Il Pensiero di San Filippo Neri per oggi 25 Luglio 2021 – Video

“Buttatevi in Dio … se vorrà qualche cosa da voi, vi farà buoni in tutto” è il pensiero dei santi di oggi. Un insegnamento senza tempo.

Ascoltiamo questo pensiero da uno dei santi più amati anche dai nostri giovani San Filippo Neri. Una vera perla di saggezza.

“Buttatevi in Dio, buttatevi in Dio, e sappiate che se vorrà qualche cosa da voi, vi farà buoni in tutto quello in cui vorrà adoperarvi“.

Pensiero dei Santi: chi è San Filippo Neri?

Filippo Romolo Neri nacque a Firenze il 21 luglio del 1515. Si trasferì, ancora molto giovane, a Roma, e qui, in una città già corrotta e molto pericolosa, iniziò la sua missione di evangelizzazione conquistandosi il suo primo soprannome  «secondo apostolo di Roma».

Nella sua missione creò un gruppo fatto di ragazzi di strada, maschi e femmine senza distinzioni. Li avvicinò alla liturgia e, in tutta allegria, tra canti e gioco nacque quell’Oratorio, che papa Gregorio XIII avrebbe trasformato in una vera congregazione nel 1575.

Uomo colto e dedito alla contemplazione, predicava come resistere alle tentazioni. Amava leggere e cantare e, soprattutto, era molto paziente ed ironico tanto da venir definito il “Giullare di Dio” e il “Santo della Gioia”. Filippo Neri morì a Roma nel 1595 e venne canonizzato da Papa Gregorio XV nel 1622

pensiero San Filippo Neri
San Filippo Neri – photo web source

Santi: Filippo Neri, canonizzato con nome e cognome

Filippo fu l’unico ad essere canonizzato col nome e cognome per intero. Nella sua vita incontrò e si confrontò con tanti uomini santi che avrebbero cambiato la storia della Chiesa. Da Ignazio di Loyola a Francesco di Sales a Carlo Borromeo, che a lui si affidava per molte questioni.

“State buoni, se potete!” e “Fratelli, state allegri, ridete pure, scherzate finché volete, ma non fate peccato!” sono due espressioni che si associano a Filippo Neri e ne connotano il carattere.

Pensiero Santi - San Filippo Neri
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San Filippo Neri: la ferita al cuore

Nel giorno di Pentecoste del 1544, ci fu un fatto che avrebbe cambiato la sua vita per sempre. Filippo si trovava nelle catacombe di San Sebastiano, quando fu inondato di Spirito Santo. Lo straordinario evento gli procurò una dilatazione del cuore e delle costole (cosa riscontrata dai medici dopo la sua morte). Da quel giorno il suo “grande cuore” spesso gli tremava nel petto “riscaldandosi” a tal punto che anche potevano gli altri sentire potevano sentirne il calore.

Da questo cambiamento ebbe inizio la sua missione di andare in giro per l’Urbe a recuperare quei ragazzi di strada con cui sarebbe nato quell’Oratorio di cui sopra. Si adoperò anche dei malati presso gli ospedali di San Giovanni e Santo Spirito, dei poveri nella Confraternita della Carità e dell’oratorio del Divino Amore.

L’Adorazione Eucaristica scaccia via Satana – VIDEO

Non sottovalutiamo la potenza dell’Adorazione al Santissimo Sacramento,  la cui straordinaria efficacia è sconosciuta ai più.

Un sacerdote ci mostra come adorare Gesù nel Santissimo Sacramento sia una delle armi più potenti per scacciare il demonio, sia dalla nostra vita, che da ciò che ci circonda. Ascoltiamolo insieme.

Il tempo della preghiera e dell’Adorazione

Quanto tempo dedichiamo all’Adorazione Eucaristica? Una domanda che, spesso, ci mette in imbarazzo, non perché non siamo capaci di rispondere, ma perché con i ritmi frenetici della nostra vita, non dedichiamo a Cristo il giusto tempo, anzi. Molto spesso non preghiamo e ci dimentichiamo di lui.

Questo non fa altro che allontanarci da lui e permettere, quindi, al demonio, di agire indisturbato nella nostra vita.

Perché pregare il Santissimo Sacramento

Ma cos’è l’Adorazione Eucaristica? È una delle forme più alte di preghiera e, ci sono anche alcune particolari chiese o Santuari che hanno un’esposizione perpetua del Santissimo Sacramento, permettendone quindi, ai fedeli, un’adorazione perpetua.

Padre Serafino: “Satana ha un desiderio profondo di adorazione”

Cosa vuol dire “adorare Gesù”? Padre Serafino Tognetti, membro della Comunità dei Figli di Dio, fondata da don Divo Barsotti, ci spiega l’immenso valore e l’immenso dono che Cristo fa ad ognuno di noi nel Santissimo Sacramento. L’Adorazione scaccia il demonio, lo sapevate? Nel Vangelo di Matteo […] durante le tentazioni nel deserto, il diavolo condusse Gesù su un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo e la loro gloria. Poi disse a Gesù: “Tutte queste cose io ti darò se prostrandoti mi adorerai”. Ma Gesù gli rispose: “Vattene Satana” […] Da questo, noi capiamo che il desiderio più profondo di Satana è di essere adorato” – spiega.

santissimo sacramento
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Il rifiuto di Satana

Perché questo? Secondo i Padri della Chiesa, Satana si rifiutò di adorare Dio nella forma del Verbo incarnato (cioè nella seconda forma della Trinità), perché “la sua di natura (cioè di Satana) sarebbe divenuta, così, inferiore a quella del Verbo incarnato e divenuto uomo, cioè Gesù” – spiega Padre Serafino.

A questo suo rifiuto, Dio lo cacciò via e lo fece precipitare. Ascoltiamo questo passaggio dalle vive parole del sacerdote.

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ROSALIA GIGLIANO

Preghiera di oggi 25 luglio alla Madonna di Porto Sant’Elpidio

La statua misteriosamente prese vita e lasciò strabiliati gli spettatori dell’evento a cui sono legate innumerevoli guarigioni attestate. Era il 25 luglio 1829, e la statua della Madonna venerata nella Chiesa della Corva (a porto Sant’Elpidio, in provincia di Fermo), era riposta con le sue braccia conserte sul petto nella sua urna, come al solito. Quella … Leggi tutto

Le dichiarazioni shock del filosofo contro Medjugorje

Ci vorrebbe il TSO per chi crede più ai miracoli che alla scienza? Ecco la risposta dell’intellettuale italiano, Galimberti. È noto che al filosofo Umberto Galimberti, i temi religiosi e metafisici non siano mai andati molto a genio. Le sue ultime affermazioni, però, appaiono decisamente sopra le righe. Guai ai no vax… Invitato giovedì scorso … Leggi tutto

Oggi 25 luglio preghiamo San Giacomo, apostolo vicino a Gesù

Fratello di Giovanni l’Evangelista, con Pietro e Giovanni,  fu testimone dei momenti più intensi e cruciali del Signore.  Ovvero della sia trasfigurazione ed anche della sua agonia. Fu decapitato da re Erode Agrippa nelle vicinanze della Pasqua. Fu il primo tra gli Apostoli a ricevere la corona del martirio. 25 luglio: Giacomo, fra i primi … Leggi tutto

Il dono speciale del Papa per la prima giornata Mondiale dei Nonni

E’ una festa fortemente voluta dal Santo Padre, per mettere al centro e porre l’attenzione sulle radici di ogni famiglia.

Il 25 luglio, è la prima giornata Mondiale dei nonni e degli anziani. Istituita dalla Chiesa per volere di Papa Francesco e il giorno prima della festa dei nonni di Gesù, i Santi Anna e Gioacchino. Ma c’è uno speciale dono che il Pontefice ha voluto fare

Il messaggio del Papa per gli anziani

Papa Francesco ha più volte, posto l’accento e l’attenzione agli anziani e al mondo della Terza età. “Anche io ne faccio parte” – aveva detto nel corso di una sua udienza.

Gli anziani: le radici di ogni famiglia, ma anche della stessa società, sono coloro che si occupano dei più piccoli, ma sono anche quelli che soffrono di più la lontananza e la solitudine. In questo anno di pandemia, sono stati loro ad esser i più colpiti, donando la loro esistenza, purtroppo fragile e, molte volte, salendo al cielo senza nemmeno la vicinanza dei propri congiunti.

Il dono speciale di Francesco agli anziani e a chi li andrà a trovare: l’indulgenza

Il Pontefice ha deciso che, in occasione di questa giornata così speciale, sarà concessa l’indulgenza plenaria a tutti coloro che parteciperanno alle celebrazioni di questa giornata e a chi andrà a trovare, in presenza o virtualmente, e dedicherà del tempo agli anziani in difficoltà o bisognosi.

L’indulgenza verrà, anche, concessa agli anziani ammalati e a tutti coloro che sono impossibilitati ad uscire di casa per gravi motivi, e che si uniranno spiritualmente alle celebrazioni di questo giorno.

La prima Giornata mondiale dei nonni vicina alla festa dei nonni di Gesù

A loro, Francesco ha deciso di dedicare una giornata, istituendola proprio il giorno prima della Festa liturgica dei Santi Anna e Gioacchino, nonni di Gesù e genitori della Beata Vergine Maria. “Io sono con te tutti i giorni” sono anche le parole che da Vescovo di Roma e da anziano come te vorrei rivolgerti in occasione di questa prima Giornata Mondiale dei Nonni e degli Anziani: tutta la Chiesa ti è vicina, diciamo meglio, ci è vicina: si preoccupa di te, ti vuole bene e non vuole lasciarti solo! – scrive il Pontefice nel suo messaggio per questa giornata.

Il Papa si affianca a tutti i nonni, sente vicina la loro sofferenza, in particolare in questo periodo di pandemia, si identifica come uno di loro: “So bene che questo messaggio ti raggiunge in un tempo difficile: la pandemia è stata una tempesta inaspettata e furiosa, una dura prova che si è abbattuta sulla vita di ciascuno, ma che a noi anziani ha riservato un trattamento speciale, un trattamento più duro. Moltissimi di noi si sono ammalati, e tanti se ne sono andati, o hanno visto spegnersi la vita dei propri sposi o dei propri cari, troppi sono stati costretti alla solitudine per un tempo lunghissimo, isolati” – scrive.

L’incoraggiamento del Papa agli anziani a non mollare

Bergoglio incoraggia gli anziani, dicendo loro che nessuno è mai solo. Ci sono degli angeli che, molto spesso, hanno le fattezze dei nipoti: “[…] Il Signore continua ad inviare angeli a consolare la nostra solitudine e a ripeterci: “Io sono con te tutti i giorni”. Lo dice a te, lo dice a me, a tutti. È questo il senso di questa Giornata che ho voluto si celebrasse per la prima volta proprio in quest’anno, dopo un lungo isolamento e una ripresa della vita sociale ancora lenta: che ogni nonno, ogni anziano, ogni nonna, ogni riceva la visita di un angelo! Alcune volte essi avranno il volto dei nostri nipoti, altre dei familiari, degli amici di sempre”.

Papa Francesco: “Tu non sei solo”

Francesco si rivolge singolarmente agli anziani, dando loro del TU, sentendosi, non solo loro coetaneo, ma loro amico e fratello: “Non importa quanti anni hai, se lavori ancora oppure no, se sei rimasto solo o hai una famiglia, se sei diventato nonna o nonno da giovane o più in là con gli anni, se sei ancora autonomo o se hai bisogno di essere assistito, perché non esiste un’età per andare in pensione dal compito di annunciare il Vangelo, dal compito di trasmettere le tradizioni ai nipoti. C’è bisogno di mettersi in cammino e, soprattutto, di uscire da sé stessi per intraprendere qualcosa di nuovo”.

papa francesco e gli anziani
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Il Papa: “Gli anziani hanno angeli speciali”

Gli anziani sono la memoria della nostra società, ma sono anche coloro che insegnano la preghiera ai più piccoli. Questa frase: “Io sono con te”, sia davvero il segno di speranza per tutti gli anziani, per aiutarli a capire che la solitudine più assoluta non esiste: Dio è sempre accanto ad ognuno di loro, li accompagna e li sorregge.

E Papa Francesco, con il suo affiancarsi “agli anziani come lui”, istituendo questa giornata, ha voluto porre l’accento su di loro…perché senza gli anziani, non esiste la famiglia.

Video: tele dehon

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ROSALIA GIGLIANO

Guarisce miracolosamente grazie all’intervento di San Charbel

È stupefacente la guarigione di una donna grazie alla potente intercessione di San Charbel, tanto che ha gridato di stupore. Grazie all’eremita di Annaya, in Libano, Dafné Gutierrez è tornata miracolosamente a vedere. Il prodigio ha avuto luogo a Phoenix, in Arizona, nel recente 2018. La donna, una ispano-americana di 30 anni, il giorno prima aveva … Leggi tutto

Il Pensiero di Santa Teresa di Lisieux per oggi 24 Luglio 2021 – Video

“Se prendono una cosa di mio uso, non debbo mostrare di rimpiangerla” è il pensiero dei santi di oggi. Un insegnamento senza tempo.

Oggi vi proponiamo una perla tratta da un pensiero tra i tanti scritti da Santa Teresa di Lisieux. Meditiamo le parole di questa piccola grande santa.

“Non basta dare a chiunque mi chieda qualche cosa (Lc. 6 30), bisogna che io vada incontro ai desideri, che mi mostri molto grata ed onorata di rendermi utile; e se prendono una cosa di mio uso, non debbo mostrare di rimpiangerla, ma al contrario mostrarmi felice di esserne liberata“.

Pensiero dei Santi: chi è Santa Teresa di Lisieux

Santa Teresa di Gesù Bambino (Alençon 1873 – Lisieux 1897) è patrona dei missionari e patrona della Francia. Ricevette un’educazione profondamente religiosa dai genitori, questo la condusse a scegliere la vita religiosa. Vestì l’abito delle monache Carmelitane scalze (secondo ordine dei frati carmelitani scalzi) al Carmelo di Lisieux nell’aprile del 1888.

pensiero Santi - S.Teresa di Lisieux
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Pensiero dei Santi: il silenzio e la preghiera nella difficoltà

Pochi giorni dopo aver vestito l’abito delle carmelitane il padre subisce una brutta crisi isterica. Credendosi in un campo di battaglia, crea una situazione pericolosa domata con la forza dalle autorità. Fu dunque internato all’ospedale di Bon Sauveur. Santa Teresa e le sorelle, che hanno sempre venerato il loro padre, furono costrette a sopportare, a causa di quell’episodio, critiche e commenti. Ma Teresa affrontò la difficile situazione con il silenzio, la preghiera e la lettura della Bibbia.

La piccola Via

È proprio dalla lettura della Bibbia che Teresa trovò la via per raggiungere Gesù. «Se qualcuno è piccolo, che venga a me!» (Libro dei Proverbi). Da questa frase capiamo tanto della sua spiritualità. Santa Teresa comprese a fondo che è su questa piccolezza che ci si può affidare per chiedere l’aiuto di Dio.

Spiega infatti la Santa: «Voglio cercare il mezzo di andare in Cielo per una via ben diritta […] sono troppo piccola per salire la dura scala della perfezione […]io non ho affatto bisogno di diventare grande, bisogna anzi che rimanga piccola, che lo diventi sempre di più [per innalzarmi fino al Padre]». Il Martirologio Romano ha considerato la spiritualità della Piccola Via di Santa Teresa il suo specifico insegnamento per giungere alla perfezione cristiana.

Il Miracolo di Santa Teresa a Gallipoli

Il 16 Gennaio del 1910 nel Monastero delle Carmelitane scalze di Gallipoli avvenne un fatto straordinario. Il monastero al tempo aveva dei debiti e rischiava la chiusura. L’allora Priora del monastero, madre Carmela del Sacro Cuore di Gesù (al secolo Ida Piccinno) era allettata a causa di una pleurite. All’alba di quel giorno sentì una strana sensazione, come se qualcuno la toccasse, per svegliarla.

 

Una voce femminile le disse: «Non temete, ciò che faccio è per il vostro bene, non per il vostro male […]. Dio si serve indifferentemente degli esseri del cielo come di quelli della terra: ecco, io vi porto cinquecento lire per sovvenire ai bisogni della vostra comunità».

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Santi: Santa Teresa si presentò come “serva di Dio”

La voce apparteneva a Santa Teresa che nel presentarsi disse di non essere la Santa Madre (Teresa d’Avila), bensì la serva di Dio, Suor Teresa di Lisieux. Inoltre (altro elemento fondamentale per il processo di canonizzazione della Santa) Teresa disse a madre Carmela: «La mia via è sicura, non mi sono sbagliata seguendola»; quella a cui faceva riferimento era la Piccola Via.

Evento epocale nella cattedrale dove fu rinvenuta la miracolosa icona

L’immagine della Madonna di Kazan fu restituita da San Giovanni Paolo II poco prima di morire: ieri la consacrazione della nuova Chiesa. Un momento di altissimo valore ecumenico. Così è stato, nella mattinata di ieri la consacrazione della cattedrale ortodossa della Madonna di Kazan. Grande partecipazione all’evento, nonostante la pandemia La cerimonia è stata presieduta … Leggi tutto

Vangelo di sabato 24 luglio: riflessione di Paolo de La Luce di Maria – Video

Non è per codici che si è buoni, non è per comandamento che io non faccio delle cose gravi, ma perché Dio mi ha toccato il cuore.

Riflessioni di Paolo de La Luce di Maria

Gesù ci sta dando un’altra lezione esistenziale, perché il Vangelo è sempre rivolto al nostro senso dell’essere, dell’esistenza, proprio per farci riflettere sulla nostra vita e sul nostro cammino. Cosa simboleggia la zizzania?

Rappresenta il male nel mondo, che c’è, perché è stato seminato dal maligno. Dio non può però prendere una cosa buona e dargli la stessa sorte delle cose che andranno nel fuoco eterno, alla condanna eterna.

Un cammino che non finisce

Gesù ci dice che al momento della mietitura, della nostra morte, ci troveremo davanti alla domanda e alle risposta più alte innanzi alla quale ci potremo mai trovare. A volte abbiamo paura di parlare della morte, però nella realtà la risposta più grande noi la riceveremo quando chiuderemo i nostri occhi terreni.

Per grazia divina, quegli occhi terreni non finiranno il loro cammino, e la nostra vita, per grazia, si alimenterà di nuovo di qualcosa di straordinario, che noi nemmeno riusciamo ad immaginare. Gesù oggi ci dice di essere vigli, perché vivremo insieme alla zizzania, perché ce l’avremo sempre intorno: nei nostri posti di lavoro, in casa nostra, ovunque.

Davanti a Dio siamo tutti bambini

La zizzania non è altro che il male nella nostra vita. Allora Gesù ci sta dando un consiglio, che è quello innanzitutto di cercare di stare nel bene, nella retta via. Per stare nella retta via Gesù ci ha lasciato i comandamenti che, letti in un’ottica “un po’ antiquata”, sembrano dei comandamenti volti a non farci pensare, mentre invece sono dei saggi consigli di vita.

È un po’ come quello che ci dice di fare un papà che ci vuole bene, un nonno che ci vuole bene, e noi da “bambini” che siamo non capiamo; davanti a Dio infatti siamo tutti come bambini. Non possiamo pretendere di pensare di essere capaci di capire Dio. Possiamo solo avvicinarci a capire e a comprendere quanto ci ama, ma non possiamo capire chi ha creato tutto quello che ci sta attorno. A volte il fatto di volerlo capire ci mette un po’ fuori strada.

Saper guardare a Dio e al bene

A volte ci sono delle persone che mi fanno dei complimenti, che mi attribuiscono delle competenze comunicative, professionali, dei meriti, e io penso che io che sono un poveraccio riesco ad avere tanti consensi e tanta considerazioni dagli altri… Invece Dio, che è colui che ci ha creato, che ha creato l’universo, il mondo, la terra, tutto ciò che ci circonda, spesso non lo consideriamo. Andiamo a considerare il politico, la star di Hollywood, un allenatore di calcio, e non andiamo a considerare Colui che ha creato tutto.

È qui che dobbiamo riflettere e farci una domanda semplice: non è che siamo stati troppo in mezzo alla zizzania e non abbiamo avuto il tempo di guardare al grano che mi ha messo davanti, che mi ha chiesto di essere? Non è che ho fatto un percorso troppo “zizzanioso” dal quale devo cominciare ad uscire per non farmi ritrovare in quel fuoco che nessuno di noi viva?

Gesù infatti ha detto di essere venuto per salvarci e portarci la vita eterna. Il problema è la nostra volontà, il nostro libero arbitrio. Il problema è quello che noi cerchiamo e vogliamo dalla nostra vita e di conseguenza da Dio.

Saper rinnegare il proprio orgoglio e aprire il cuore a Dio

Chiediamo in questo momento che il Signore ci apra il cuore e ci faccia rinnegare quella parte di noi che pensa di essere un po’ “Dio”, di fare le cose sempre giuste, con dei codici etici che ci permettono di fare le cose per bene… Non funziona così.

Non è per codici che si è buoni, è per apertura di cuore. Non è per comandamento che io non faccio delle cose gravi, ma perché Dio mi ha toccato il cuore.

Quando Dio mi ha toccato il cuore, ogni azione positiva è un modo di dire grazie a Gesù, e ogni azione negativa un modo per crocifiggerlo di nuovo. E, siccome io penso di averlo già fatto abbondantemente in un certo percorso e tempo della mia vita, spero che il Signore oggi possa attraverso me e voi, sentire che noi abbiamo creduto, sperato e confidato in lui. Lui stesso ce lo ha detto: “Io sono la via , la verità e la vita”, e noi ci crediamo.

Sia lodato Gesù Cristo.

Redazione

Paolo è il fondatore della Luce di Maria, è un laico, padre di famiglia e sposato in chiesa.
Tutte le sere alle ore 00:00 recita in diretta Facebook e Youtube de La Luce di Maria, il Santo Rosario che accompagna con delle riflessioni spontanee sulla Parola del Vangelo del giorno a venire.

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