Papa Giovanni Paolo II chiese perdono al mondo

Papa Giovanni Paolo II chiese perdono al mondo
Papa Giovanni Paolo II

Papa Giovanni Paolo II fece ammenda di moltissimi episodi che, nella storia dell’umanità e della Chiesa, riportavano alle mente le vicende cruente di cui anche i religiosi si erano macchiati.
Parlò del Tribunale dell’inquisizione, delle Guerre definite Sante, delle Crociate, dunque, delle innumerevoli vittime e delle persecuzioni che furono giustificate e propagate in nome di Dio, del sangue sparso per difendere la fede, lottando contro altri Credi.

Ma questo non segnava la fine degli scandali, a cui la Chiesa doveva dar voce e che, in qualche modo, doveva superare e spiegare ai fedeli delusi.
Di li a poco, infatti, il vaso di Pandora mostrò innumerevoli crimini, perpetuati dal clero, nei confronti dei minori abusati, come delle persone più deboli.
Questo a danno di tutti, soprattutto della fede, poiché gettava (e getta tutt’ora) una luce sinistra e oscura sui sacerdoti, che dovrebbero essere gli educatori spirituali dei più piccoli e le guide dei più fragili, nonché i confessori di tutti noi.

Anche tanti Vescovi avevano mancato, coprendo i delitti di cui erano a conoscenza, con il loro silenzio omertoso.
L’immagine di Cristo risultava svilita dai media, quella del Santo Padre calunniata, la Chiesa tutta sott’accusa.
Poi, l’esempio di umiltà e profonda sofferenza che Papa Benedetto XVI diede al mondo, ritirandosi dal suo ruolo, per amore della sua Chiesa, che aveva bisogno di essere guidata con la forza vigorosa di un Pontefice meno provato, fece intravedere uno spiraglio di speranza e di giustizia.

Fu Papa Francesco a sostituirlo, che ha aperto una vera e propria maxi inchiesta sulle questioni più scabrose, sulla corruzione, sui peccati del clero, sulla pedofilia.
Lui ha istituito un tribunale, nell’ambito della Santa Sede, per giudicare e allontanare i sacerdoti e i Vescovi che hanno oltraggiato la figura salvifica di Cristo redentore, nel volto e nel corpo dei più innocenti dei suoi seguaci.

Antonella Sanicanti

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