Il dolore di Papa Francesco per il tragico attentato in Congo

Il Pontefice ha espresso tutta la sua vicinanza per la morte dell’Ambasciatore, del Carabiniere e dell’autista che li accompagnava.

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Con un messaggio, inviato al Presidente della Repubblica, Mattarella, il Pontefice ha ricordato Luca Attanasio e il giovane Carabiniere Vittorio Iacovacci. Cordoglio, vicinanza alla famiglia e preghiera, per coloro che non ci sono più, da parte di Francesco.

Il messaggio di Papa Francesco per le vittime in Congo

Il Santo Padre ha voluto esprimere il suo cordoglio e la sua vicinanza all’Italia intera e alle famiglie delle vittime dell’agguato in Congo, dove hanno perso la vita l’Ambasciatore Italiano, il Carabiniere che lo accompagnava, e il loro autista congolese. Lo ha fatto attraverso un messaggio inviato al Presidente della Repubblica, Mattarella.

Esprimo il mio sentito cordoglio per la scomparsa di questi servitori della pace e del diritto. Con dolore ho appreso del tragico attentato avvenuto nella Repubblica Democratica del Congo, nel quale hanno perso la vita il giovane ambasciatore italiano Luca Attanasio, il carabiniere trentenne Vittorio Iacovacci e il loro autista congolese Mustapha Milambo” – ha scritto Francesco.

Un messaggio che il Papa ha voluto inviare per far sentire la sua vicinanza anche alle famiglie delle vittime, all’Arma dei Carabinieri e al Corpo Diplomatico Italiano.

“Luca Attanasio, esemplare testimonianza”

Il Pontefice ha voluto ricordare Luca Attanasio come una “esemplare testimonianza” a cui guardare, per il lavoro svolto in un territorio non facile: “Raccogliamo l’esemplare testimonianza del signore ambasciatore, persona di spiccate qualità umane e cristiane, sempre prodigo nel tessere rapporti fraterni e cordiali, per il ristabilimento di serene e concordi relazioni in seno a quel paese africano”.

Papa Francesco prega, anche, per il Carabiniere ucciso

Accanto a lui, anche un pensiero per il giovane Carabiniere 30enne, alla sua prima missione all’Estero. Francesco l’ha ricordato come “esperto e generoso nel suo servizio”, e prossimo a formarsi una famiglia.

Il Santo Padre ha, anche, fatto sentire la sua vicinanza nella preghiera: “Mentre elevo preghiere di suffragio per il riposto eterno di questi nobili figli della nazione italiana, esorto a confidare nella Provvidenza di Dio, nelle cui mani nulla va perduto del bene compiuto, tanto più quando è confermato con la sofferenza e il sacrificio”.

La preghiera di Papa Francesco e la sua benedizione a tutti quelli che hanno perso i loro cari e piangono le vittime di questo agguato.

L’agguato che li ha uccisi

Luca Attanasio, prima che Ambasciatore, era impegnato sul campo nell’aiuto ai più deboli e nella pace tra i popoli e le nazioni. Si era insediato a Kinshasa, nella Repubblica Democratica del Congo nel 2017, ricoprendo il grado di consigliere di legazione, ed è sempre stato sensibile alle varie emergenze sociali del continente africano, nonché attivo in molti programmi di aiuto promossi dalla Comunità di Sant’Egidio.

Nel 2020 ha ricevuto, proprio, il Premio internazionale Nassiriya per la Pace «per il suo impegno volto alla salvaguardia della pace tra i popoli».

Insieme a lui, c’era il Carabiniere Vittorio Iacovacci, 30 anni, originario della provincia di Latina. Era un effettivo del XIII Reggimento Friuli Venezia Giulia con sede a Gorizia. Rientrato a Gorizia per motivi personali, era stato assegnato a Kinshasa in un contesto difficilissimo.

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Entrambi, insieme al loro autista congolese, sono rimasti uccisi in un attacco (un tentativo di rapina fallito) da parte di uomini armati, proprio mentre viaggiavano su un convoglio di una missione delle Nazioni Unite.

ROSALIA GIGLIANO

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