La comunità monastica realizza il sogno della giovane con Sindrome di Down

La vita di preghiera e contemplativa è aperta a tutti, anche alle persone con la Sindrome di Down: c’è un ordine monastico che le accoglie.

suore con la sindrome di down
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La comunità delle Piccole Suore Discepole dell’Agnello hanno accolto, al loro interno, persone con questa sindrome che hanno scelto la vita consacrata. Il tutto è partito da un particolare incontro fra la madre Superiora e una ragazza.

Ragazze con la sindrome di Down diventano suore

Dio chiama tutti coloro che sono disposti ad aprire il proprio cuore a lui e a seguirlo ovunque lui voglia, senza alcuna distinzione. La storia che vi raccontiamo è quella di alcune suore che hanno accolto, nella loro comunità, ragazze con la Sindrome di Down che hanno scelto un percorso di vita particolare.

Anche loro hanno detto il SI a Dio che le chiamava ad una vita contemplativa. Sono le Piccole Suore Discepole dell’Agnello e sono la prima comunità monastica ad accogliere persone affette da Sindrome di Down che scelgono questa strada di preghiera.

Il tutto è partito da un incontro fra la Superiora, Madre Line, con una ragazza con la Sindrome, Veronique. La giovane sentiva la vocazione, quel suo esser chiamata a servire Dio, ma era stata rifiutata da tutte le comunità nelle quali si recava.

L’incontro fra la Madre Superiora e la giovane Veronique

Le regole monastiche e il Diritto Canonico, purtroppo, non prevedono l’ammissione alla vita religiosa di persone con disabilità mentali. Ma, dopo una lotta durata ben 14 anni e, grazie anche all’aiuto di alcuni Vescovi, la Madre Superiora e la giovane Veronique hanno ottenuto gli statuti per questa comunità. Lo scopo della nuova comunità è stato, poi, permettere alle ragazze con disabilità di realizzare la loro vocazione religiosa con l’aiuto di altre sorelle normodotate.

Oggi, la comunità è composta da 10 suore, di cui 8 con la Sindrome di Down e si trova a Le Blanc, nell’Indre, nei pressi dell’abbazia di Fontgombault. Di vocazione contemplativa, l’istituto non è collegato a qualsiasi altro ordine religioso ma si ispira alla “piccola via” di Santa Teresa di Lisieux e riceve l’assistenza spirituale dei monaci di Fontgombault.

Le loro attività in convento

Le suore, con o senza sindrome di Down, hanno lo stesso ritmo di vita e condividono i compiti in base alle capacità di ciascuno. Lavorano nella tessitura, nella filatura, nella realizzazione di arazzi, nell’intaglio del legno e partecipano quotidianamente alla santa messa fuori dal convento.

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Orgogliosa e felice di questa sua vittoria, Madre Line ha dichiarato in un’intervista a Vatican News: “In un tempo in cui la società, priva di punti di riferimento, non sembra più trovare senso nella vita o darle un valore, la nostra comunità vuole, con la semplice testimonianza della nostra vita consacrata a Dio, riaffermare il carattere sacro della vita e della persona umana.

La gioia di queste ragazze che hanno risposto alla chiamata di Dio nel modo più sincero possibile, grazie anche all’aiuto di altre loro consorelle.

Fonte: acistampa

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ROSALIA GIGLIANO

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