Vaticano, papa Francesco: “Nessuno diventa santo senza portare la croce”

Di cosa ha parlato papa Francesco nell’angelus della seconda domenica di Quaresima?

Il Santo Padre ha parlato della trasfigurazione di Cristo sul monte e della necessità dei fedeli di accettare la croce personale per seguire il suo percorso.

"Per essere santo bisogna portare la croce
(Getty Images)

Seconda domenica di Quaresima, papa Francesco: “La trasfigurazione di Cristo indica l’adesione totale alla volontà di Dio”

Nel corso dell’angelus da Piazza San Pietro in occasione della seconda domenica di Quaresima, papa Francesco non poteva che cominciare dalla lettura e dalla disamina del passo che il Vangelo di Luca propone in questo giorno. Nel passo, infatti, l’apostolo parla di quando il Messia condusse alcuni apostoli sul monte (Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello) per mostrare loro la trasfigurazione. Si trattava di un gesto finalizzato a mostrare loro cosa sarebbe successo dopo la morte e fargli accettare il calvario a cui sarebbe stato sottoposto.

Gesù era consapevole che i suoi discepoli non erano pronti ad affrontare il calvario e la crocifissione. Doveva quindi dare loro prova di quanto sarebbe successo dopo, dimostrare che proprio attraverso la croce sarebbe arrivata la resurrezione: “Gesù sa che loro non accettano questa realtà – dice infatti il papa che poi aggiunge – e allora vuole prepararli a sopportare lo scandalo della passione e della morte di croce, perché sappiano che questa è la via attraverso la quale il Padre celeste farà giungere alla gloria il suo Figlio eletto, risuscitandolo dai morti”.

Papa Francesco: “Non esiste vita eterna senza croce”

Ma la trasfigurazione al monte aveva anche un’altra finalità, ovvero quella di fare capire ai discepoli che non sarebbe esistita vita eterna per nessuno, senza che prima avessero sopportato una croce in vita. Proprio questo sottolinea papa Francesco dopo aver parlato del passo del vangelo, dicendo: “Era la prospettiva della sofferenza cristiana”, la quale, ha poi spiegato, non è sadomasochismo bensì un passaggio necessario ma transitorio.

Spiegato questo il Santo Padre invita tutti i fedeli a salire sul monte con Cristo per assistere alla trasfigurazione, come farlo? Semplice, con la preghiera. Una preghiera che il pontefice descrive silenziosa, del cuore e tesa sempre al Signore. Per il prosieguo del cammino quaresimale, dunque, il papa invita i fedeli a concedersi ogni giorno un periodo di riflessione e preghiera, in modo tale da fare penetrare nel cuore la Parola di Dio ed essere pronti per il periodo più importante dell’anno liturgico, la Pasqua. A conclusione dell’Angelus, Bergoglio ha espresso ancora una volta la propria vicinanza ai fratelli musulmani in questo momento di dolore (come aveva fatto con il telegramma inviato dopo la strage in Nuova Zelanda).

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Luca Scapatello

Fonte: Vatican News

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