La lettura del Vangelo di lunedì 15 febbraio: riflessione di Paolo de La Luce di Maria – Video

Chiediamo a Dio il dono di vivere come se la nostra unica e vera meta sia quella eterna, per essere riempiti dell’amore di Dio.

Riflessioni di Paolo de La Luce di Maria

“I farisei gli chiedono un segno e Gesù sospira profondamente. Perché il Signore dice a quella generazione che non avrebbe alcun segno? Gesù stava in mezzo a loro, e loro chiedono un una conferma.

Noi siamo assetati di manifestazioni concrete, eppure Dio ce le dà continuamente! Gesù ci dice che che i segni ce li mostra sempre, anche se noi non ci rendiamo conto.

Mi è capitato di vedere un gruppo di ragazze sui 16 anni che andavano a prendere l’Eucaristia. Mi sono soffermato sugli sguardi delle altre persone, e sulla limpidezza dello sguardo di quelle ragazze che, nonostante i tempi che corrono, e che si parli dello smarrimento dei giovani, testimoniano ci sono delle eccezioni.

Tutto è dono

Quando ci guardiamo intorno e ci rendiamo conto di quello che Gesù ci dona e, guardiamo il cielo, il mare, il profumo dei fiori, il sapore del cibo: tutto è dono, tutto è segno, tutto è provvidenza. Gesù oggi fa un sospiro per chi chiede un segno e ci domanda: ancora un altro segno vuoi?

Non chiediamo segni. Nei momenti di difficoltà può essere diverso, anche se non dobbiamo pensare alla fede come ad un’esteriorità. La fede è in un certo senso un’elevazione del pensiero, che non si può ridurre ad un insieme di codici.

Gli stessi a cui i farisei erano troppo attaccati: per questo Gesù rompeva i loro schemi. Dio sta nelle situazioni più estreme: Dio è nei carcerati, anche se lì ci sono dei pregiudicati, dei pluriomicida. Noi spesso vorremmo giustizia, dimenticandoci che anche a noi come a loro è stata aperta la porta della vita eterna: pensiamo che siamo fatti per il cielo, guardando le cose con l’ottica del cielo e non quella del mondo, altrimenti allontaniamo il cielo.

Chiediamo a Dio il dono di vivere come se la nostra unica e vera meta sia quella eterna, per essere riempiti dell’amore di Dio per sempre, ed essere portatori di questa speranza infinita e meravigliosa”.

Sia lodato Gesù Cristo.

Redazione

Paolo è il fondatore della Luce di Maria, è un laico, padre di famiglia e sposato in chiesa.
Tutte le sere alle ore 00:00 recita in diretta Facebook e Youtube de La Luce di Maria, il Santo Rosario che accompagna con delle riflessioni spontanee sulla Parola del Vangelo del giorno a venire.

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La lettura del Vangelo di Dominica 14 febbraio: riflessione di Paolo de La Luce di Maria – Video

Chiediamo Dio di donarci persone che ci vogliono bene e di essere persone che si preoccupano di chi è solo.

Riflessioni di Paolo de La Luce di Maria

“Gesù severamente ammonisce il lebbroso e gli dice di non dire a nessuno dell’avvenuta guarigione. La finalità di Gesù era solo quella di guarirlo, e probabilmente non di essere riconosciuto.

In altre situazioni è diverso, Gesù ha agito per mostrare che lui è il Figlio di Dio. Ma in un caso come questo Gesù sta forse pensando e facendo altro, e vuole dare a quest’uomo la guarigione, nella semplicità. Sapendo così che in quel momento quell’uomo avrebbe scatenato una folla attorno a lui, gli chiede di tacere.

“Se vuoi puoi guarirmi”

Qui possiamo vedere come Gesù guarisce, ma che è anche importante come viene richiesta la guarigione. Il lebbroso gli dice: “Se vuoi puoi guarirmi”, che è la preghiera perfetta. Perché Gesù può. Dicendogli “Se vuoi” gli permettiamo di agire, di risponderci.

In questo caso Gesù guarisce il lebbroso, e gli dice però di non dirlo a nessuno. Guarire dalla lebbra è una cosa grande. Ci si sarebbe aspettati almeno un po’ di obbedienza da quell’uomo ma si vede che poi prevale l’istinto dell’essere umano: quando c’è qualcosa che stupisce lo si va a dire a tutto il mondo!

Riflettendo bene su quell’uomo, che cos’è un lebbroso? La condizione più dolorosa di un lebbroso, oltre al fatto che vieni sfigurato dalla malattia, è che si viene scansati da tutti. Si vive quindi in una terribile solitudine, che è quanto di peggiore per l’essere umano.

Pensiamo alla Passione di Gesù: Gesù ha patito nella Passione le umiliazioni, la flagellazione, ha portato la coronazione di Spine, il Calvario con la Croce sulle spalle, l’essere inchiodato su quella Croce. Ha patito tanto e non si è lamentato di niente

La solitudine, il dolore più grande

Un sollo sospiro ha rivolto a Dio, lamentandosi di quello che stava vivendo: “Padre, perché mia hai abbandonato?”. Il suo dolore non era ciò che pativa nel corpo, ma il senso di abbandono che ha patito sulla Croce.

Per questo quando si parla di lebbrosi si parla di qualcosa di terribile, perché un uomo solo e malato soffre le pene dell’inferno.

Quando sappiamo che quella solitudine nemmeno Gesù l’ha saputa sopportare, capiamo che essa è la cosa più dolorosa da vivere per un essere umano.

Per questo non dobbiamo lasciare soli i nonni, le famiglie, gli emarginati: quando si sta soli si sta male. Chiediamo di avere la carità nei confronti di quelle persone che sono sole e si sentono solo pur essendo tra gli altri, che per carattere o per orgoglio, invidia, egoismo rimangono sole per scelta e vivono male.

Chiediamo a Dio di liberarci da ogni forma di sudditanza psicologica che ci fa rimanere soli. Chiediamo Dio di donarci persone che ci vogliono bene e di essere persone che si preoccupano di chi è solo. E diciamo anche noi al Signore: “Signore, se vuoi puoi purificarmi”.

Sia lodato Gesù Cristo.

Redazione

Paolo è il fondatore della Luce di Maria, è un laico, padre di famiglia e sposato in chiesa.
Tutte le sere alle ore 00:00 recita in diretta Facebook e Youtube de La Luce di Maria, il Santo Rosario che accompagna con delle riflessioni spontanee sulla Parola del Vangelo del giorno a venire.

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