Commento al Vangelo di oggi 9 Giugno, Padre Guy: siate il nuovo cenacolo

“Siate il nuovo cenacolo accogliete lo Spirito Santo”. Come meditare il Vangelo di oggi?

Ci risponde il nostro Padre Guy nel commento alle letture ed al Vangelo di oggi.

Padre Guy medita il Vangelo

La meditazione del Vangelo di questa domenica di Pentecoste del nostro Padre Guy. Un momento per comprendere meglio il significato contenuto nella Parola di oggi.

Commento al Vangelo secondo Giovanni 14,15-16.23b-26

L.d.M. – Oggi celebriamo la festa della Pentecoste, ossia, la discesa dello Spirito Santo sui discepoli. Padre Guy, cos’altro ricordiamo con questa festa, e qual’è il suo significato?

P. Guy – Carissimi fratelli e sorelle, pace e bene. Con questa importante festa ricordiamo non solo la nascita della Chiesa, ma anche il compimento della promessa fatta da Gesù ai suoi discepoli: “Non allontanatevi da Gerusalemme, ma aspettate il dono che il Padre ha promesso e del quale io vi ho parlato.” La parola greca “Pentecoste” significa che la festa celebrata in quel giorno ha luogo cinquanta giorni dopo la Pasqua. L’oggetto di questa festa ha subito evoluzioni: dapprima festa agricola, in seguito commemorazione del fatto storico dell’alleanza, per diventare infine la festa del dono dello Spirito, inaugurando sulla terra la nuova alleanza.

L.d.M. – Su cosa siamo chiamato a  riflettere oggi?

Vangelo Pentecoste: Il Padre manderà lo Spirito Santo

P. Guy – Il tema della nostra meditazione sarà il seguente: “ il Padre manderà lo Spirito Santo.”

L.d.M. – Perché?

P. Guy – Durante la sua vita pubblica, Gesù aveva promesso ai suoi discepoli di non lasciarli da soli (Mt 28, 20), perché li aveva mandati come gli agnelli in mezzo ai lupi (Mt 10, 16). Peraltro, aveva molte cose da dirgli, ma senza lo Spirito Santo, non potevano portarne il peso (Gv, 16, 12-15). In più, i discepoli erano tristi del fatto che il loro Maestro se ne andava dal Padre suo.

La promessa di Gesù suppone dunque una presenza viva, efficace, perenne che sostenga i discepoli, diciamo, la comunità dei credenti nelle tempeste future e sia garanzia di fedeltà alla parola. Perciò Gesù chiama lo Spirito Santo il Paraclito cioè il consolatore.

Spirito Santo

L.d.M. – Nella lettura tratta dagli Atti degli Apostoli si parla di queste fuoco che scende sui discepoli cosa brucia questa fiamma?

Apparvero loro lingue come di fuoco

P. Guy – Nella prima lettura, Luca ci racconta che mentre i discepoli erano tutti insieme, simbolo di unità della Chiesa, “venne all’improvviso dal cielo un fragore, quasi un vento che si abbatte impetuoso, e riempì tutta la casa, dove stavano. Apparvero loro lingue come di fuoco, che si dividevano, e si posarono su ciascuno di loro, e tutti furono colmati di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, nel modo in cui lo Spirito dava loro il potere di esprimersi.” Questo fuoco viene per bruciare la paura, la tristezza, l’ansia, sentimenti di incapacità ad esercitare la missione, ecc.

L.d.M. – Quando riceviamo anche noi questo fuoco?

P. Guy – Carissimi, nel giorno del nostro battesimo, abbiamo ricevuto lo stesso Spirito Santo che era sceso sui discepoli nel Cenacolo. Oggi noi lo riceviamo nel nostro cuore perché siamo il nuovo Cenacolo, siamo il tempio dello Spirito Santo (1 Co 6,19). Non lo abbiamo ricevuto per rimanere nella paura ci dice san Paolo nella seconda lettura, “E voi non avete ricevuto uno spirito da schiavi per ricadere nella paura, ma avete ricevuto lo Spirito che rende figli adottivi, per mezzo del quale gridiamo: «Abbà! Padre!»” (Rom 8,14-18). Dio infatti non ci ha dato uno Spirito di timidezza, ma di forza, di amore e di saggezza” (2Tim 1,7). Un bambino quando sta in difficoltà chiama suo padre, anzi grida per farsi sentire. Cosi anche noi, essendo figli nel Figlio, ogni giorno, alziamo il nostro grido per chiedere l’aiuto a Dio nostro Padre.

L.d.M. – In ogni occasione?

P. Guy – Si. Quante tribolazioni, angosce, difficoltà, tempeste viviamo e attraversiamo nella nostra vita quotidiana? Da soli non possiamo vincere. E per questo motivo gridiamo al Signore: “Io ho gridato al Signore, dal fondo della mia angoscia, ed egli mi ha risposto; dalla profondità del soggiorno dei morti ho gridato e tu hai udito la mia voce”. (Giona 2,3). Carissimi, lo Spirito Santo è sceso oggi, giorno della Pentecoste, come fuoco per bruciare le paure, le esitazioni, l’egoismo, la pigrizia, l’orgoglio, la superbia che sono dentro di noi; egli viene a plasmarci, trasformarci per fare di noi nuove creature e testimoni dell’unica verità che è Cristo, morto e risorto fonte della nostra Salvezza.

spirito santo

Vangelo Pentecoste: Lo Spirito purifica le nostre labbra

L.d.M. – Come può operare lo Spirito se lo lasciamo agire in noi?

P. Guy – Lo Spirito Santo purifica la nostra bocca per farne uscire le buone parole di consolazione “nessuna parola cattiva esca più dalla vostra bocca; ma piuttosto, parole buone che possano servire per la necessaria edificazione, giovando a quelli che ascoltano. E non vogliate rattristare lo Spirito Santo di Dio, col quale foste segnati per il giorno della redenzione”. (Ef 4, 29-30); Perché continuare a dire le bugie e le parolacce? Il medesimo Spirito ci invita a parlare le nuove lingue: amore non odio, pace non guerra, giustizia non ingiustizia, perdono non orgoglio, condivisione non egoismo, ecc.

L.d.M. – Quanto è importante questo dono che Gesù ci lascia

P. Guy – Carissimi fratelli e sorelle, il dono dello Spirito Santo è il segreto di ogni nostro cammino di discepoli. Gesù, nel Vangelo, ci insegna che il Padre manderà lo Spirito Santo per insegnarci e farci ricordare tutto questo: “Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto”.

Preghiamo insieme a Padre Guy

Signore risorto, effondi con abbondanza il tuo Spirito dentro i nostri cuori, perché con la sua energia e il suo profumo possiamo abitare gli spazi della nostra vita consueta con una rinnovata passione d’amore, senza più fuggire, ma abitando ogni angolo di mondo…, prima fra tutti il nostro cuore, che è ormai la tua dimonra. Alleluia!( (Lezionario quotidiano 2)

Se vuoi leggere il vangelo di oggi – Vangelo secondo Giovanni 14,15-16.23b-26

Padre Guy medita il Vangelo di oggi

Chi è Padre Guy

Per i fratelli e le sorelle che seguono la Luce di Maria, anche negli incontri periodici di preghiera, Padre Guy non ha bisogno di presentazioni. Più volte ci ha infatti accompagnato sia nei pellegrinaggi (Medjugorje, Collevalenza, Montecassino, San Vittorino) che nelle celebrazioni donandoci sempre momenti di profonda riflessione con le sue omelie e le sue catechesi.

Padre Guy-Léandre NAKAVOUA LONDHET  viene consacrato sacerdote il 17.07.2005 in Congo a Brazzaville. Ha iniziato i suoi primi passi come sacerdote proprio nella parrocchia di cui ora è parroco, Santa Brigida di Svezia a Roma nella borgata di Palmarola. Era il 13.09.2005 e non sapeva neanche una parola di Italiano.

Perché è in Italia

Padre Guy si trovò improvvisamente proiettato in una realtà completamente nuova: “Nella nostra Congregazione abbiamo la possibilità di scegliere tre paesi dove vogliamo esercitare il ministero sacerdotale ed essere missionari. Avevo scelto: Gabon, Messico e l’Isola della Riunione sull’Oceano Indiano. Il Consiglio Generale, che ha il diritto di mandarci dove trova più necessità. Mi propose dunque (ce lo dice con un meraviglioso sorriso) di venire in Italia a Roma.

“Che c’è da fare a Roma con tutte le chiese, che riempiono il suo territorio, esisterebbe ancora uno spazio per la missione? Sinceramente non volevo venire in Italia, non me la sentivo, ma un confratello mi aveva detto: Vai e vedrai!. Per l’obbedienza dissi di sì e decisi di venire.

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