Sant’Elisabetta d’Ungheria fu sposa di Ludovico IV ed era contessa di Turingia. Dopo la morte del marito entrò nel terz’Ordine francescano, abbracciando Madonna Povertà.
Sant’Elisabetta d’Ungheria nacque a Sárospatak, nel 1207. La sua non fu una vita longeva: sposa a quattordici anni, divenne madre a quindici e restò vedova a venti. Suo padre, Re Andrea II d’Ungheria, con sua madre, la Regina Gertrude, la promisero in sposa a Ludovico, erede del Sovrano di Turingia. La giovane Elisabetta fu inviata a Wartburg, presso la corte di Turingia, dove divenne, in qualità di sposa di Ludovico, Langravia di Turingia. Questo titolo nobiliare, nel Sacro Romano Impero, era comparabile a quello di conte.
Nel 1221, Elisabetta sposò Ludovico, all’età di quattordici anni. Da questo momento in poi, la Santa verrà chiamata “Elisabetta di Turingia”. Dal matrimonio nasceranno tre figli: Ermanno, Sofia e Gertrude. Tuttavia, l’ultima dei tre, Gertrude, nacque già orfana di padre. Ludovico era pronto per intraprendere la sesta Crociata in Terrasanta. Partì dunque, al comando di Federico II, ma non riuscirà mai a raggiungere la Palestina, poiché morì a causa di un male contagioso, nei pressi di Otranto.
Rimasta vedova, Sant’Elisabetta decise di affidarsi alla guida spirituale del teologo Corrado di Marburgo, tra i più grandi teologi tedeschi del suo tempo. Il suo confessore più volte le consigliò di ritirarsi in monastero, come era consuetudine in quei tempi. Molte vedove, infatti, vista la loro condizione di nobiltà, decidevano di ritirarsi in monastero per viverci da regina, o da penitente in preghiera. Questa però non fu la scelta di Elisabetta. La Santa volle abbracciare il terz’Ordine Francescano e fare comunione con Madonna Povertà.
Da questo momento in poi iniziò per Elisabetta una nuova vita, caratterizzata principalmente dall’opera di carità. Entrata nel terz’Ordine Francescano, la Santa si ritirò nell’ospedale che aveva fatto erigere nel 1228 a Marburgo. Ivi, si dedicò alla cura dei malati, per il resto della sua vita. Offrì tutta sé stessa agli ultimi, visitando gli ammalati più volte al giorno, vivendo in totale povertà, sulle orme di San Francesco.
Sant’Elisabetta d’Ungheria morì all’età di 24 anni, il 17 novembre 1231, a Marburgo. L’iconografia è solita rappresentare un episodio miracoloso della sua vita. Un giorno, infatti, portando del pane ai poveri, la Santa incontrò suo marito. Egli le chiese cosa portava nel grembiule e quando lei ne lasciò gli angoli, scesero, invece dei pani, delle rose fresche. A Sant’Elisabetta sono dedicate molte comunità, tra cui le terziarie francescane elisabettiane. La Chiesa cattolica festeggia la sua memoria liturgica il 17 novembre, suo dies natalis.
Fabio Amicosante
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