Il Vangelo di oggi ci dice: “Non crediate che sia venuto ad abolire la Legge”

“Non crediate che sia venuto ad abolire la Legge”. Nel Vangelo di oggi Gesù spiega ai suoi discepoli che è venuto per dare pieno compimento alla Legge e alle parole dei profeti che lo hanno preceduto.

Il Vangelo di oggi ci dice

La discesa del Messia è il pieno compimento di tutte le profezie e delle leggi che i profeti hanno condiviso con il popolo nel corso dei secoli.

In molti erano convinti che l’arrivo del Messia avrebbe comportato una rivoluzione in terra, un cambiamento radicale dello stile di vita e dell’ordine di forza tra un popolo e l’altro. La rivoluzione attesa era giunta, in effetti, ma non aveva la forma né la sostanza che tutti si attendevano. La salvezza dai peccati era la vittoria sul male che era stata promessa dai profeti, ma tale rivoluzione non implicava dei cambiamenti a livello di rapporti di potere sulla terra. Il cambiamento sociale, infatti, proveniva dall’interno dell’uomo: con l’approdo di Cristo il popolo avrebbe cambiato il modo stesso di concepire la vita terrena.

Dal Vangelo secondo Matteo (5, 17-19): “In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento. In verità io vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto.Chi dunque trasgredirà uno solo di questi minimi precetti e insegnerà agli altri a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà, sarà considerato grande nel regno dei cieli»”.

Cosa ci insegna il Vangelo di oggi?

La legge divina, a differenza di quella umana, non è soggetta alla volubilità del tempo o delle persone che si trovano a redigerle. La Legge di Dio è immutabile nel tempo e sempre valida. La venuta di Gesù Cristo, dunque, non invalida le leggi create dall’uomo né quelle stabilite da Dio stesso per voce degli altri profeti, ne da compimento. A quelle regole si aggiunge il comandamento dell’amore, strumento grazie al quale si supera il semplice adempimento delle regole. Seguendo quest’ultima legge, infatti, si tende alla perfezione divina, imboccando il percorso che ci porterà a varcare i cancelli del Regno dei Cieli.

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Luca Scapatello

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