuto ragione” – continua il frate.

padre pio
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Padre Marciano: “Una pazzia iniziare la costruzione con sole poche lire. Ma Padre Pio aveva fiducia in Dio”

Iniziare a costruire un ospedale con sole 969 lire d’allora era una pazzia vera. Ma il 9 gennaio del 1940, Padre Pio dà l’avvio a quella che, lui stesso definì, “la sua grande opera terrena”.

Costruire un ospedale in un luogo inospitale, accanto al convento, non era il massimo. Riceve, sì, delle offerte e degli aiuti, ma per costruire un ospedale come lui voleva, richiedeva molte molte più offerte. Anche se era un’opera folle per l’uomo, Padre Pio segue Dio, convinto che la Provvidenza non l’abbandonerà mai, nemmeno in questa situazione.

E la Provvidenza si manifesta, attraverso una cospicua donazione da parte di un’ente delle Nazioni Unite. Ma Padre Pio sa che il solo denaro non basta perché questa sua opera veda la luce: c’è bisogno anche dell’aiuto di Dio.

Per questo, fonda i suoi “gruppi di preghiera”. Ovunque, in tutta Italia, nascono gruppi di preghiera che innalzeranno le loro suppliche a Dio affinchè l’opera da lui voluta possa realizzarsi, ed anche per la fine della Seconda Guerra mondiale.

L’inaugurazione nel 1956

La guerra finisce e il 5 maggio del 1956 Padre Pio raccoglie il frutto di quelle incessanti preghiere e delle donazioni che porteranno alla fine dei lavori. Nasce “Casa Sollievo della Sofferenza”: “Questa è la creatura che la Provvidenza, aiutata da voi, ha creato. Ammiratela e benedite insieme a me il Signore Iddio. Essa si raccomanda ancora a voi, affinchè divenga la città ospedaliera tecnicamente adeguata alle più ardite esigenze cliniche” – dirà il Santo Frate il giorno dell’inaugurazione.

Oggi è un ospedale d’eccellenza italiana e mondiale

Padre Pio aveva voluto un luogo di preghiera e di scienza allo stesso tempo, dove “tutto il genere umano si ritrovi unito in Cristo Crocifisso”. In molti dubitavano che quell’ospedale avesse avuto un futuro di lì a poco, ma il Frate aveva avuto, ancora una volta, ragione. Oggi, a 60 anni e più di distanza, “Casa sollievo della sofferenza” è uno dei fiori all’occhiello della sanità italiana.

casa sollievo della sofferenza
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LEGGI ANCHE: Covid: era l’ultimo frate che aveva vissuto accanto a padre Pio

Oggi, l’ospedale di Padre Pio è anche luogo di ricerca ad altissimi livelli. Un vero e proprio apripista in Italia e nel mondo per nuove cure, sia per le malattie epatiche, sia per l’oncologia che per le patologie neurodegenerative, il tutto sempre nel rispetto della vita umana.

La missione di aiutare chi soffre, come voleva Padre Pio, oggi è il “must” di tutti coloro che lavorano nell’ospedale da lui voluto.

ROSALIA GIGLIANO

Settimana Santa: le Regioni che cambiano colore

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Vangelo di venerdì 26 marzo: riflessione di Paolo de La Luce di Maria – Video

La mia vita io la metto nell’abbandono alla volontà di Dio o continuo a chiedere a Dio di fare la mia volontà? Qui cambia tutto.

Riflessioni di Paolo de La Luce di Maria

Questo Vangelo è così esplicito, che è difficile non comprenderlo. Gesù dice: voi non credete “a colui che il Padre ha consacrato e mandato nel mondo”. Infatti gli dicono “tu bestemmi”, perché Gesù afferma: “Sono Figlio di Dio”.

Gesù lo afferma pienamente: non va in giro sbandierando questa verità, pretendendo di essere adorato, no. Piuttosto opera miracoli e a chi gli chiede come fa a farlo, lui non nasconde mai la sua “provenienza”.

Quando l’uomo nega il Figlio di Dio

Quando Gesù chiede ai Giudei per quale motivo vogliono lapidarlo, loro – è incredibile la risposta umana – gli rispondono subdolamente: “non ti lapidiamo per un’opera buona”, – e quindi non negano che lui faccia il bene – “ma per una bestemmia, perché tu che sei uomo ti fai Dio”.

Perché dunque crocifiggeranno Gesù? Non perché Gesù non avesse fatto del bene, ma semplicemente perché non accettavano che un uomo come lui potesse dire di essere il Figlio di Dio. In questo “groviglio” nel quale i Giudei si trovavano, Gesù vuole portarli a ragionare e a riflettere sul loro cammino spirituale.

Il Vangelo ci mette nella verità

Oggi mi ritrovo, dopo un cammino di qualche anno, a vedere che, ogni volta che leggo o proclamo la Parola di Dio, ci sono degli spunti che riesco a trarre dal Vangelo che mi mettono nella condizione di non potermi più nascondere.

L’effetto che fa il Vangelo, che credo che lo faccia a tutti noi, è che ci toglie un velo dagli occhi: “si squarcia il velo” come nel tempio. Gesù ci invita a togliere tutte le infrastrutture, le maschere, i comportamenti preconfezionati. Gesù ci chiama ad essere semplici, autentici, umili. Ci chiama ad essere sponda per il fratello vicino.

Ci fidiamo di Dio?

Credo che sia importante fare una considerazione e chiederci: io ho messo la mia vita nelle mani di Dio? La mia vita io la metto nell’abbandono alla volontà di Dio o continuo a chiedere a Dio di fare la mia volontà? Qui cambia tutto. Perché se noi riuscissimo ad avere con Dio una relazione coerente, noi staremmo ogni secondo a ringraziarlo, a benedirlo. Il problema è che, essendo contaminati da un mondo molto inquinato, ci inquiniamo anche noi.

Quando mettiamo alle strette Gesù

Allora oggi l’invito è quello di chiederci il perché anche noi vogliamo lapidare Gesù. La lapidazione ha infatti anche un senso simbolico: quando mettiamo alle strette Gesù è come se lo stessimo lapidando! Quando Gesù non entra nelle nostre dinamiche quotidiane è come se lo stessimo lapidando, perché non lo stiamo riconoscendo Figlio di Dio. Lo lapidiamo quando lo facciamo diventare un portafortuna, una mascotte, “qualcosa” da portare appresso perché è bene.

Gesù invece ci chiede di raccontarci la verità e di guardare, con gli stessi occhi con cui guardiamo noi stessi, i nostri fratelli, anche i più “scomodi”. Chiediamo davvero a Gesù il dono del discernimento, di saper entrare nella sua Parola, nei suoi misteri, il dono di saper essere fedeli, perché una persona fedele, una famiglia fedele, amicizie fedeli generano solamente bene.

Credo che oggi una delle cose che più manca è la fedeltà della parola data, la fedeltà delle promesse fatte, la fedeltà di essere ciò che il bene ci chiede e non ciò che le convenienze ci impongono.

Sia lodato Gesù Cristo.

Redazione

Paolo è il fondatore della Luce di Maria, è un laico, padre di famiglia e sposato in chiesa.
Tutte le sere alle ore 00:00 recita in diretta Facebook e Youtube de La Luce di Maria, il Santo Rosario che accompagna con delle riflessioni spontanee sulla Parola del Vangelo del giorno a venire.

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Ultimo Messaggio di Medjugorje del 25 marzo 2021 alla veggente Marija – Video

La Madonna ci incoraggia, ci ricorda che Lei è venuta a Medjugorje come Regina della Pace per contrastare l’azione di satana che vuole seminare paura, divisioni, inquietudini e guerre che nascono innanzitutto nei nostri cuori. 

Medjugorje, Messaggio del 25 marzo 2021 alla veggente Marija:

‘Cari figli! Anche oggi sono con voi per dirvi: figlioli, chi prega non ha paura del futuro e non perde la speranza. Voi siete stati scelti per portare la gioia e la pace, perché siete miei. Io sono venuta qui con il nome di Regina della Pace perché il diavolo vuole l’inquietudine e la guerra, vuole riempire il vostro cuore di paura per il futuro e il futuro è di Dio. Perciò siate umili, pregate ed abbandonate tutto nelle mani dell’Altissimo che vi ha creati. Grazie per aver risposto alla mia chiamata”.

Medjugorje-messaggio-25-Novembre-2020

Marija Pavlović è una dei sei veggenti di Medjugorje. È nata in una frazione di Citluk il 1° Aprile del 1965. Sposata dal 1993 con Paolo Lunetti, ha 4 figli e vive tra l’Italia e Medjugorje. Marija ha ancora ogni giorno l’apparizione, ha ricevuto dalla Gospa nove dei dieci segreti.

Il 25 di ogni mese la veggente Marija riceve dalla Madonna il messaggio che è per tutta l’umanità.

 

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