Coronavirus, come cambierà lo sport alla fine della pandemia

Per il momento sia lo sport professionistico che quello amatoriale è fermo ai blocchi. Sarà diverso quando a fine pandemia ripartiranno le competizioni?

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Sicuramente gli atleti e le società prenderanno maggiori precauzioni, ma lo spirito insito nelle competizioni resterà invariato.

Il Coronavirus ha bloccato lo sport

Lo sport è un passatempo per chi lo guarda e un lavoro o un buon modo per mantenersi in forma per chi lo pratica. Gli sport in generale sono discipline che ti insegnano a socializzare, a confrontarti con gli altri ad imparare la lealtà e ad accettare una sconfitta. Si può dire che nella vita di un essere umano lo sport è essenziale per vivere una vita serena e salutare. Purtroppo l’emergenza Coronavirus ci ha portato via anche questo.

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Tutte le competizioni professionistiche, sia di squadra che individuali, sono state bloccate. Addirittura i massimi eventi sportivi dell’anno – Europeo di calcio e Olimpiadi – sono stati posticipati dal 2021. Ad essere bloccati sono anche gli allenamenti nelle palestre e nelle piscine, nonché quelli nei parchi e per strada. Qualche possibilità per riprendere a correre in strada s’intravede per l’inizio di maggio, ma per tutto il resto è possibile che bisogni attendere fino alla prossima stagione agonistica (settembre).

Come sarà dopo la pandemia?

Lo sport cambierà dopo la pandemia? Di sicuro a livello professionistico andranno discusse alcune cose e si dovrà capire come recuperare le perdite economiche che lo stop di questi mesi ha generato. Ma lo sport, inteso come pratica pura e semplice, non cambierà la propria essenza. Anzi, probabilmente proprio lo sport farà da traino ad una società che dovrà riacquistare il coraggio di vivere.

In tal senso sono pregnanti le parole che Don Albertini ha rilasciato a ‘Vatican News’: “Lo sport  ha in sé quei valori fondamentali che in ogni società consentiranno di superare questa ed altre emergenze“. Lo stesso quindi sottolinea che in questo momento bisogna stare vicino proprio a chi pratica sport agonistico ed è costretto a prendersi una lunga pausa. Proprio chi lavora in questo settore, infatti, funge da esempio per i bambini ed i giovani che vogliono incamminarsi in un percorso sportivo.

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Luca Scapatello

 

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