
I Vescovi irlandesi sono stati costretti a scendere in campo, poiché la legge sull’aborto, che sta prendendo sempre più piede, pretende, ora, che i medici, negli ospedali in cui si pratica l’interruzione volontaria di gravidanza, non siano obiettori di coscienza.
E’ stata la Conferenza episcopale irlandese a pubblicare il Codice degli Standard Etici per l’Assistenza Sanitaria, che menziona ciò che le istituzioni sanitarie cattoliche non devono assolutamente permettere: “Nessuno, si tratti di una struttura sanitaria o di un singolo medico, deve praticare, o suggerire a un paziente, un aborto, vale a dire qualsiasi procedura, trattamento o farmaco il cui scopo principale o unico effetto immediato è interrompere la vita di un feto”.
Ricordiamo che recentemente, in Irlanda, un referendum ha rimosso l’ottavo emendamento, contro l’aborto e ora il Ministro Harris vuole sostenere che non esiste un’obiezione istituzionale di coscienza.
Ora, cosa potrebbe accadere? I medici irlandesi dovranno decidere se agire contro la legge o contro la propria coscienza? I Vescovi irlandesi come potranno proteggere la vita, in uno Stato che vorebbere calpestarla?
Antonella Sanicanti