Oggi 22 aprile, Sant’Agapito I Papa | Difende la sua Chiesa davanti a tutti

E’ stato uno dei Papi che si è adoperato perchè fosse il clero della città di Roma ad eleggerlo e che la dignità della Chiesa fosse, in ogni luogo, sempre rispettata, anche dagli stessi invasori barbari. E’ mandato in missione a Costantinopoli presso l’imperatore Giustiniano.

Difende tutti i Vescovi da lui nominati, anche davanti all’imperatore stesso. Il suo Pontificato dura poco più di 11 mesi.

papa agapito (1)

22 aprile: Agapito, il Papa eletto dal clero

In questo ventiduesimo giorno del mese di aprile, la chiesa venera Sant’Agapito I Papa. Agapito è figlio di un certo Gordiano, un presbitero romano che è stato ucciso durante i disordini occorsi ai giorni di papa Simmaco nel settembre 502 e che, secondo alcuni genealogisti, è figlio di papa Felice III.

Il suo primo atto ufficiale è quello di bruciare, di fronte al clero riunito in assemblea, l’anatema che papa Bonifacio II ha scagliato contro il suo rivale Dioscuro e che ha ordinato fosse conservato negli archivi della Chiesa di Roma: questo conferma che Agapito appartiene alla fazione della chiesa romana più vicina a Costantinopoli.

Conferma, inoltre, i decreti del Concilio tenutosi a Cartagine dopo la conquista dell’Africa da parte di Belisario, nel 534: secondo questi decreti, i convertiti dall’arianesimo sono stati dichiarati non idonei ad accedere agli ordini sacri e quelli già ordinati sono ammessi alla sola comunione laica.

Il suo viaggio a Costantinopoli

Nel frattempo, Belisario, dopo la facile conquista della Sicilia, sta preparandosi ad invadere l’Italia. Il re gotico Teodato, come ultima risorsa, supplica l’anziano pontefice di recarsi a Costantinopoli e di usare la sua personale influenza sull’imperatore Giustiniano. Per coprire i costi dell’ambasciata, Agapito è costretto ad impegnare gli arredi sacri della Chiesa di Roma.

Parte in pieno inverno accompagnato da cinque vescovi e da un imponente seguito. Nel febbraio del 536 giunge nella capitale d’Oriente, dove è ricevuto con tutti gli onori che si convenivano al capo della Chiesa cattolica e ortodossa (i due termini erano usati per indicare la chiesa indivisa).

Come egli ha previsto, lo scopo apparente della sua visita è destinato al fallimento. Giustiniano non può essere smosso dalla sua volontà di ristabilire i diritti dell’Impero in Italia. Tuttavia, dal punto di vista ecclesiastico, la visita del Papa a Costantinopoli sfocia in un braccio di ferro contro lo stesso Giustiniano. Così, dovette essere accantonato il progetto di realizzare a Roma la prima università cristiana del mondo latino, un luogo di studio e ricerca dei saperi sacri e profani che avrebbe dovuto ricalcare il modello della Scuola di Alessandria e della Scuola di Nisibi.

Lo scontro con Giustiniano

In quel periodo, siede sulla cattedra di Costantinopoli il patriarca Antimo, che ha abbandonato la sede di Trebisonda per unirsi ai monofisti che, con l’aiuto dell’imperatrice Teodora, stavano cercando di modificare le formule ecumeniche del Concilio di Calcedonia.

Non appena il Papa giunge nella capitale, un personaggio di spicco del clero locale accusa il patriarca di essere un intruso ed un eretico. Agapito gli ordina, allora, di predisporre una confessione di fede scritta e di ritornare alla sede che ha abbandonato; al suo rifiuto, troncò tutti i rapporti con lui.

Questa situazione contraria l’imperatore che, ingannato dalla moglie Teodora sull’ortodossia del suo protetto, arriva fino a minacciare di bandire il Papa. Agapito risponde con spirito: “Con impazienza ero venuto ad ammirare il cristianissimo imperatore Giustiniano. Al suo posto trovo un Diocleziano le cui minacce, tuttavia, non mi terrorizzano”.

Il Papa fa ravvedere l’imperatore

Questo intrepido parlare fa riflettere Giustiniano che, infine, si convince che la fede di Antimo è quantomeno sospetta. Pertanto, non solleva alcuna obiezione quando il Papa, esercitando i suoi pieni poteri, depone e sospende il patriarca. L’imperatore accorda al pontefice il privilegio di ordinare personalmente, per la prima volta nella storia della Chiesa, il nuovo patriarca di Costantinopoli, Menna.

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Preghiera a Sant’Agapito

O voi tutti che regnate con Dio nel cielo, dai seggi gloriosi della vostra beatitudine,

volgete uno sguardo pietoso sopra di noi, esuli dalla celeste patria.

Voi raccoglieste l’ampia messe delle buone opere,

che andaste seminando con lagrime in questa terra di esilio.

Dio è adesso il premio delle vostre fatiche e l’oggetto dei vostri gaudii.

O beati del cielo, ottenete a noi di camminare dietro i vostri esempi

e di ricopiare in noi stessi le vostre virtù, affinchè, imitando voi in terra,

diventiamo con voi partecipi della gloria in cielo. Così sia.

Pater, Ave, Gloria

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