Erano sposati e discepoli di San Paolo, ferventi collaboratori per la causa della diffusione del Vangelo e mai si allontanarono fra loro.
Una vita insieme, in movimento, con lo sguardo fisso a Cristo. È il dinamismo della fede e della loro testimonianza a colpire dei coniugi Aquila e Priscilla, fedeli discepoli di Paolo di Tarso.
In questo ottavo giorno del mese di luglio, la chiesa venera i Santi Aquila e Priscilla. Amici stretti di Paolo di Tarso, i pochi dati che li riguardano ci giungono dagli elogi che di loro ha tessuto lo stesso Paolo negli Atti e nell’epistolario.
Aquila è un ebreo, immigrato a Roma, conosce, si innamora e sposa una donna romana, Priscilla. Insieme avviano una fabbrica di tende, insieme si convertono al cristianesimo. Nella città eterna non possono restare a lungo: l’editto promulgato dall’imperatore Claudio nel 49 prevede l’espulsione di tutti i giudei.
Si trasferiscono a Corinto. Qui incontrano Paolo, lo ospitano in casa e lo fanno lavorare con loro. L’amicizia radicata in Gesù non si interrompe neanche quando Paolo decide di far ritorno in Siria.
Aquila e Priscilla lo aiutano nella formazione dei nuovi convertiti. Cessato il divieto imperiale riguardante l’espulsione dei Giudei, Aquila e Priscilla tornano a Roma sempre protesi nello slancio missionario e nella testimonianza del Risorto. Non si conosce nulla di preciso circa la morte dei due.
Ti ringraziamo Signore per gli amici dell’Apostolo Paolo:
Aquila e Priscilla sono stati una coppia che ha dato tutto a Te
e che si è interamente consacrata alla diffusione del Tuo Vangelo.
Pur mantenendo le loro responsabilità professionali,
hanno aperto la loro casa a tutte le persone desiderose
di conoscere il Signore Gesù.
La nostra generazione è avida di vedere
la testimonianza pratica di uomini e di donne,
di coppie e famiglie che vivono il Vangelo;
Aiutaci Signore nelle nostre giornate;
facci capire che possiamo essere la prova che
vivere le nostre giornate, le nostre azioni secondo la Tua Parola,
trasforma l’esistenza e dà la vera felicità.
Fonte: santiebeati
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ROSALIA GIGLIANO
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