Antonella Palmisano e quel ringraziamento speciale che è stato oscurato – VIDEO

Dio e Maria hanno accompagnato gli atleti azzurri alle Olimpiadi di Tokyo, ma questa realtà straordinaria è stata fortemente oscurata.

antonella palmisano
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Anche Antonella Palmisano, vincitrice della medaglia d’oro alla marcia 20 km donne, ha ringraziato la Madonna per esserle stata accanto in questo momento di gioia e di sforzo. Quando la fede accompagna sempre chi prega e crede.

Olimpiadi: la Madonna vicina agli atleti

Le Olimpiadi di Tokyo sono state caratterizzate, anche, dalla fede. Vi avevamo raccontato, qualche settimana fa, di un nutrito gruppo di atleti ed atlete statunitensi, che avevano portato “con sé Dio e la preghiera” in gara con loro. O anche dell’atleta filippina che, dopo aver gareggiato e vinto, aveva ringraziato la Madonna della Medaglia Miracolosa che porta sempre con sé, anche accanto, ora, all’oro olimpico.

Ma anche in Italia alcuni atleti si sono affidati a Dio. Una di questi è Antonella Palmisano, oro olimpico nella 20 km di marcia femminile. Il tricolore sulle spalle, il taglio del traguardo e quel suo scovolare a terra, stanca sì, ma felice dentro e fuori per la vittoria tanto sperata.

Antonella Palmisano e la sua fede raccontata

Nel giorno del suo compleanno, una vittoria che arriva come il migliore dei regali. Ma c’era anche qualcos’altro: un ringraziamento speciale alla Vergine Maria, tutto per sé. Come raccontato dal Tg1, Antonella, dopo la vittoria, ha chiamato suo padre chiedendogli una cosa particolare: “Mi ha detto: papà vai alla chiesetta, vai alla Madonna delle Sette Lampade. Ci sono andato, ho acceso le sette lampade, Gesù ci ha fatto il miracolo” – ha raccontato il padre dell’atleta.

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Purtroppo però c’è stato un piccolo – si fa per dire – particolare che ha mandato tanti su tutte le furie. Il giornalista della Rai, infatti, in questo momento di grande importanza spirituale, in cui l’atleta metteva a nudo una parte davvero intima e profonda della propria fede, ha bollato il tutto come “superstizione”. Ma come, si sono chiesti in tanti: di fronte a un amore così reale come quello verso la Vergine, la televisione pubblica parla di scaramanzia?

Questa è l’Italia autentica dello sport: quella che ama Maria

La domanda se l’è posta anche il quotidiano Libero. Antonella Palmisano “ha un ringraziamento dentro di sé: per la Madonna. Questa in fondo è l’Italia autentica. La Madonna? Sì. Lo stesso gesto di gratitudine che ha condotto Gianluca Vialli dal quartiere ultra trendy di Chelsea-London ad inginocchiarsi nello scalcinato santuario della Madonna della Speranza a Grumello Cremonese dopo la vittoria agli Europei e a lotta contro il cancro in corso”.

Le parole della giornalista sono però da brividi e indignano: “Rituali che portano fortuna, come i fiori che indossa a ogni gara, realizzati dalla mamma. Miracoli o scaramanzia, in una terra che fa incetta di medaglie”. “Ma che roba è questa? Rituali della fortuna, scaramanzia?”, si chiede Renato Farina su Libero.

Lo scandalo di chi vuole fare passare la vera fede come scaramanzia

“Neppure si dà credito alla possibilità che ci sia amore autentico e non gesto propiziatorio dietro quell’omaggio alla Vergine. E che magari – ipotesi inverosimile, figuriamoci! – il quadro di quella giovinetta ebrea non sia davvero la madre di Dio che dà forma ai cuori, alla cultura, al modo di essere, persino alla storia grande e a quella piccola di una marciatrice pugliese. Niente. Riti scaramantici, talismani della fortuna, come le mutande, sempre quelle, indossate da Jacobs in tutte le gare importanti”.

Insomma, la questione è grave e purtroppo mostra uno spaccato della realtà e della televisione pubblica in cui si vuole occultare in tutti i modi l’amore per Maria. Ma s’è qualcuno che potrebbe vederli come dei riti scaramantici, la verità è che non è affatto così. È vera fede, è un gesto concreto di ringraziamento per l’aver sentito la presenza di Dio (e in questo caso, di Maria) accanto a sé in un momento di gioia, ma anche di vero sacrificio. E Antonella Palmisano, questa presenza, l’ha sentita.

Fonte: liberoquotidiano

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ROSALIA GIGLIANO

Il Pensiero di Madre Teresa per oggi 9 Agosto 2021 – Video

“Sono stato creato per cose più grandi”, è il pensiero dei santi di oggi. Un insegnamento senza tempo di cui fare tesoro.

Oggi vi proponiamo un pensiero tra i tanti scritti che Madre Teresa di Calcutta ci ha lasciato.

“Ripetiamoci spesso: sono stato creato per cose più grandi. Non scendiamo mai al di sotto dell’ideale propostoci. Facciamo in modo che nulla ci soddisfi al di fuori di Dio“.

Pensiero dei Santi: chi è Santa Madre Teresa di Calcutta?

Si chiamava Agnes Gonxha Bojaxiu (1910-1997, Albania) e prese il nome di Suor Maria Teresa del Bambino Gesù (per devozione a Santa Teresa di Lisieux) quando entrò nella Congregazione delle Suore Missionarie di Nostra Signora di Loreto.

Madre Teresa arrivò a Calcutta, in India, per insegnare storia e geografia nei collegi delle famiglie abbienti, ma il suo spirito di carità verso i più deboli si fece ben presto sentire e, quando la voce di Gesù Cristo le disse: “Voglio Missionarie indiane, Suore della Carità, che siano il mio fuoco d’amore fra i più poveri, gli ammalati, i moribondi, i bambini di strada.

Santi: Madre Teresa con Giovanni Paolo II
Santi: Madre Teresa con Giovanni Paolo II photo web source

Sono i poveri che devi condurre a me. E, le sorelle che offrissero la loro vita come vittime del mio amore, porterebbero a me queste anime”. Iniziò la missione più autentica, quella che avrebbe salvato moltissime vite. Scelse come abito un sari bianco (segno di lutto in India), con un bordo azzurro (il colore della Madonna) e iniziò a cercare i dimenticati di Calcutta, fino dentro le fogne della città, dove abitavano malati, affamati, moribondi.

Madre Teresa di Calcutta: Nobel per la Pace 1979

Il 17 Ottobre del 1979, ricevette il Premio Nobel per la Pace (che accettò solo in nome dei suoi poveri). Davanti ai potenti della terra non mancò di denunciare, con estremo coraggio, quella che è la minaccia più insidiosa del tempo odierno: l’aborto.

Pensiero Santi - Madre Teresa
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Lei disse: “Sento che oggigiorno il più grande distruttore di pace è l’aborto, perché è una guerra diretta, una diretta uccisione, un diretto omicidio per mano della madre stessa (…). Perché se una madre può uccidere il suo proprio figlio, non c’è più niente che impedisce a me di uccidere te e a te di uccidere me”.

Green pass a scuola, i genitori non ci stanno: ecco l’alternativa

Di fronte alle restrizioni appena introdotte, montano malcontento e manifestazioni, mentre alcune famiglie hanno trovato altre strade. La questione investe infatti l’intera Europa, e ci sono luoghi come ad esempio l’Austria in cui negli ultimi giorni è triplicato il numero di genitori contrari alla vaccinazione per i figli, e che hanno deciso di non mandarli … Leggi tutto

Vangelo di lunedì 9 agosto: riflessione di Paolo de La Luce di Maria – Video

Molti di noi non si rendono conto di quanto siamo importanti. Non ci rendiamo conto che valiamo il prezzo pagato da Gesù sulla Croce.

Riflessioni di Paolo de La Luce di Maria

Il Vangelo di oggi sembra apparentemente molto duro, perché Gesù sembra quasi dirci che, all’incontro con Lui che è lo sposo, cinque erano preparate e cinque no.

Non sta dicendo che alcune erano buone e le altre erano cattive: sta dicendo che alcune erano sagge e altre stolte. Questa è una distinzione importante. E oggi Gesù chiede a tutti noi: tu sei stolto o sei saggio?

Saper prendere sul serio il Signore

Il Signore lo hai preso sul serio o sei ancora come quelle vergini che non hanno preso l’olio? Ti ritieni un saggio col Signore o uno che ancora non ha preso l’olio? Questa è la domanda che ci dobbiamo fare.

Ci riteniamo saggi o stolti col Signore? Perché non sappiamo né il giorno né l’ora! Non sappiamo se questa notte il Signore ci verrà a chiamare per salutare questa vita. Quando parlo di questo tutti fanno gesti scaramantici, ma a che serve! Realmente, tu non lo sai, nemmeno io, quando ci chiamerà Dio al distacco da questa vita. Quindi questo gesto non serve, sono ancora più stolto se lo faccio.

Allora Gesù ci chiama e ci fa questa domanda: ti senti uno stolto o ti senti un saggio? Se non ti senti un saggio non ti preoccupare perché un po’ ci siamo tutti stolti. Se veramente pensi che questa parola possa avere un significato per te, fatti una domanda, mettila in pratica, cerca quest’olio, mettilo da parte. Come? Con la tua vita, ritornando a Gesù, alla preghiera, alla confessione, tornando a farti delle domande esistenziali che aprono il tuo cuore, che ti raccontano la verità e ti dicono chi sei, quanto sei importante. Molti di noi non si rendono conto di quanto siamo importanti. Molti di noi non si rendono conto che valiamo il prezzo pagato da Gesù sulla Croce.

Il valore che abbiamo? È Gesù sulla Croce per noi

Per capire la nostra importanza basta vedere che il Figlio di Dio per noi è andato sulla Croce. Allora se sei stolto o stolta, comincia a prendere quell’olio e cominciamolo a metterlo da parte. Cominciamo ad essere cristiani nelle opere, sinceri, reali, e non ipocriti, come i farisei del tempo che pregavano tutti, ma non col cuore, e non vivevano nel cuore il messaggio di Dio, eppure ostentavano quella fede, come molti di noi fanno.

Oggi molti dicono: io sono cristiano, portano il Crocifisso al collo, ma poi non perdonano un parente nemmeno “a calci”. Non riescono ad essere fedeli nemmeno col binocolo. Molti dicono di essere cristiani non praticanti. Come si fa a dire di essere cristiani se non si segue ciò che dice Gesù? Cristiano significa seguace di Cristo, quindi uno che va dietro a lui! Se lui ci chiede di andare a Messa e tu non lo fai e dici che sei cristiano, sei uno stolto.

Sono un saggio o uno stolto nella fede?

Allora questo è il nostro cammino di fede, e questa è la domanda da farsi: sono un saggio o uno stolto nella fede? Se sei uno stolto Gesù non ti sta giudicando, ti sta solo scuotendo, ti vuole vicino a lui e far crescere con lui, ti vuole illuminare e far vedere le cose che oggi non vedi, e fa così con tutti noi.

Ovviamente per farti avere questo scossone c’è bisogno di una spinta. Nella nostra vita ci serve questo scossone per considerare Dio in un modo nuovo, per considerare noi stessi in modo nuovo. Forse oggi Gesù sta bussando al cuore di ognuno di noi per aiutarci a non essere più quegli stolti che siamo stati finora.

Sia lodato Gesù Cristo.

Redazione

Paolo è il fondatore della Luce di Maria, è un laico, padre di famiglia e sposato in chiesa.
Tutte le sere alle ore 00:00 recita in diretta Facebook e Youtube de La Luce di Maria, il Santo Rosario che accompagna con delle riflessioni spontanee sulla Parola del Vangelo del giorno a venire.

Preghiera di oggi 9 agosto alla Madonna di Montalto

La Madonna, sotto le sembianze di una “Dama Bianca”, mette in fuga l’esercito francese in modo singolare e miracoloso La Vergine si presentò con al seguito un esercito di angeli, pronti a scacciare i nemici che puntualmente se la davano a gambe levate. Durante il periodo dei vespri siciliani, Messina viveva uno stato di assedio … Leggi tutto

Proiettili con messaggio indirizzati al Papa: identificato il mittente

Il mittente della busta con dei proiettili che ieri è stata inviata al Papa è stato identificato: ora la minaccia ha nome e cognome. La busta, contenente dei proiettili e sequestrata al centro postale di Peschiera Borromeo, era indirizzata a Papa Francesco. Al suo interno, erano contenuti messaggi relativi a delle operazioni finanziarie in Vaticano. Le … Leggi tutto

La potente preghiera a San Francesco d’Assisi riporta in vita il bambino morto

Un fatto clamoroso: bimbo annegato ritorna in vita miracolosamente per intercessione del Santo Frate di Assisi.  La potente intercessione di San Francesco d’Assisi, ha resuscitato persino un ragazzino morto annegato e, questo miracolo, è raccontato dettagliatamente in un trattato. Il Santo ha ascoltato le preghiere di coloro che stavano assistendo e non ha lesinato ad … Leggi tutto

Il Pensiero del Curato d’Ars per oggi 8 Agosto 2021 – Video

“Un’anima pura è con Dio come un bambino con la mamma” è il pensiero dei santi di oggi. Un grande insegnamento senza tempo.

Oggi vi proponiamo un pensiero di San Giovanni Maria Vianney patrono dei parroci, curato d’Ars. Ascoltiamolo e meditiamolo.

Un’anima pura è con Dio come un bambino con la mamma: la accarezza, la bacia e sua madre gli restituisce le carezze e gli abbracci“.

Pensiero dei Santi: chi era San Giovanni Maria Vianney, Curato d’Ars

Conosciuto anche come Curato d’Ars, San Giovanni Maria Vianney nacque l’8 maggio 1786 a Dardilly (Lione). Era figlio di poveri contadini, raggiunse il sacerdozio con non poche difficoltà, tra cui vari problemi nello studio. Vi riuscì anche grazie all’abate Charles Balley, che lo avviò al seminario. Dopo esser divenuto presbitero, seguì Balley, divenendo suo vicario.

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L’aiuto del pastorello

Alla morte di Charles Balley, San Giovanni Maria fu inviato ad Ars en Dombes, un piccolo borgo con meno di trecento abitanti. Il nuovo Curato, lungo la strada che portava ad Ars, ebbe qualche difficoltà a causa della scarsa conoscenza della strada e della fitta nebbia che circondava la zona.

Chiese dunque aiuto a dei giovani pastorelli che in quel momento vigilavano sul gregge. In particolare parlò con uno di loro, Antonio Givre. Il giovane pastorello lo aiutò e San Giovanni Maria gli rispose in questo modo: Tu mi hai indicato la strada per Ars, io ti insegnerò la strada del Paradiso. Questa frase è ancora oggi incisa sul monumento che ricorda questo incontro.

Pensiero dei Santi: il Curato d’Ars contro ogni forma di vizio

San Giovanni Maria utilizzò la sua istruzione religiosa per evangelizzare, cristianizzare e catechizzare. La sua opera d’apostolato fu contraddistinta da una forte oppressione di ogni forma di vizio. Il curato vedeva la chiesa vuota di domenica, poiché le persone la prendevano come lavorativa.

Dopo il lavoro si ubriacavano nelle osterie. Le donne, i giovani e gli anziani si ritrovavano invece in piazza per far baldoria. San Giovanni iniziò una vera e propria crociata contro le bestemmie, contro il lavoro festivo, le osterie e i balli, tutti elementi che rappresentavano un ostacolo all’opera di apostolato. Fu intransigente contro le osterie, definite «luogo in cui si vendono le anime, in cui si rovinano le famiglie, in cui si rovina la salute, dove sorgono liti».

La guarigione miracolosa di Leone Roussat

Nel gennaio 1862 Leone Roussat fu colpito da crisi nervose sempre più gravi. Dopo aver raggiunto Lione e aver parlato con i medici, le crisi tuttavia aumentarono in numero ed intensità. Dopo diversi tentativi, anche il primario di Lione disse al padre che era inutile continuare a portarlo da lui.

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L’unica speranza per il giovane era Ars. Il primo maggio di quell’anno il Vescovo di Belley benediva la prima pietra della Chiesa di Ars. I genitori del giovane portarono loro figlio sulla tomba del Santo Curato. Di ritorno in paese a Saint Laurent, i genitori videro il figlio, prima completamente paralizzato, mettersi a correre e giocare. Il giovane era guarito, completamente.

 

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Papa all’Angelus: ci nutriamo di ciò che è essenziale per vivere bene?

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