Devozione del mese: Marzo è interamente dedicato a San Giuseppe

Il calendario della forma Straordinaria del Rito Romano indica una devozione per ogni mese dell’anno, scelta in base agli eventi che si ricordano in quel periodo specifico. Così, Marzo è dedicato a San Giuseppe, il padre putativo di Gesù Cristo, il papà per eccellenza. Lo ricorda il giorno 19. Lui è lo sposo della Vergine … Leggi tutto

Perché il digiuno porta alla grazia e alla purificazione

“Col digiuno conseguirete e mi darete la gioia”, come vostra Madre, dice la Regina della Pace di Medjugorje. La Vergine Maria è apparsa in molti luoghi della Terra e in tante epoche storiche, sottolineando sempre il fine ultimo della sua venuta: la conversione autentica dei nostri cuori. Da Medjugorje, in particolare, Maria ci avverte che … Leggi tutto

Preghiera della sera 29 Febbraio 2020: “Insegnaci a gioire”

“Insegnaci a gioire“. Questo Sabato con la preghiera della sera chiediamo al Padre questa grazia per intercessione di Maria Vergine. Solo pochi minuti, tanti ne bastano, per ringraziare Dio di tutto quanto è avvenuto nella nostra giornata. Questa sera dedichiamo questo pensiero a Sua Lode. Rivolgiamoci alla clemenza del Padre non solo per ottenere il … Leggi tutto

I domenica di Quaresima: la tentazione di satana si rinnova ogni giorno

Come Valorizzare il Tempo di Quaresima, in modo che ci aiuti a comprendere le “cose” di Dio? Cominciamo a distinguere il Bene dal male! “Il male non è creato da Dio, né è un’altra entità divina pari a Dio, ma è una creazione nostra, cui noi stessi diamo potere”.

Don Massimiliano Scalici, sacerdote diocesano di Palermo, nel suo videocommento (Valorizzare il tempo) di oggi, ci spiega che “il male viene da un uso sbagliato delle cose e della creazione. Pertanto, quando si scambiano le creature per il Creatore, ecco che le cose create diventano idoli, cioè oggetti di culto, trasformandosi in una specie di false divinità a cui l’uomo si prostrae, si prostituisce”.

La I domenica di Quaresima pone l’accento sulle tentazioni che ogni giorno dobbiamo riconoscere e affrontare e su quelle che Cristo stesso affrontò, per ben 40 giorni, nel deserto.

Iniziamo, dunque, questa Quaresima con la consapevolezza che dobbiamo imparare a riconoscere, anche tra le cose del mondo, ciò che non appartiene a Dio, per arrivare a ripulirci da ogni “idolatria” che -forse ancora inconsapevolmente- portiamo avanti. Non lasciamoci illudere dal demonio tentatore che ci propone prosperità, ma ci regala soilo perdizione.

Valorizzare il Tempo

Don Massimiliano Scalici è anche co-autore del libro “Dio ti perdono. La misericordia capovolta”. Il testo è un diario a quattro mani che esplora il dialogo tra una donna che vive un profondo dolore e la sua guida spirituale, vivamente consigliato come giuda per le nostre riflessioni di Quaresima.

Tutti i videocommenti di don Massimiliano Scalici sono su YouTube. Potete trovarli digitando il suo nome o il nome della rubrica: Valorizzare il Tempo.

Leggi anche – Valorizzare il tempo: come Dio si immerge nell’uomo 

Antonella Sanicanti

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Quaresima: i “40 giorni per la vita” convincono anche Trump

Un’iniziativa che si è diffusa in tanti Paesi del mondo e inizia ogni anno in concomitanza della Quaresima. E’ appoggiata dal presidente Donald Trump, che il 26 febbraio scorso, Mercoledì delle Ceneri, ha inviato al proprio Paese e al mondo intero un messaggio davvero ispirato. Non era mai successo prima nella storia. Ed è facile immaginare che abbia giocato un … Leggi tutto

Medjugorje: la Madonna ci prepara alla Quaresima

Durante la Quaresima, la preghiera deve diventare ancora più intensa e la Madonna ogni anno invita con vigore i fedeli a seguire i suoi consigli. Nel 2015 la Madonna ha sottolineato come la preghiera e la lettura della bibbia in tempo di Quaresima non sia facoltativo, ma un dovere a cui adempiere. E’ tempo di … Leggi tutto

San Francesco: Persecuzione sorella della Povertà, la riflessione di oggi 29 febbraio

“Persecuzione sorella della Povertà” è la riflessione quotidiana tratta dall’opera scritta di San Francesco d’Assisi inclusa nelle Fonti Francescane. Le Fonti Francescane sono l’importantissima raccolta edita per la prima volta nel 1977. L’eredità spirituale di San Francesco d’Assisi è affidata ai numerosi scritti che lo vedono protagonista. Tra questi, sono da annoverare sicuramente le biografie … Leggi tutto

Maria parlava in questo modo di Dio e della sua potenza

“Abbandoni totali come un “amen” o di riverberi biblici”, così Maria si è mostrata agli uomini di ogni tempo, ricorda don Tonino Bello. Era un Vescovo pugliese, ma ha sempre preferito farsi chiamare don Tonino (1935-1993, Alessano). Nella sua vita ha ricevuto molte cariche importanti, ma ha costantemente dato più attenzione agli ultimi della società. … Leggi tutto

Andrò a vederla un dì: la storia di uno dei più bei canti a Maria

Ripercorriamo la storia del canto devozionale dedicato alla Vergine Madre, grazie allo studio condotto daL Prof. Pier Luigi Guiducci.

“Andrò a vederla un dì”: questo canto di devozione verso la Vergine Madre risuona nelle nostre corde come un elemento radicato e impermeabile. Seppur, nell’immaginario devozionale, questo “canto-preghiera” sia stato ancorato alla tradizione, possiamo collocarlo nella Francia di fine Ottocento. Il canto fu prodotto da Pietro Janin, come ringraziamento alla Vergine, che lo guarì. L’autore non era nuovo alla scrittura devozionale, soprattutto nei confronti di Maria, alla quale dedicò, già prima del canto (la cui trascrizione francese è J’irais la voir, un jour) due poemi e alcuni canti.

“Andrò a vederla un dì”: l’autore della preghiera

La ricerca ha dunque condotto a Pietro Janin, nato il 30 novembre del 1824 a Montluel (Francia). L’autore (ordinato Sacerdote 1851) fu colpito da una grave malattia, dalla quale riuscì a guarire grazie all’ausilio della Vergine di La Salette, più volte apparsagli. «La guarigione diventa segno di un’attenzione particolare della Madre di Dio. Rappresenta un Suo dono. La devozione a Nostra Signora della Salette diventerà così un qualcosa di vitale che segnerà in modo indelebile tutta la sua esistenza» (P.L. Guiducci).

Un “trovatore mariano”

Padre Janin si spense nel 1899. Fino all’ultimo dei suoi giorni intonò canti devozionali verso Maria Vergine (egli stesso si definiva un “trovatore mariano”, in un linguaggio che richiama la poesia tardo-medievale francese) a dimostrazione di quanto, non solo nell’impegno quotidiano, ma anche nella poesia e nel canto, si manifesti l’amore e l’abbraccio della vita in Cristo.

Un canto di ringraziamento e di contemplazione

È un canto, quello scritto da Janin, di ringraziamento per la forte presenza mariana nella sua vita, una presenza che dona conforto e speranza. Ma, allo stesso tempo, è un canto che “guarda” al Cielo (si pensi al suo ritornello, dove la parola Ciel risuona senza sosta). Cosa ci indica tutto ciò? In primo luogo la prospettiva verso cui questa preghiera si proietta, ovvero la Casa del Padre, il Cielo. Questa prospettiva esprime «una contemplazione del Cielo, cioè del Paradiso, che è la casa di Dio» (Ibid).

In conclusione

È in quest’ottica, conclude lo storico, che bisogna leggere (e intonare) questo bellissimo canto-preghiera: quella di Padre Janin non è una lezione di mariologia, ma è espressione di un moto dell’animo che si rivolge a Dio, con l’ausilio della Madre Celeste.

Per approfondire: clicca qui

Fabio Amicosante

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La Madonna ci insegna come essere grati a Dio

“Rallegratevi in Dio creatore, perché vi ha creati in maniera così meravigliosa”, dice la Regina della Pace di Medjugorje. La Vergine Maria è apparsa in molti luoghi della Terra e in tante epoche storiche, sottolineando sempre il fine ultimo della sua venuta: la conversione autentica dei nostri cuori. Da Medjugorje, in particolare, Maria ci avverte … Leggi tutto

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