Una parabola del Vangelo ci viene in aiuto, invitandoci a porre l’attenzione, sul concetto dell’essere previdenti, non solo per il corpo, ma anche e soprattutto per lo spirito, in questo periodo di Covid.
La pandemia ci richiama al rispetto di regole. Ma se da un lato siamo previdenti nel corpo, ancor di più dobbiamo esserlo nello spirito.
Il Vangelo ci aiuta a comprendere molte cose, in particolare durante questo periodo di pandemia da Coronavirus. Essere previdenti, essere prudenti, non significa esserlo sono nel corpo, ma anche e soprattutto nello spirito.
Poniamo una grande attenzione giustamente alla salute del corpo, da quando è iniziata la pandemia: mascherina, distanziamento sociale, lavaggio frequente delle mani.. Ma per la nostra anima? Ecco che ci viene incontro il Vangelo.
È il passo del Vangelo che la liturgia ci ha proposto due domenica fa: la parabola delle 10 Vergini stolte e sagge, cinque erano previdenti, le altre no. La parola previdente: “colui che prende misure in anticipo”. E quali sono le nostre misure d’anticipo per far sì che l’anima non si inaridisca durante questo secondo periodo di lockdown?
Durante i mesi di marzo e aprile, Papa Francesco ci è stato molto vicino, Ha celebrato la Santa Messa in diretta tutte le mattine. Poi il al Cardinal Comastri, ha pregato il Santo Rosario ogni giorno e ci ha portati con mano nella preghiera.
La preghiera: proprio questo è la “previdenza per la nostra anima”. E ce l’ha ribadito anche il Santo Padre in una delle sue ultime udienze. “Pregare è come l’ossigeno per la nostra vita. Gesù ci ha detto: Senza di me non potete far nulla”.
Ed è vero. Per questo, in questo momento così difficile della nostra vita, facciamo come le Vergini sagge, che avevano portato l’olio con sé per evitare di restar al buio all’arrivo dello sposo. Anche noi preghiamo, alimentiamo quella fiamma, alimentiamo la nostra anima con la preghiera, siamo previdenti. Gesù non ci abbandona mai, è sempre accanto a noi, anche in questo momento così complesso e difficile.
ROSALIA GIGLIANO
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