Vangelo di martedì 28 settembre: riflessione di Paolo di La Luce di Maria – Video

Gesù ci dice che è importante capire che nonostante ci siamo situazioni avverse ai nostri desideri, non dobbiamo mai augurare il male a nessuno.

Gesù infatti non ci vuole rancorosi, vendicativi, giustizieri. Ci vuole misericordiosi, perché solo attraverso la misericordia si giunge alla verità che libera, che sana e che riedifica i nostri cammini.

Riflessioni di Paolo di La Luce di Maria

Gesù ci sta dicendo una cosa importante: cioè che è importante capire che nonostante ci siamo situazioni avverse ai nostri desideri, non dobbiamo mai augurare il male a nessuno. Infatti quando gli Apostoli dicono di quei samaritani poco accoglienti: “Vuoi che diciamo che scenda un fuoco dal cielo e li consumi?”, Gesù li rimproverò.

L’importanza della misericordia

Gesù non ci vuole rancorosi, vendicativi, giustizieri. Ci vuole misericordiosi, perché solo attraverso la misericordia si giunge alla verità che libera, che sana e che riedifica i nostri cammini. Io credo che tutti siamo consapevoli dei doni che vengono riversati dallo Spirito Santo su di noi.

Oggi chiedo di pregare per il marito di una nostra sorella, Elena, che mi ha chiesto preghiere. Io credo che Gesù è in ascolto, è in mezzo a noi in questo momento, mentre preghiamo. A volte ce ne dimentichiamo, perché ci assillano altri pensieri.

Ci sono cose che facciamo senza renderci conto del perché le viviamo. Oggi mi sono incontrato con un ragazza giovane che tratta di politica, una ragazza discreta e seria, pulita, che però mi ha fatto una confidenza: cioè che ultimamente le sono sfuggite delle bestemmie. Mi ha anche detto che non le voleva dire queste bestemmie.

Saper riconoscere i propri errori

Allora io un attimo sono rimasto turbato, e ho pensato a quanto è furbo il maligno! Le ho chiesto: “Perché le hai dette?”. E lei mi ha risposto che non lo sapeva, che dalle sue parti le usano come un intercalare, anche se se ne vergognava e che non ne avrebbe dette più.

È più difficile aspettarsi una bestemmia da una ragazza, ma lei ha riconosciuto il suo errore: proviamo a pensare all’onestà intellettuale di questa persona, che confida ad un uomo che sta parlando di Dio e dei suoi miracoli, ciò che, inconsapevolmente e ingiustificatamente, aveva fatto.

Vivere la fede considerando il nostro spazio mentale e le nostre capacità di analisi ci portano ad avvicinarci anche ad una comprensione di Dio e della sua volontà. Chiediamo al Signore il dono di saperla comprendere, per vivere meglio la nostra vita, per essere frutto per gli altri e per non essere divisi tra di noi, nonostante abbiamo tutti la stessa identica condizione: tutti andremo davanti al Signore, e tutti ci dovremo raccomandare prima di quel giorno, a cui nessuno può sfuggire.

Sia lodato Gesù Cristo.

Redazione

Paolo è il fondatore della Luce di Maria, è un laico, padre di famiglia e sposato in chiesa.
Tutte le sere alle ore 00:00 recita in diretta Facebook e Youtube de La Luce di Maria, il Santo Rosario che accompagna con delle riflessioni spontanee sulla Parola del Vangelo del giorno a venire.

Una benedizione come non l’abbiamo mai sentita prima, nel luogo dov’è apparsa la Madonna

Una preghiera di benedizione potente, impartita dal Vescovo di un’importante diocesi italiana, in un luogo mariano famoso in tutto il mondo, con richiesta di una particolare protezione.

Un posto speciale, dove Maria Santissima ogni giorno, incontra i suoi figli e tutti coloro, soprattutto gli ammalati, arrivano da lei con mani supplichevoli.

Monsignor Delpini a Lourdes
Monsignor Delpini a Lourdes – photo web source

La forza della benedizione

La recita del Santo Rosario ai piedi di Maria in uno dei luoghi più suggestivi e sacri della storia della Cristianità. Lourdes, la località mariana che dal 1854, accoglie pellegrini e dove la Vergine Maria elargisce grazie fisiche e spirituali, è sempre stata meta di pellegrinaggi, anche di intere Diocesi guidate dai propri pastori.

Una di queste è la Diocesi di Milano che, guidata da Monsignor Mario Delpini, ha recitato il Santo Rosario alla grotta di Massabielle. Alla fine della preghiera, il prelato ha impartito una benedizione speciale, particolare in certi aspetti: “Io vi benedico tribolati, malati nel corpo e nello spirito: siate perseveranti nella speranza e siate benedizione per chi vi incontra. Io vi benedico, medici, infermieri e volontari: voi che vi dedicate al servizio di coloro che sono malati e tribolati. Siate pazienti e siate benedizione per chi vi incontra – invoca l’Arcivescovo.

La benedizione speciale di Monsignor Delpini continua: “Io vi benedico voi che siete lontani: siate il sale della terra e la luce del mondo […] siate benedizione per chi vi incontra”. Una frase che il prelato ripete più volte e che non deve risuonare come una ripetizione, anzi, ma come una sorta di “spinta” a far sempre meglio, a seguire sempre di più Cristo nella via che lui stesso ha tracciato per ciascuno di noi.

Cosa significa benedire?

Una “benedizione nella benedizione” potremmo definirla. Ma cosa vuol dire “benedire”? La benedizione è un’invocazione della grazia e del favore di Dio su qualcuno o qualcosa, è un’invocazione di bene. È una preghiera di protezione perché la grazia di Dio discenda su quella persona per la quale è stata invocata.

È Dio che benedice, anche quando la benedizione è pronunciata da uomini, bisogna tener presente che si tratta pur sempre di benedizione divina. Dio si serve di uomini per elargire la sua benedizione.

E quanti tipi di benedizioni esistono?

Per la religione cattolica esistono tre diversi tipi di benedizioni:

  • Quella Eucaristica, che avviene utilizzando il Corpo di Cristo, custodito nell’ostensorio, e con il quale il sacerdote traccia il segno della croce sui fedeli presenti;
  • quella Urbi et Orbi, impartita dal Sommo Pontefice a Natale e a Pasqua;
  • quella solenne, impartita al termine delle celebrazioni eucaristiche più importanti dell’anno.

Pregare il Rosario: la benedizione più alta

La preghiera, in particolare quella del Santo Rosario, come recita anche la supplica alla Madonna di Pompei, che “ci rannoda a Dio”, che ci tiene più vicini a lui e alla Vergine Madre. Perché seguendo questo insegnamento, possiamo essere davvero “benedizione per chi ci incontra”.

La Madonna a Medjugorje affermò: “Se voi sapeste cosa è la benedizione le chiese sarebbero piene”. La cosa più importante di quando si chiede una benedizione è quella di riceverla pienamente nel nostro cuore, un cuore che sia libero e pronto ad accogliere l’amore e l’abbraccio di Dio.

Perché la benedizione ci fa sentire uniti a lui, come si fossimo una cosa sola con Cristo. E saremo, così, anche “benedizione per chi ci incontra”.

LEGGI ANCHE: Qual è l’effetto della benedizione? Ecco perché è così importante

Preghiera all’Angelo custode per chiedere la sua protezione – 27 settembre

Nel mese a loro dedicato, preghiamo i nostri angeli custodi e riconosciamoli come compagni invisibili ma costanti del nostro cammino. Se ogni mese dell’anno è dedicato ad una particolare devozione, a settembre sono associati proprio i nostri angeli. Riporta il Catechismo della Chiesa Cattolica riguardo a queste purissime creature: “L’esistenza degli esseri spirituali, incorporei, che … Leggi tutto

Il Pensiero di Madre Teresa di Calcutta per oggi 27 Settembre 2021 – Video

Scopriamo il pensiero del santo di oggi, un prezioso insegnamento senza tempo, su cui abbiamo l’occasione di meditare: in cosa consiste la buona novella? 

Le frasi ed il pensiero dei santi sono insegnamenti senza tempo. Piccole riflessioni sempre attuali, un valido sostegno per il nostro cammino, ascoltiamoli.

Oggi vi proponiamo un pensiero tra i tanti scritti che Madre Teresa di Calcutta ci ha lasciato.

“Rimettiti completamente al volere di Dio perché Egli pensi attraverso la tua mente, agisca attraverso le tue mani. La buona novella consiste nel fatto che Dio ama il mondo attraverso di te. Tu, quando diffondi l’amore del Signore, sei la buona novella di Dio“.

Pensiero dei Santi: chi è Santa Madre Teresa di Calcutta?

Si chiamava Agnes Gonxha Bojaxiu (1910-1997, Albania) e prese il nome di Suor Maria Teresa del Bambino Gesù (per devozione a Santa Teresa di Lisieux) quando entrò nella Congregazione delle Suore Missionarie di Nostra Signora di Loreto.

Madre Teresa arrivò a Calcutta, in India, per insegnare storia e geografia nei collegi delle famiglie abbienti, ma il suo spirito di carità verso i più deboli si fece ben presto sentire e, quando la voce di Gesù Cristo le disse: “Voglio Missionarie indiane, Suore della Carità, che siano il mio fuoco d’amore fra i più poveri, gli ammalati, i moribondi, i bambini di strada.

Santi: Madre Teresa con Giovanni Paolo II
Santi: Madre Teresa con Giovanni Paolo II photo web source

Sono i poveri che devi condurre a me. E, le sorelle che offrissero la loro vita come vittime del mio amore, porterebbero a me queste anime”. Iniziò la missione più autentica, quella che avrebbe salvato moltissime vite. Scelse come abito un sari bianco (segno di lutto in India), con un bordo azzurro (il colore della Madonna) e iniziò a cercare i dimenticati di Calcutta, fino dentro le fogne della città, dove abitavano malati, affamati, moribondi.

Madre Teresa di Calcutta: Nobel per la Pace 1979

Il 17 Ottobre del 1979, ricevette il Premio Nobel per la Pace (che accettò solo in nome dei suoi poveri). Davanti ai potenti della terra non mancò di denunciare, con estremo coraggio, quella che è la minaccia più insidiosa del tempo odierno: l’aborto.

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Lei disse: “Sento che oggigiorno il più grande distruttore di pace è l’aborto, perché è una guerra diretta, una diretta uccisione, un diretto omicidio per mano della madre stessa (…). Perché se una madre può uccidere il suo proprio figlio, non c’è più niente che impedisce a me di uccidere te e a te di uccidere me”.

Padre Pio: nuova sorprendente ricostruzione sulle sue stimmate

In merito alle rivelazioni di don Flavio Peloso sulle stimmate di San Pio da Pietrelcina, a distanza di poco meno di un mese, sono arrivate una serie di precisazioni. Padre Gemelli avrebbe mentito o no riguardo ai suoi incontri con il santo cappuccino di Pietrelcina? Nessun intento “medico” Con riferimento all’articolo pubblicato da Avvenire lo … Leggi tutto

La televisione è solo uno strumento al servizio del male?

In particolare, dal Concilio Vaticano II, il magistero non ha mai mancato di indicare le potenzialità di questo mezzo di comunicazione, senza però trascurarne i lati oscuri. Sul sito Amici domenicani, un lettore domanda a padre Angelo se la tv è davvero in mano al demonio.   La TV può fare un “bene immenso” Nella … Leggi tutto

Coraggiosa presa di posizione dei vescovi contro un certo male

Dire no alla mafia equivale a dire sì al Vangelo: i due mondi sono assolutamente incompatibili. Un concetto scontato solo in apparenza. Linee-guida per contrastare la ‘ndrangheta: ecco quanto suggerito alle diocesi e alle parrocchie.   Una sfida ai comandamenti, tre in particolare Il documento è stato redatto dai vescovi della Conferenza Episcopale Calabra, che … Leggi tutto

Il Pensiero del Curato d’Ars per oggi 26 Settembre 2021 – Video

“Le tentazioni più comuni sono l’orgoglio e l’impurità” è il pensiero dei santi di oggi. Un grande insegnamento senza tempo.

Santo Curato d’Ars, tu hai fatto della tua vita un’offerta totale a Dio per il servizio degli uomini. Che lo Spirito Santo, per la tua intercessione, ci conduca a rispondere oggi, senza debolezza, alla nostra vocazione personale.

Oggi vi proponiamo un pensiero di San Giovanni Maria Vianney patrono dei parroci, curato d’Ars. Ascoltiamolo e meditiamolo.

Le tentazioni più comuni sono l’orgoglio e l’impurità; uno dei mezzi migliori per resistere a queste tentazioni è una vita attiva per la gloria di Dio”.

Pensiero dei Santi: chi era San Giovanni Maria Vianney, Curato d’Ars

Conosciuto anche come Curato d’Ars, San Giovanni Maria Vianney nacque l’8 maggio 1786 a Dardilly (Lione). Era figlio di poveri contadini, raggiunse il sacerdozio con non poche difficoltà, tra cui vari problemi nello studio. Vi riuscì anche grazie all’abate Charles Balley, che lo avviò al seminario. Dopo esser divenuto presbitero, seguì Balley, divenendo suo vicario.

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L’aiuto del pastorello

Alla morte di Charles Balley, San Giovanni Maria fu inviato ad Ars en Dombes, un piccolo borgo con meno di trecento abitanti. Il nuovo Curato, lungo la strada che portava ad Ars, ebbe qualche difficoltà a causa della scarsa conoscenza della strada e della fitta nebbia che circondava la zona.

Chiese dunque aiuto a dei giovani pastorelli che in quel momento vigilavano sul gregge. In particolare parlò con uno di loro, Antonio Givre. Il giovane pastorello lo aiutò e San Giovanni Maria gli rispose in questo modo: Tu mi hai indicato la strada per Ars, io ti insegnerò la strada del Paradiso. Questa frase è ancora oggi incisa sul monumento che ricorda questo incontro.

Pensiero dei Santi: il Curato d’Ars contro ogni forma di vizio

San Giovanni Maria utilizzò la sua istruzione religiosa per evangelizzare, cristianizzare e catechizzare. La sua opera d’apostolato fu contraddistinta da una forte oppressione di ogni forma di vizio. Il curato vedeva la chiesa vuota di domenica, poiché le persone la prendevano come lavorativa.

Dopo il lavoro si ubriacavano nelle osterie. Le donne, i giovani e gli anziani si ritrovavano invece in piazza per far baldoria. San Giovanni iniziò una vera e propria crociata contro le bestemmie, contro il lavoro festivo, le osterie e i balli, tutti elementi che rappresentavano un ostacolo all’opera di apostolato. Fu intransigente contro le osterie, definite «luogo in cui si vendono le anime, in cui si rovinano le famiglie, in cui si rovina la salute, dove sorgono liti».

La guarigione miracolosa di Leone Roussat

Nel gennaio 1862 Leone Roussat fu colpito da crisi nervose sempre più gravi. Dopo aver raggiunto Lione e aver parlato con i medici, le crisi tuttavia aumentarono in numero ed intensità. Dopo diversi tentativi, anche il primario di Lione disse al padre che era inutile continuare a portarlo da lui.

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L’unica speranza per il giovane era Ars. Il primo maggio di quell’anno il Vescovo di Belley benediva la prima pietra della Chiesa di Ars. I genitori del giovane portarono loro figlio sulla tomba del Santo Curato. Di ritorno in paese a Saint Laurent, i genitori videro il figlio, prima completamente paralizzato, mettersi a correre e giocare. Il giovane era guarito, completamente.

 

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