Scandalo a Fiumicino: libri “porno” ai bambini nelle scuole

Il caso dei libri “porno” dati in pasto ai bambini della scuola elementare sembra avere scoperchiato la realtà di una degenerazione in cui siamo già immersi. 

bambini scuola
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Il fatto, di una gravità inaudita, è accaduto lo scorso fine settimana a Fiumicino, alle porte di Roma, eppure per i grandi media questa notizia sembra non avere alcuna importanza. D’altronde, in un momento storico in cui purtroppo la narrazione dominante sembra essere quella della libertà sessuale per tutti, fino alle scuole elementari, e a tutti i costi, grazie all’ideologia gender, difficile pensare che ci sia la volontà da parte dei grandi poteri mediatici di scoperchiare il vaso di Pandora.

Cosa c’è dietro il terribile scandalo?

Ma le famiglie italiane cominciano a comprendere la verità, e piano piano il vaso di Pandora inizia ad essere scoperchiato. L‘ideologia che soggiace a buona parte del movimento “pro-gender”, quello militante e delle piazze che organizzano i gay pride, affonda infatti le radici in un’ideologia purtroppo lacerante e che non risparmia affatto i bambini. Questa è una verità scomoda da spiegare alle comuni famiglie italiane, che sperano nel buonsenso e non si immaginerebbero fatti di tale assurda gravità, ma resta comunque la verità.

L’idea che la sessualizzazione debba essere sdoganata fin dalla prima età fa parte del retroterra di questo fanatismo culturale da cui bisogna scampare a tutti i costi, e che bisogna avversare con ogni mezzo, perché è un dovere civile non solo dei cattolici ma di tutti gli uomini e le donne per bene di questo Paese. Negli scorsi anni abbiamo visto lezioni di sessualità precoce in molte scuole elementari, persino all’asilo, e hanno scandalizzato tutti per alcuni giorni, prima di tornare nell’oblio mediatico.

Da Bibbiano al Ddl Zan, cosa dobbiamo temere?

Lo scandalo Bibbiano, una pagina crudelmente nera del nostro Paese, è stato prima denunciato da pochi giornalisti coraggiosi poi lasciato in pasto alle contrapposizioni mediatiche che insteriliscono ogni contenuto, finendo per annullare in presunte opposte faziosità. Il Ddl Zan, di cui presto assisteremo alla discussione in Senato, non è altro che figlio di questa cultura, per molti degenerata, che vorrebbe l’educazione sessuale persino per i più piccoli, nelle scuole dell’obbligo, con l’introduzione della giornata dell’orgoglio lgbt e altre amenità di questo genere.

Nel caso di Fiumicino, la rivolta da parte dei genitori è assolutamente necessaria. Con la scusa dell’arte moderna, sono infatti stati distribuiti ai bambini cataloghi propriamente pornografici, con peni, ani e vulve stilizzate, immagini esplicite, alcune “tridimensionali”, corredate da contenuti pornografici testuali, inviti espliciti al sesso orale e insomma veramente poco spazio all’immaginazione. 

La denuncia partita dal territorio che arriverà in Parlamento

La denuncia è partita dal giornale locale Faro online ma ora arriverà in Parlamento, dopo che il caso è ampiamente scoppiato, sollevato da alcuni genitori che al vedere i contenuti proposti ai propri figli sono quantomeno sobbalzati sulla sedia. Quella che doveva essere una fornitura-premio alla scuola per aver partecipato a concorsi sul centenario di Gianni Rodari, si è trasformata infatti in un vero e proprio attacco all’innocenza dei più piccoli.

Novemila volumi dei cataloghi delle collezioni Imago Mundi, progetto no-profit di arte contemporanea, nato da un’idea di Luciano Benetton, da distribuire alle scuole del territorio. Dopo la denuncia, sono arrivati il senatore della Lega, William De Vecchis, e il capogruppo comunale Vincenzo D’Intino per un sopralluogo, e hanno spiegato di preparare interrogazioni a tutti i livelli, “sia parlamentare che comunale, per capire chi abbia concesso l’autorizzazione a distribuire questo tipo di libri ad alunni così giovani, e chi abbia controllato il contenuto degli stessi”.

La rabbia che cresce e il bisogno di chiarezza

Nel mentre, gli attacchi e la rabbia sui social cresce momento dopo momento, ed è necessario non disperdere questa indignazione ma al contrario pretendere che su tali questioni si vada realmente a fondo. Ci si chiede come sia stato possibile che questi libri siano potuti arrivare nelle mani di alunni delle elementari, e persino delle materne. Le immagini che girano sui social sono molte, e i contenuti sono particolarmente espliciti. Per non urtare la sensibilità del lettore, non le posteremo ma ci si può benissimo immaginare di che si tratta. Facendo alcune rapide ricerche in rete, è tutto ben reperibile.

La rabbia dei genitori trova sintesi in una nota della garante per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza del comune di Fiumicino, Antonella Maucioni, in cui scrive: “Quanto sembrerebbe essere accaduto ieri in alcune scuole di Fiumicino, cioè la distribuzione ai bambini di libri contenenti espliciti riferimenti sessuali richiede, per la sua evidente gravità, un immediato approfondimento per fare chiarezza ed appurare fatti, circostanze e responsabilità“.

Le domande che chiedono risposte al più presto

“La tutela e la difesa dei diritti delle bambine e dei bambini deve essere sempre al primo posto nei valori di una comunità, ed è affidata agli adulti che devono vigilare con estrema attenzione e responsabilità perché tali diritti devono essere sempre e pienamente applicati”, è il messaggio della Garante, che continua. “Nell’auspicare che tali riprovevoli e incredibili fatti, se confermati, non si ripetano mai più, mi appello a tutti gli adulti perché nelle loro mani è il futuro dei nostri bambini”.

Una messaggio di speranza, che tuttavia lascia sconvolta la popolazione, e che ora grida vendetta, ma soprattutto risposte. “La vicenda dei libri d’arte contemporanea con espliciti riferimenti alla sessualità distribuiti alle scuole elementari e dell’infanzia ci lascia esterrefatti”, scrivono in una nota congiunta i consiglieri di centrodestra e liste civiche del Comune di Fiumicino. “Come è possibile che si possano esporre i minori ad immagini tanto esplicite, seppur ‘artistiche’ facendo loro una violenza così efferata senza che nessuno se ne accorga?”, si domandano.

La presa d’atto del Comune che lascia però molti dubbi

“L’amministrazione comunale che ha partecipato al progetto ‘Gianni Rodari’ aveva l’obbligo di controllare quanto stava distribuendo. Il catalogo d’arte che ritrae e interpreta esplicitamente i genitali e la sessualità sicuramente non può essere un dono ‘da leggere’ come avrebbe voluto Rodari, né adatto ai bambini di materne ed elementari. Ad oggi, grazie ad alcune mamme che hanno denunciato l’accaduto, l’attività di distribuzione è stata sospesa”.

Anche il Comune di Fiumicino si è reso conto della gravità della situazione, affermando che “la diffusione di libri nelle scuole con immagini non adatte a un pubblico di bambini è stato un errore grave”, e che “l’Amministrazione comunale non era assolutamente a conoscenza dei materiali diffusi all’interno del progetto ‘Piccoli passi nel mondo’, che ha investo direttamente le scuole statali con la Fondazione Benetton. Infatti nelle scuole dell’infanzia comunali il fatto non si è verificato”.

L’inaccettabilità di quanto accaduto

Il sindaco di Fiumicino però, Esterino Montino, marito della senatrice Pd e prima sostenitrice del gender Monica Cirinnà, rivendica sia il “valore artistico del progetto” che il fatto di non porre “nessun tipo di censura alla creatività artistica”, ma ricorda al contempo che “quando ci si rivolge a un pubblico, bisogna capire di quale pubblico si tratti. I bambini sono soggetti sensibili e come tali vanno trattati”.

Insomma, dichiarazioni in ogni caso preoccupanti a cui ha chiosato Maricetta Tirrito, presidente del Laboratorio Una Donna e vicepresidente di #bambinistrappati. “L’episodio verificatosi in una scuola elementare di Fiumicino, dove è stato messo a disposizione dei bambini un libro appartenente alla collezione “Imago Mundi” ideata da Luciano Benetton contenente immagini sessualmente esplicite di ani, vulve, peni stilizzati, nonché di evidenti contenuti testuali espliciti incitanti al sesso orale, è un fatto inaccettabile e senza precedenti che ha scosso le famiglie”. 

La gravità dell’atto compiuto verso i bambini

La richiesta è di rendere “chiara la strategia pedagogica della Giunta Regionale e di quella Comunale, celate dietro questo grave atto compiuto nei confronti di bambini in età presessuale e prepuberale”. Perché “ad aggiungere particolare gravità al fatto, al di là della negligenza degli enti di controllo e garanzia dei minori e del contenuto pornografico in sé, vi è l’esposizione di questi minori alla normalizzazione di elementi fallici stilizzati che sono molto spesso parte del modus operandi di pedofili e adescatori”.

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La copertina della pubblicazione dello scandalo – photo web source

La conclusione è inevitabile: “Non possiamo permettere, di fronte allo sgomento dell’opinione pubblica, dei genitori e delle famiglie, che si metta a rischio l’integrità fisica e psicologica dei minori e dei meritevoli di tutele speciali”. Si chiede infine Annamaria Pitzolu, coordinatrice per Roma di Insieme, in una lettera inviata al Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, a che gioco stiamo pericolosamente giocando nelle nostre scuole?

Cosa c’è dietro il pauroso degrado morale?

“Siamo francamente indignati e sconcertati da quanto è avvenuto nella scuola di via Coni Zugna di Fiumicino”, si legge nella lettera. “Chi ha interesse a violentare la coscienza dei bambini, introducendo nel loro percorso formativo, in un’età cruciale e delicatissima del loro sviluppo, temi ed argomenti di ordine sessuale, presentati con una volgarità irridente ed aggressiva, tale da risultare repellente anche per persone formate ed adulte?”, è la fatidica domanda.

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“Tutto ciò è frutto solo della drammatica impreparazione o della negligenza di educatori sprovveduti oppure vi sono interessi ideologici o di un qualche mercato o di altra natura che diano conto di fatti che denunciano un pauroso degrado morale, proprio nella scuola che dovremmo considerare come il tempio laico della nostra civiltà?”. Domanda di cui c’è un urgente bisogno di risposte.

Giovanni Bernardi

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