Preghiera a Maria, 29 aprile. Compie gesto orribile e iniziano a sgorgare fiumi di sangue

Una banale sconfitta al gioco scatena in un uomo il più vile dei sacrileghi, ma quello che accadrà dopo è a dir poco straordinario.

Giovanni è il protagonista di questa storia da brividi. Uomo noto per la sua impulsività, ma nessuno avrebbe immaginato che si sarebbe scagliato con tale brutalità addirittura contro la Madonna.

Madonna del Sangue di Re
Preghiera a Maria, 29 aprile. Preghiera a Maria, 29 aprile. Madonna del sangue di Re (Photo web source)

Un gesto empio e scellerato per futili motivi si trasforma in occasione per manifestare la potenza della Vergine Maria e dar vita a una bellissima devozione.

Uno pomeriggio davanti alla Chiesa parrocchiale due cugini piemontesi si sfidano al gioco della “piodella”.  Giovanni Zucono detto Zuccone e Comolo iniziano la sfida circondati da amici che fanno il tifo per l’uno o per l’altro. Sono davanti la Chiesa parrocchiale. Il gioco è semplice. Si prende un cilindro detto “mago”, una specie di bicchiere, si ripone a testa in giù e si colloca sopra una moneta. Gli sfidanti si portano a distanza e ciascuno lancia una piodella, cioè una pietra piatta, verso il cilindro, per colpirlo. Vince chi si avvicina di più e riceve in premio le monete dell’avversario.

Giovanni è già noto in paese per la sua scarsa capacità di controllare la rabbia. Perde la sfida e anche il controllo. Impugna la sua piodella e la scaglia con una ferocia sconvolgente contro l’effige della Madonna che sovrasta la facciata della Chiesa. è un’immagine moto tenera, raffigura Maria che allatta il Bimbo Gesù seduto sulle gambe della madre e delicatamente sorretto dalla sua mano sinistra. Un ampio velo scuro le copre il capo e scende delicatamente sulle spalle fino ad avvolgerle tutto il busto. Un’aureola dorata sovrasta il capo e un mazzo di rose riempie la mano destra.

Il gesto sacrilego che sconvolge il popolo

La pietra lanciata da Giovanni colpisce al centro la fronte della Vergine e provoca una frattura nell’affresco a forma di croce. Comolo rimprovera il cugino poi scappa e con lui anche gli amici e lo stesso Zuccone. Quella notte due uomini passano davanti la Chiesa, sono Giovanni di Minola e Antonio Ardizio di Craveggia, si accorgono che dal portico della Chiesa si emana una luce sfolgorante. Non capiscono da dove venga, si spaventano e scappano via.

Santuario della Madonna del Sangue di Re
Santuario della Madonna del Sangue di Re (Photo web source)

La mattina seguente il sacrista Stefano di Gisla si reca ad aprire al Chiesa. incrocia una donna vestita di bianco inginocchiata davanti l’immagine della Madonna, passa oltre ed entra in chiesa. Suona l’Ave Maria poi esce sul portico e non trova più la donna. Di lì a qualche minuto un anziano signore arriva per entrare in Chiesa, lui nota cosa è accaduto al dipinto. Il suo nome è Bartolomeo, ogni mattina prima di entrare in Chiesa si ferma davanti il dipinto, lo tocca e si fa il segno della Croce. Questa mattina nel portare la mano alla bocca per compiere il gesto di devozione, resta sconvolto, la sua mano è sporca di sangue. Alza gli occhi e vede che dalla ferita sgorga un rigolo di sangue, che sporca il volto della Madonna, del bambino e il resto del dipinto.

Il sanguinamento continua per giorni

Alla vista del sangue l’anziano sconvolto, urla invocando misericordia, corre a chiamare il parroco che constata il sanguinamento. Accorre tanta folla, ma il sangue non si ferma continua a sgorgare e lo farà per ben altri venti giorni. Nello sgorgare tocca anche il suolo, al punto che delle persone decidono di raccoglierlo con dei manutergi, i quali a loro volta sono raccolti dal parroco in una tovaglia dell’altare. È il 18 maggio quando il sangue si ferma, ma non la devozione del popolo che è nata. Decidono di proteggere l’immagine portandola all’interno della Chiesa, che poi col tempo è stata adattata alla nuova devozione che attira migliaia di persone.

Il fenomeno è interpretato come presagio di imminenti sciagure che in effetti si verificano nel Ducato di Milano. Si inizia col tradimento dei mercenari svizzeri, nel 1500, ai danni di Ludovico il Moro fino alla sconfitta del re Francesco I di Francia per mano dell’esercito di Carlo V a Pavia nel 1525. Ma la prospettiva è di speranza, leggono il sanguinamento del dipinto come segno della vicinanza della Madonna alla sofferenza del popolo e monito alla penitenza per implorare salvezza.

Preghiera alla Madonna del Sangue di Re

O Vergine Santa che a Re ti sei fatta presenza Viva bagnando la nostra terra con il tuo sangue, benedici le nostre famiglie, i nostri bambini, i nostri anziani. Dona a tutti la luce della fede nel cammino verso la Patria dove tu ci attendi, o dolce Madre nostra Maria. Amen.

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