Perché Dio viene nel mondo, tra i peccatori?

“Ricolmi di vana scienza e superbia i sacerdoti del Santuario”, nonostante tutto Dio si mostra lo stesso agli uomini di ogni tempo, ci ricorda Padre Pio.

Padre Pio
(Websource/Archivio)

Padre Pio da Pietrelcina è probabilmente il Santo più conosciuto della nostra epoca. Di lui si parla in tutto il mondo e, da tutto il mondo, i pellegrinaggi verso San Giovanni Rotondo, al Convento che conserva le sue spoglie mortali, sono inarrestabili.

A lui si attribuiscono molti miracoli; di lui si è tanto discusso. Durante la sua vita terrena, soffrì molto, a causa dei segni della Passione che lo accompagnarono per gran parte della sua vita e che non smettevano di sanguinare.

Il Padre di Pietrelcina, però, soffrì molto anche per il rifiuto iniziale della Chiesa che, attraverso il Sant’Uffizio (oggi Congregazione per la Dottrina della Fede) si rifiutava di credere alle manifestazioni mistiche che lo riguardavano. Col tempo, tutto si chiarì e Giovanni Paolo II, eletto Papa, sciolse ogni rimanente dubbio, spingendo avanti la sua causa di canonizzazione.

Dagli scritti di Padre Pio

“Scintillano i palazzi della superba Israele, eppure non in essi venne al mondo la luce! Baldanzosi di umana grandezza, nuotanti nell’oro e negli agi sono i magnati della Nazione giudaica, ricolmi di vana scienza e superbia i sacerdoti del Santuario, contro il vero senso delle divine rivelazioni attendono un Salvatore troppo impicciolito, veniente al mondo con umana grandezza e potenza”.

Sappiamo bene che Dio viene nel mondo soprattutto per coloro che ancora non lo conoscono, che non lo hanno ancora compreso, perché solo quelli che maggiormente hanno bisogno di lui, come un malato del medico, come un peccatore del suo confessore.

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Antonella Sanicanti

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