Ritorna il Rito di Esorcismo pubblico per l’Epifania | Come e dove avverrà?

L’antichissimo rito in occasione dell’Epifania torna per invocare la lotta contro il male che pervade il mondo, in particolare in questo momento così difficile, con la formula più tradizionale: Vade retro Satana.

Come ogni anno, saranno numerosi gli uomini e le donne che assisteranno a questo speciale momento di preghiera.

esorcismo
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La cerimonia è stata prevista nel Duomo di Tarcento, luogo in cui si svolge la solenne benedizione dell’acqua e l’esorcismo secondo l’antico rito patriarcale di Aquileia nella giornata che precede l’Epifania.

L’antica cerimonia rituale per scacciare il demonio

Si tratta infatti di un rituale antichissimo e tipico della vigilia dell’Epifania in Friuli, riferito proprio alla Santa Madre Chiesa di Aquileia. Nei primi secoli lo si celebrava per ricordare il Battesimo di Gesù nella data in cui successivamente si è poi cominciato a focalizzarsi sull’arrivo dei Magi, a simbolo dei popoli di tutte le terre.

A presiedere l’antico rito tradizionale, in lingua latina e che durerà un’ora, monsignor Duilio Corgnali. Tutto inizia con litanie dei Santi e col canto dei Salmi. In particolare il 28, il 45 e 146.

Nel primo, che comincia così, Dio benedice il suo popolo: “Io grido a te, o SIGNORE; Rocca mia, non essere sordo alla mia voce, perché, se non mi rispondi, io sarò simile a quelli che scendono nella tomba. Ascolta la voce delle mie suppliche quando grido a te, quando alzo le mani verso la tua santa dimora”.

La preghiera dei salmi prima dell’esorcismo pubblico

Nel secondo, invocandolo si riconosce il Padre come rifugio, fortezza e roccia. “Mi ferve in cuore una parola soave; io dico: «L’opera mia è per il re; la mia lingua sarà come la penna di un abile scrittore». Tu sei bello, più bello di tutti i figli degli uomini; le tue parole sono piene di grazia; perciò Dio ti ha benedetto in eterno. Cingi la spada al tuo fianco, o prode; vèstiti della tua gloria e del tuo splendore”.

Infine nel terzo e ultimo, il salmo 146, si invita a sperare in Dio invece che nei potenti. “Anima mia, loda il SIGNORE. Io loderò il SIGNORE finché vivrò, salmeggerò al mio Dio, finché esisterò. Non confidate nei prìncipi, né in alcun figlio d’uomo, che non può salvare. Il suo fiato se ne va, ed egli ritorna alla sua terra; in quel giorno periscono i suoi progetti”.

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Terminati i salmi, arriva il vero e proprio esorcismo. In questo momento, infatti, si recita la Grande Preghiera contro il Male e il principio del Male, vale a dire contro Satana. La celebrazione termina infine con il canto del Magnificat e del Te Deum, insieme alla benedizione solenne su tutti i fedeli presenti in chiesa.

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Un’immagine del rito tratta da Telefriuli

In questo antico rito, si prega per l’allontanamento del demonio dalla vita delle persone, come lo si fa in forma semplice fin dal Battesimo, nel momento in cui si chiede di scacciare i demoni e liberare dall’influenza demoniaca. Il sacerdote, a questo punto, dopo avere esorcizzato sale e acque benedice anche tutti i fedeli presenti.

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Il giorno dell’Epifania, infine, in Duomo è prevista la benedizione dei bambini, durante la rievocazione storica dell’arrivo dei Magi. Uniamoci quindi tutti insieme a questo antico Rito, per partecipare all’invocazione dei presenti insieme al sacerdote contro le forze maligne, affinché possano venire allontanate per sempre da questa terra, specialmente in un momento così difficile come quello che si sta vivendo oggi.

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