La fede in Dio può dividere? E’ lecito obbligare a credere?

La Fede in Dio è un dono prezioso, che va custodito e alimentato, ma non imposto 

Questo proprio non deve, e non doveva, accadere. A rispondere, in merito alla questione, è il direttore di Famiglia Cristiana, don Antonio Rizzolo.
In una famiglia italiana, si è creata una divisione, tra uno dei figli e il resto dei componenti, a causa del rifiuto, di alcuni di loro, di recarsi a Medjugorje.
Prima che qualche ben pensante salti a conclusioni sbagliate e dia responsabilità a chi non fa altro che seminare amore e pace, specifichiamo che certi atteggiamenti non sono né mariani, né cristiani. Nella nostra religione, infatti, nessuno obbliga nessuno a credere in Dio, figurarsi, poi, a decidere di andare in pellegrinaggio in qualche luogo Santo, tra l’altro situato all’estero.

Lo spirito del cristiano, e di chi sceglie di intraprendere il cammino della fede, è molto più semplice e lineare, di quanto si possa intravedere in questa diatriba.
Chi ha la grazia di conoscere Dio, ne parli agli altri, pregando, perché anche essi abbiano la stessa grazia.
Se il percorso non è questo, allora forse bisogna interrogarsi sulle altre forze in campo nella questione e mai smettere di pregare, perché si arrivi a comprendere il da farsi.
Ecco com’è andata la vicenda. Un fratello scrive alla sorella, rimasta a casa: “Tu hai detto che per colpa mia non possiamo essere una famiglia unita. Quante volte io e mia moglie vi abbiamo invitato a Medjugorje, in ritiro. Tu hai scelto di non dire “sì”. Gesù non è venuto per unire, ma per dividere, tra chi lo vuole seguire e chi no. Vi vorrò sempre bene, ma non mi fido di voi e non potrò mai aprirvi la porta di casa mia.”.
Pur cercando di capire la posizione dell’uomo, che forse si è sentito additato e diverso, nella sua stessa famiglia, ribadiamo che non è certo quello il modo per dimostrare che Dio possa essere il Signore della sua esistenza.

In quanto al versetto del Vangelo, che invita ad allontanare chi non crede, don Rizzolo ne spiega benissimo il significato (rispondendo alla madre del giovane), qualora non fosse chiaro a tutti:
“Carissima, ti sono vicina in questa difficile situazione e prego perché le cose si possano sistemare. Basandomi solo sulle tue parole, posso dedurre una sorta di estremismo religioso, da parte di tuo figlio, che non corrisponde né al messaggio di Medjugorje, né al Vangelo.
La frase di Gesù, “Sono venuto a portare la divisione.” (Luca 12,51), significa che scegliere il Vangelo è impegnativo, viene al primo posto. Ma scegliere il Vangelo significa amare tutti, essere misericordiosi, perdonare, cercare la giustizia e la pace.
Mi auguro che per la tua famiglia tutto si rassereni al più presto. E tu non smettere di pregare e di voler bene a tuo figlio e al tuo nipotino.”.
Esattamente, pregare è l’unica cosa da fare in certi casi, con la certezza che il Signore appianerà ogni cosa e la nostra Madre Santa conforterà chi è nel dolore.

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