Facebook censura la foto di Gesù Bambino: ma come è possibile?

Se qualcuno pensa che sia impossibile anche solo pensare che una foto di Gesù Bambino possa essere ritenuto un “contenuto violento”, dovrà ricredersi. 

censura-Facebook
Una delle due foto censurate dal famoso social – photo web source

Lo stesso per due sacerdoti in tonaca: ci si chiede a chi possa mai dare fastidio vederli in un’immagine. Se lo sono chiesti anche alcuni utenti su facebook, che hanno visto rimuovere questo tipo di fotografie perché ritenute potenzialmente offensive. Stando a quanto infatti affermato dalla stessa censura di facebook, la foto di due sacerdoti in tonaca davanti a una cattedrale con una frase ad effetto è stata ritenuta offensiva per qualcuno.

L’evento scandaloso che fa riflettere molti

“Alcune persone potrebbero essere sensibili” alla foto, è stato il verdetto del sociale, che per questo ha deciso di classificarla come “contenuto riservato”. L’affermazione sovrapposta alla fotografia era una citazione di Papa San Pio X in spagnolo, che afferma: “Il sacerdote deve ordinare le sue azioni, i movimenti e gli abiti in armonia con la sublimità della sua vocazione. Lui che sull’altare smette quasi di essere mortale… e anche quando scende dall’altare. Ovunque sia, ovunque vada, non smette mai di essere sacerdote”.

Il profilo che ha condiviso la foto era quello di padre Sérgio Muniz, di Rio de Janeiro, che di fronte all’accaduto è rimasto a dir poco interdetto. Così ha commentato: “COPRONO COME ‘SENSIBILE’ la foto di due preti in tonaca. Sì, perché per il DIAVOLO tutto ciò che ricorda Gesù Cristo e la sua Santa Chiesa è molto ‘sensibile’, ovviamente”. Insomma, l’analisi del sacerdote è ben chiara, e interpreta al meglio quello che, purtroppo, molti hanno pensato di fronte all’accaduto.

La rabbia del sacerdote e il pensiero che tocca un nervo scoperto

“Questa foto può dare fastidio ai nemici della Croce: i posseduti, gli immorali, gli immondi, i rinnegati, i maligni, i bugiardi, gli avversari del bene”, ha spiegato duramente il sacerdote. Infatti è proprio questo che ci si chiede: che tipo di luogo, di rete sociale, è quello in cui due sacerdoti in tonaca possano offendere qualcuno? Varrebbe a dire, è a questo che porta la società “libera” e dei diritti per tutti, tollerante, inclusiva, aperta? All’ateismo imposto, alla persecuzione verso i credenti, alla censura delle immagini che ritraggono due sacerdoti?

Purtroppo, non è l’unica vicenda di questo tipo, perché ce ne sono state altre, in passato, ben più gravi. Come riporta il sito Aleteia, già nel 2018 era accaduto un altro fatto di una gravità assoluta. La stessa rete sociale aveva infatti posta la sua censura sopra un’immagine che mostrava Babbo Natale inginocchiato davanti al Bambino Gesù. “Questa foto può mostrare contenuto violento o esplicito”, era la motivazione, assurda, fornita da facebook.

Un errore dell’algoritmo o testimonianza di una lotta alla cristianità?

Che sia stato un “errore” dell’algoritmo, possiamo anche crederci. Tuttavia, diceva un Pontefice a sua volta spesso citato da un famoso politico, pensare male si fa peccato ma a volte ci si indovina. L’algoritmo dovrebbe basarsi su criteri oggettivi, per quanto tecnicamente sconosciuti all’esterno dell’azienda. Insomma, come può ritenersi oggettivamente violento un Bambino e Babbo Natale inginocchiato in preghiera di fronte a lui?

Senza contare che la stessa leggenda di Babbo Natale proviene proprio dalla tradizione cristiana e dalla memoria di un vescovo, San Nicola, santo molto popolare ed eroe cristiano della carità, che ha dato vita all’icona pop e simbolo commerciale di quell’anziano signore vestito di rosso che a Natale porta i doni a tutti i bambini buoni.

LEGGI ANCHE: Le istituzioni censurano chi non la pensa come loro, è una vergogna!

Quale criterio oggettivo avrebbe usato il social per censurare Gesù?

Ecco, la domanda sarebbe su che tipo di criterio oggettivo ha adottato facebook per includere il Bambino Gesù o due sacerdoti in tonaca tra i contenuti violenti o potenzialmente offensivi. Per chi, o per cosa? Forse per chi intende cancellare la cristianità dalla faccia della terra, si potrebbe immaginare. Non sarebbe quindi violenza, quella che punta ad eliminare ogni contenuto che rimandi a una fede, a un credo, all’amore verso un Dio che si è fatto uomo per salvare l’umanità da ogni sua miseria?

LEGGI ANCHE: Scandalo a Fiumicino: libri “porno” ai bambini nelle scuole

Insieme all’immagine tristemente censurata, c’era anche una bella preghiera a fianco dI Babbo Natale, che riconosceva la verità ultima del Natale, che non è cioè la festa del commercio e dei regali ma la commemorazione della nascita di un Bambino. L’immagine cioè spiegava che il vero centro del Natale è Gesù Cristo, e leggendo la preghiera, molto probabilmente, si capisce il vero motivo per cui quella immagine è stata censurata.

Babbo-Natale-inginocchiato-Gesù-bambino-Censura-Facebook
Una delle due foto censurate dal famoso social – photo web source

LEGGI ANCHE: Disney censura i classici: l’ipocrisia di un vuoto di verità

La preghiera censurata spiega anche il perché del triste accaduto

“Mio prezioso e amato Gesù, non volevo prendere il tuo posto. Io porto solo cose e giocattoli, Tu porti amore e grazia. Le persone mi danno liste di desideri e sperano che vengano esauditi, ma Tu ascolti le preghiere del cuore e prometti la tua volontà di esaudirle. I bambini cercano di essere buoni e di non piangere quando arrivo, ma Tu ami incondizionatamente, e il tuo amore sarà sempre abbondante. Io lascio solo un sacco di giocattoli e allegria temporanea, ma Tu lasci un cuore pieno d’amore, di propositi e motivazioni.

C’è molta gente che crede in me e mi rende famoso, ma io non ho mai curato il cieco né ho provato ad aiutare lo zoppo. Ho le guance rosate e una voce piena di risate, ma non ho mani forate dai chiodi né promesse di eternità. Le persone possono trovare tanti come me nelle città o nei negozi, ma solo Tu sei l’Onnipotente che risponde agli appelli di un peccatore. E così, mio prezioso e amato Gesù, mi inginocchio qui per pregare, lodarti e adorarti in questo santo giorno della tua Nascita”.

Giovanni Bernardi

Impostazioni privacy